Dai monumenti non illuminati ai lampioni spenti, passando per un Natale con meno luci: ecco come i comuni italiani corrono al riparo contro il caro energia.
Il caro energia colpisce le città italiane. E i sindaci provano a correre ai ripari in vista dell’inverno e pensando già al Natale. Dalle luminarie spente all’illuminazione ridotta, passando per i monumenti senza luci, in varie località si sta provando a risparmiare qualcosa riducendo i consumi.
Il problema non è solo il gas e la riduzione dei consumi direttamente correlati al suo utilizzo (pensiamo per esempio ai riscaldamenti): l’aumento dei prezzi colpisce anche l’energia elettrica e proprio su quest’ultima le città sembrano voler puntare maggiormente per ridurre i consumi.
Se spegnere i riscaldamenti in inverno sembra un’operazione complicata da mettere a punto negli uffici pubblici e comunali, sembra invece più alla portata uno spegnimento di alcune illuminazioni o dei lampioni per strada. Ogni città pensa, quindi, alle misure da adottare: vediamo cosa succede da Torino a Firenze, da Venezia a Bolzano.
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A Torino spenta anche la Mole
Il comune di Torino punta su temperature più basse di due gradi negli edifici pubblici e di un grado nelle scuole comunali. Non solo, perché tra le misure per ridurre i consumi previste dall’amministrazione c’è anche lo spegnimento dei monumenti, dei ponti sul Po e delle luci davanti ad alcune chiese.
Verrà rimodulata l’illuminazione anche del simbolo della città: la Mole antonelliana. Previsto anche il suo spegnimento in alcuni orari. Inoltre si ipotizza lo spegnimento dei lampioni anticipato la mattina con accensione ritardata la sera, ma in questo caso la decisione verrà presa insieme al prefetto per una questione di sicurezza pubblica.
Luci spente per strada nel milanese
I piccoli comuni lombardi, come racconta la Repubblica, hanno ricevuto i suggerimenti dalla Città metropolitana di Milano sul risparmio energetico. Intanto i sindaci stanno già mettendo in campo alcune misure, come a Binasco, dove è stata sostituita l’illuminazione pubblica con le lampade a led e si prevede una riduzione delle luminarie a Natale.
A Cernusco sul Naviglio si sta invece effettuando una mappatura della città per capire dove è possibile (e dove no) spegnere o abbassare i lampioni. Altri comuni più piccoli, come Noviglio, dicono di non poter spegnere l’illuminazione e chiedono un aiuto al governo per attutire i costi.
Illuminazioni ridotte a Natale: le misure dei comuni
Tanti comuni iniziano già a pensare alle luminarie natalizie, con accensioni ridotte in tanti comuni, da Bolzano a Napoli. A Bolzano l’obiettivo è un taglio dei consumi tra il 10% e il 15%, con una riduzione delle luci natalizie del 20%. Tutte le luminarie, spiegano, sono già a led ma nonostante questo si pensa a uno spegnimento anticipato alle 23 o alle 24.
A Firenze il risparmio potrebbe arrivare grazie a un’illuminazione auto-alimentata dai pannelli solari o dalle pedalate in bicicletta. A Napoli potrebbe saltare la gara per le luci autoriali per illuminare le strade cittadine. A Bergamo, invece, l’idea è quella di introdurre un timer per ridurre l’orario di accensione delle luminarie, che verrebbero spente al più tardi a mezzanotte.
A Venezia le luci per Natale resteranno accese: si punterà sull’efficientamento con orari specifici e lo spegnimento anticipato a dopo l’Epifania. Saltano i giochi di luce sul campanile e il tricolore sullo stadio del ghiaccio a Cortina: le luci della città saranno accese ma saranno più tradizionali e meno care.
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