Carta del Docente, 500 euro addio: ecco di quanto diminuisce l’importo

Teresa Maddonni

24 Settembre 2024 - 13:15

È ufficiale: il taglio della Carta del Docente, il bonus 500 euro, si farà e a confermarlo è la Flc Cgil che in un comunicato fornisce anche le cifre. Ecco di quanto diminuisce.

Carta del Docente, 500 euro addio: ecco di quanto diminuisce l’importo

Il taglio alla Carta del Docente sembra ormai ufficiale e gli insegnanti di ruolo potranno dire addio al bonus 500 euro come lo hanno conosciuto fino a oggi. A confermare una notizia che ormai circolava da tempo è stata la Flc Cgil in un comunicato del 23 settembre dando anche le cifre di un taglio che sarà sempre più drastico negli anni e preparandosi così ad avanzare richieste al ministero dell’Istruzione e del Merito nell’incontro fissato per il prossimo 2 ottobre. Resta infatti irrisolta la questione della Carta del Docente ai precari cui è richiesta una costante formazione, ma che non possono accedere al bonus 500 euro se non attraverso una sentenza legale.

La Carta del Docente è riconosciuta ogni anno solo agli insegnanti di ruolo - salvo l’eccezione normativa del 2023 che l’ha estesa temporaneamente anche ai precari con contratto annuale - per l’acquisto di beni e servizi legati alla formazione professionale. La Carta del Docente da 500 euro diminuirà di 75 euro già da quest’anno con cifre sempre più alte negli anni successivi. Vediamo allora di quanto diminuisce l’importo della Carta del Docente, ora e nei prossimi anni, secondo le stime del sindacato.

Carta del Docente, 500 euro addio: 75 euro in meno sull’importo dal 2024

La Carta del Docente subisce un primo taglio di 75 euro sul totale di 500 euro del bonus a partire dall’anno scolastico 2024/2025. Il nuovo importo della Carta del Docente sarà dunque di 425 euro. Nel suo comunicato la Flc Cgil spiega anche perché:

Questo perché le risorse per finanziarla sono state impegnate per altre finalità così come dispone un provvedimento normativo (DL 36/2022) voluto dal precedente Ministro e non modificato dall’attuale. Una parte delle risorse (19 milioni di euro per il 2024 e 50 milioni di euro per il 2025) saranno utilizzate per retribuire i docenti impegnati nelle attività di tutoraggio nei percorsi di formazione iniziale per l’accesso al ruolo dei futuri docenti.

Dunque i soldi destinati alla Carta dei Docenti verranno indirizzati al finanziamento di altre attività, nonostante il ministro Valditara parli continuamente della necessità di pagare di più gli insegnanti. La diminuzione dell’importo della Carta del Docente però non si arresta al 2024 e al 2025 perché dal 2027 sarà ancora maggiore scendendo sotto i 400 euro. Scrive il sindacato:

Altri 40 mln di euro (che porterà la carta a meno di 400 euro) saranno utilizzati dal 2027 per finanziare i corsi di formazione per il “docente stabilmente incentivato”, un percorso selettivo e premiale rivolto a un’esigua minoranza di docenti che riceverà un “premio” a seguito di valutazione positiva al termine di un percorso articolato in tre cicli triennali successivi. Ne deriva che resterà sempre meno da spendere con la carta che in questi anni ha consentito ai docenti di partecipare ad attività di formazione ma anche di acquistare libri e testi utili per l’aggiornamento professionale, biglietti per musei, cinema e spettacoli dal vivo, oppure di potenziare gli strumenti digitali personali con l’acquisto di materiale hardware e software.

Nel comunicato si pone l’accento anche sulla questione dei precari perché molti che si sono visti riconoscere la Carta del Docente grazie a un ricorso e ancora non hanno ottenuto alcun beneficio. Ma la questione dei precari è anche più complessa non essendo loro riconosciuta affatto la Carta del Docente pur essendo quelli che più di tutti investono in formazione stando dietro alle continue novità normative che arrivano dal dicastero di Valditara.

Conclude così il sindacato nel suo comunicato in merito al taglio progressivo della Carta del Docente:

È così che si promuove il ruolo degli insegnanti, che si valorizzano professionalità e formazione, tagliando drasticamente le risorse a loro disposizione? È questa una delle richieste che avanzeremo al Ministro dell’Istruzione in occasione dell’incontro programmato per il prossimo 2 ottobre 2024.

Non solo Carta del Docente: cosa chiedono i sindacati al ministero

E non rientrerà solo la Carta del Docente nelle richieste che i sindacati avanzeranno al Mim il prossimo 2 ottobre. Il ministero dell’Istruzione e del Merito incontrerà i sindacati per fare il punto della situazione sull’avvio dell’anno scolastico, ma i rappresentanti dei lavoratori spingeranno per affrontare in modo approfondito la questione del precariato che attanaglia docenti e personale Ata.

Le firme sindacali Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Cisl Scuola, Snals, Gilda Insegnanti, Anief si trovano d’accordo sulla necessità di porre soluzioni al precariato e quindi sulla modifica del sistema di reclutamento. Tra le urgenze la graduatoria degli idonei del primo concorso Pnrr, ma anche una soluzione per i docenti di sostegno specializzati e poi stipendi adeguati e autonomia differenziata.

Intanto sulla questione della graduatoria degli idonei del concorso scuola i docenti scenderanno in diverse piazze italiane per una nuova protesta il prossimo 27 settembre al fine di rivendicare un sistema di reclutamento equo e trasparente che dia dignità al merito.

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