Pochi mesi per recepire la direttiva Case green dell’Unione Europea, ecco a cosa devono prepararsi gli italiani con le novità per i proprietari alle prese con ristrutturazioni e sostituzione caldaie.
L’8 maggio 2024 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la direttiva Case green dell’Unione Europea. In base alla norme UE, la stessa entra in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Da questo momento i Paesi Membri hanno due anni di tempo per recepire le direttive e, in questo particolare caso, per presentare un Piano di riduzione dei consumi energetici. Ne consegue che l’Italia ha ancora pochi mesi di tempo per darvi attuazione, ma nel frattempo sono già in vigore alcuni obblighi, ad esempio il divieto di riconoscere agevolazioni fiscali per l’installazione di caldaie a gas.
Ecco i nuovi obblighi per i proprietari di casa che vogliono adeguarsi alle indicazioni della direttiva Case Green.
Direttiva Case Green, cambia il testo
Cosa cambia nella direttiva Case green nel 2025?
Le norme approvate e pubblicate in Gazzetta Ufficiale il giorno 8 maggio sono più blande rispetto alla prima stesura della direttiva Case Green che aveva allarmato molti Paesi dell’Unione Europea, tra cui anche l’Italia. Proprio per questo si è parlato anche di un accordo al ribasso. Ma come cambiano effettivamente le norme e quali sono gli obblighi che dovranno rispettare i Paesi Membri?
La Direttiva nella attuale versione ha ricevuto particolare apprezzamento da parte dell’Italia che vanta un patrimonio immobiliare che al 53,7% è costituito da edifici anteriori al 1970 e quindi con attribuzione di una classe energetica che denota bassa efficienza ed elevati consumi .
Il testo iniziale prevedeva requisiti minimi da raggiungere per il singolo edificio, l’Italia ha sempre ritenuto che una formula così rigida avrebbe messo in forte difficoltà aziende e famiglie alle prese con i costi esorbitanti di ristrutturazioni volte al recupero di classi energetiche.
La nuova formulazione, invece, prevede obiettivi nazionali da raggiungere, ma ampio spazio di manovra per i Paesi che potranno definire un piano nazionale da attuare.
Direttiva Case Green 2025, i nuovi obiettivi
Quali sono gli obblighi ora previsti? Ecco un pratico schema:
- gli edifici residenziali più inquinanti dovranno ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20% (o 22%) entro il 2035;
- gli edifici non residenziali dovranno ridurre le emissioni inquinanti del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033;
- dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero;
- dal 2028 gli edifici pubblici dovranno essere costruiti a emissioni zero.
Per i nuovi edifici pubblici e per gli edifici residenziali di grandi dimensioni scatta l’obbligo di installazione di pannelli fotovoltaici.
Novità anche nel settore caldaie, anche in questo caso la linea dura si ammorbidisce e dal 2040 ci sarà lo stop definitivo alla vendita, in passato era il 2035. Dal 2025 però i Paesi Membri non possono riconoscere agevolazioni e aiuti per l’installazione di caldaie a gas. Unica eccezione il caso in cui siano installati sistemi ibridi.
Mentre Lega e Fratelli d’Italia plaudono alla linea morbida adottata, non manca chi esprime critiche e in particolare il M5S che ricorda al Governo che, una volta approvata la versione definitiva della Direttiva Case Green, l’Italia dovrà recepirla e adottare un piano nazionale di ristrutturazione del patrimonio immobiliare. Con il superamento del Superbonus per le famiglie sarà però difficile affrontare le spese legate alle ristrutturazioni volte all’efficientamento energetico.
Quali sono gli obblighi degli italiani nel 2025 per adeguarsi alla direttiva Case Green?
Appare evidente che per i proprietari di casa il 2025 non comporta particolari obblighi e che gli stessi potrebbero essere definiti a partire dai prossimi mesi.
L’unica novità rilevante che ha fatto il suo ingresso a partire dal 1° gennaio 2025 è il divieto ai Paesi Membri di riconoscere agevolazioni per l’installazione di caldaie a gas.
Nel frattempo chi sta pensando in questi mesi di effettuare delle ristrutturazioni immobiliari può studiarle in modo che ci sia il recupero delle classi energetiche in vista dell’ingresso di nuovi obblighi a breve.
Di fatto devono preoccuparsi coloro che hanno una classe energetica F o G, cioè le due peggiori, infatti i Paesi Membri dovranno delineare linee di intervento concentrate proprio su tali immobili.
Per tali proprietari sono ancora disponibili bonus per la ristrutturazione, ad esempio Ecobonus, Bonus Ristrutturazioni e Superbonus. Deve però essere sottolineato che rispetto al passato sono cambiate le condizioni con una notevole riduzione delle percentuali di agevolazione fiscale a cui accedere.
Non è ancora certo se una volta redatto il Piano di riduzione dei consumi energetici l’Italia intenda mettere a disposizione strumenti per agevolare la ristrutturazione degli edifici e il recupero di classi energetiche.
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