Cartelle esattoriali, 120 rate per pagare i debiti con il Fisco. Come funziona?

Patrizia Del Pidio

4 Luglio 2024 - 10:10

Via libera al decreto che riforma la riscossione: dal discarico automatico alla rateizzazione in 10 anni, vediamo tutte le novità.

Cartelle esattoriali, 120 rate per pagare i debiti con il Fisco. Come funziona?

Ieri, 3 luglio, il Cdm ha dato il via libera al decreto legislativo che riforma la riscossione e che introduce il discarico automatico delle cartelle e l’estensione della rateizzazione fino a 120 mesi. L’obiettivo delle novità introdotte è quello di rendere tutto il sistema di riscossione più efficiente e veloce, visto che attualmente lo Stato ha crediti superiore ai 1.200 miliardi di euro (di cui, probabilmente saranno recuperabili sono 100 milioni).

Il testo del decreto prevede l’estensione delle rate della dilazione fino a un massimo di 120 (numero di rate oggi previsto solo per la rateizzazione straordinaria) per coloro che hanno debiti che non superano i 120mila euro. Per chi ha debiti di importo superiore, invece, c’è la necessità di dimostrare la situazione di difficoltà economica.

La novità era stata annunciata già a gennaio dal Viceministro Maurizio Leo in un’intervista in cui parlava, in generale, della riforma fiscale.

La riforma della riscossione porta, a partire dal 2025, delle importanti novità per i contribuente che non riguardano solo la possibilità di approfittare di piani di dilazione più lunghi, ma anche una sorta di «discarico» delle cartelle stesse che, se non saldate, sono restituite al’ente impositore. Vediamo le novità in programma per il prossimo anno.

Cartelle esattoriali in 120 rate

La riforma fiscale, dal momento che è stata annunciata, è sempre stata una delle priorità del Governo, anche perché va ricordato che faceva parte del programma con cui la maggioranza ha affrontato la campagna elettorale.

Già diversi decreti legislativi sono stati approvati definitivamente ed entrati, ormai, in vigore, ora il Governo punta alla presentazione dei decreti che riguardano la riscossione e le sanzioni, due temi sui quali l’intervento normativo è abbastanza urgente.

Il meccanismo della riscossione, in base alla riforma, va ripensato e rivisto, soprattutto in questo momento in cui le cartelle esattoriali hanno ripreso il loro normale iter dopo le varie sospensioni per la pandemia, la crisi e le alluvioni.

La riscossione deve essere resa non solo più semplice, ma anche più accessibile soprattutto per chi ha difficoltà finanziarie nel poter saldare i debiti con il Fisco.

L’intento è quello di passare dalle attuali 72 rate mensili massime in cui è possibile dilazionare il pagamento delle cartelle, a un aumento progressivo che porterà i piani di dilazione alla durata decennale, con 120 rate.

L’introduzione dell’allungamento dei piani di dilazione sarà progressiva e dal 2025 potranno contare su piani che arrivano fino a 84 rate mensili tutti coloro che si trovano in difficoltà economica temporanea e devono al Fisco somme che non arrivano a 120.000 euro.

L’aumento del numero di rate messe a disposizione dei contribuenti per il pagamento dei debiti con l’amministrazione tributaria, è stato così previsto:

  • fino a 84 rate nel 2025 e 2026;
  • fino a 96 rate nel 2027 e 2028;
  • fino a 108 rate per rateizzazioni richieste dal 2029;
  • estensione fino a 120 rate solo per piani richiesti a partire dal 2031.

Secondo il Viceministro, infatti, partire con una dilazione a 120 rate già dal prossimo anno metterebbe a rischio le finanze pubbliche.

Dopo 5 anni le cartelle sono cestinate

Un’altra novità che interesserà i contribuenti con debiti è quella del discarico: l’Agenzia delle Entrate Riscossione, trascorsi cinque anni, deve restituire le cartelle risultate inesigibili all’ente impositore che valuterà se intraprendere nuove richieste di recupero all’agente di riscossione.

La riscossione, in questo modo si potrà concentrare sui crediti che risultano esigibili senza sprecare energie e sostanze per i crediti che, ormai, sembra impossibile riscuotere (quelli che solitamente sono oggetto di provvedimento di stralcio perché costa più riscuoterli che eliminarli).

La maggior parte dei crediti vantati dall’amministrazione, infatti, sono di soggetti deceduti, falliti o irreperibili, ma fintanto che sono affidati all’agente di riscossione figurano nei bilanci dell’ente che li esige (come, ad esempio, Comuni, Regioni o Inps).
Il discarico dei crediti automatico dopo che sono trascorsi 5 anni dall’affidamento all’Agente di riscossione, permetterà di restituire tali crediti all’ente impositore (che potrà, quindi, anche cancellarli dai bilanci).

Notifica entro 9 mesi

A partire dal 2025 le cartelle esattoriali dovranno essere notificate entro 9 mesi dal momento in cui il carico è affidato all’ente riscossore.

Oltre alla notifica più veloce, poi, vi è anche la possibilità di raggruppare tutti i crediti vantati nei confronti dello stesso contribuente (tramite codice fiscale) per avere un’unica cartella esattoriale per diversi crediti (tasse e multe, quindi, potranno rientrare nella stessa cartella esattoriale).

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