Dal panettone al vino, dal pandoro allo spumante: a Natale previsto un caro prezzi fino al 40%. L’allarme viene da Confesercenti. La lista degli aumenti, che comprende anche i voli aerei.
Tra gli aumenti delle bollette di luce e gas e i rincari dei prezzi delle materie prime, ci aspetta davvero un «caro» Natale. A dare l’allarme è Claudio Pica, presidente Fiepet Confesercenti. Secondo i suoi calcoli, la stima è che gli aumenti nel periodo natalizio arriveranno tra il 25 e il 40%.
I primi ordini per il cenone di Natale sono già partiti, e nei supermercati spuntano i primi panettoni e pandori. Il problema riguarda i fornitori: artigiani e fornai devono fare i conti con gli aumenti dei costi legati alla produzione. Il rincaro dei prezzi per loro si traduce in aumento dei costi per il consumatore finale, quindi le famiglie.
Caro-prezzi, a Natale aumenti fino al 40%: l’allarme di Confesercenti
La concomitanza dell’aumento riguardante le bollette e del rincaro delle materie prime si trasformerà nel periodo di Natale in una vera e propria stangata per le famiglie. La situazione, con rincari previsti fino dal 25 al 40%, promette di essere ancora peggio di quella attuale. Il presidente Fiepet Confesercenti Claudio Pica ha detto al Messaggero:
“I fornai e gli artigiani non hanno alternative sono costretti a far fronte per primi agli aumenti legati alla produzione. Da qui i rincari per panettoni, pandori e dolci. Allo stesso tempo anche per quanto riguarda spumanti e vini, si prevedono importanti rincari.”
In questo periodo nei supermercati iniziano a vedersi i primi dolci di Natale, anche se c’è prima un’altra festa che porta con sé i suoi dolci tipici: Halloween. E quindi oltre a pandori, panettoni, torroni e calendari dell’avvento, si vedono anche le monster cake, una torta al cioccolato, carote e albicocca che ha la forma della zucca di Jack ’O Lantern.
Secondo quanto indagato dal Messaggero, i prodotti meno economici in alcuni negozi di Prati e Montesacro, due quartieri di Roma, hanno un aumento di circa il 30% rispetto all’anno scorso. I panettoni con confezioni in latta vengono venduti a un prezzo rincarato di quattro o cinque euro. Nella catena ODStore (Ovunque Dolce Salato) un pandoro da un chilo, senza marchio, è venduto a prezzo scontato a 4,99 euro, con un prezzo originale di 6,50. Poco meno di mezzo chilo di panettone, sempre senza logo, è a 2,49 euro, invece dei 3,30 euro senza sconto.
Questi sono i prezzi per i prodotti senza marca. Naturalmente, i costi aumentano per i prodotti brandizzati. Per un pandoro tradizionale Tre Marie da 750 grammi il costo iniziale è 19 euro, scontato in 14,99. Il panettone a lenta lavorazione di Maestri pasticceri Borsari da 750 grammi costa 7,90 euro.
Caro prezzi a Natale: anche i voli costeranno (ancora) di più
Brutte notizie anche per chi avesse in mente di passare un Natale diverso, magari in viaggio. La minaccia di ulteriori rincari sui prezzi dei biglietti aerei si fa sempre più concreta. Sono sempre di più le compagnie aeree pronte a scaricare il maggior costo di questo 2022 sulle tariffe dei biglietti, e di conseguenza (anche stavolta) è l’utente finale, il passeggero, a subirne le conseguenze.
Dopo un’estate di scioperi, biglietti cancellati, e caos generale, le compagnie aeree hanno davanti due possibili opzioni per salvare i bilanci: tagliare i voli, e di conseguenza ci sarebbero meno posti in vendita, e aumentare i prezzi. Anche perché il prezzo del carburante continua ad aumentare, e le compagnie non possono permettersi di far partire aerei mezzi vuoti.
A settembre l’associazione Codacons ha denunciato, partendo da dati Istat, un aumento del 176% per i voli intercontinentali (da un anno all’altro), del 128,1% per gli internazionali e del 110,8, per i nazionali. Queste tariffe sono destinate a salire, spinte dall’inflazione, nel periodo di Natale.
Secondo Repubblica, i posti disponibili sugli aerei per il periodo di Natale di quest’anno saranno inferiori rispetto al 2018 e al 2019, quindi gli ultimi due anni prima della pandemia, e questo nonostante una ritrovata voglia di viaggiare abbastanza generalizzata, e di conseguenza (in termini economici) una domanda sostenuta.
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