Dal 1° gennaio 2023 doveva partire l’Iva agevolata al 5% sul teleriscaldamento, ma manca il decreto attuativo e così migliaia di italiani rischiano ancora di pagare il triplo in bolletta.
Migliaia di italiani rischiano di pagare il triplo in bolletta perché manca un decreto attuativo. Nell’ultima legge di Bilancio il governo Meloni aveva previsto la riduzione dell’Iva al 5% per tutti gli utenti del teleriscaldamento, che da mesi stanno subendo aumenti superiori addirittura a quelli medi sul gas.
La misura doveva valere tre mesi, fino a fine marzo, ma l’esecutivo non ha ancora approvato il decreto che sblocca la misura e così, per ora, i costi rimangono altissimi. A denunciarlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Maria Angela Danzì, che su questa materia ha interpellato anche la commissaria europea per l’Energia Kadri Simson.
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Per l’esponente dell’esecutivo Ue il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, dovrebbe dare il potere alle proprie autorità di controllo, a partire da Arera, di modificare i prezzi del teleriscaldamento.
Teleriscaldamento, in arrivo la stangata in bolletta?
L’esponente grillina aveva denunciato l’esistenza di un prezzo record per il teleriscaldamento a inizio dicembre. Questo utilizza la distribuzione dell’acqua calda, a vapore o surriscaldata, attraverso reti di tubazioni coibentate, per far crescere la temperatura delle case.
Tuttavia, secondo Danzì, diverse aziende municipalizzate che usano gas per il teleriscaldamento, si stavano arricchendo, agendo come “società a scopo di lucro” e “accumulando extraprofitti sulla pelle dei più poveri”. Arera a novembre ha denunciato distorsioni al corretto funzionamento del mercato e l’esistenza di un monopolio.
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In questo modo, secondo l’eurodeputata, “producono inquinamento”, andando contro l’idea per cui il teleriscaldamento è una soluzione del tutto ecologica, e “in molti casi i prezzi del servizio sono raddoppiati, se non triplicati”. Il teleriscaldamento è utilizzato in particolare nelle aree del Centro-Nord, in 280 comuni, di cui circa il 50% in Lombardia e Piemonte.
Il governo Meloni, però, aveva accolto la richiesta di abbassare l’Iva al 5% in legge di Bilancio e per questo si attendeva un apposito decreto attuativo.
L’allarme degli operatori
“L’Iva agevolata al 5% - dice Danzì - rimane una promessa di Meloni e Salvini non mantenuta: anche le prossime bollette si preannunciano un salasso per cittadini e imprese”.
Secondo l’europarlamentare, quindi, “la destra voleva solo intestarsi una nostra battaglia, copiando e copiando male e non aiutare davvero gli utenti nel contenere i rincari energetici”. Il Movimento ora chiede di varare subito l’atteso decreto e poi rivedere i criteri di formazione del prezzo del teleriscaldamento, ritenuti “sbagliati”, anche dando potere d’intervento diretto e automatico all’Autorità per l’energia.
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Le associazioni che rappresentano gli operatori del teleriscaldamento, Airu e Utilitalia, ora sono allarmate e chiedono provvedimenti tempestivi.
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