Cassa integrazione anche per colf, badanti e baby sitter: sarà il decreto di aprile a dare il via ad un ammortizzatore sociale anche per il lavoro domestico. La conferma dal Ministro Catalfo. Vediamo requisiti e chi ne avrà diritto.
Cassa integrazione anche per colf, badanti e baby sitter: un ammortizzatore sociale semplificato anche per il lavoro domestico.
Il decreto di aprile, secondo provvedimento del mese atteso dopo il DL Liquidità, darà il via a nuove agevolazioni per chi è rimasto a casa e senza lavoro a causa dell’emergenza sanitaria.
Anche i lavoratori domestici potrebbero quindi presto accedere alla cassa integrazione: una prima apertura è arrivata dal Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, a margine dell’incontro con le associazioni datoriali del settore.
Ma chi ne avrà diritto e quali saranno le condizioni per accedere cassa integrazione? Pur non essendovi dettagli concreti, proviamo a fare chiarezza partendo dalle regole previste attualmente per la generalità dei lavoratori dipendenti.
Cassa integrazione per colf, badanti e baby sitter: chi ne avrà diritto?
Saranno 800.000 i potenziali beneficiari della nuova cassa integrazione per colf, badanti e baby sitter. L’ammortizzatore sociale potrà essere applicato per i lavoratori assunti con regolare contratto che, a causa del coronavirus, hanno subito interruzioni o sospensioni della regolare attività lavorativa.
Sono questi i requisiti di massima previsti per l’accesso alla cassa integrazione, ammortizzatore sociale che - a differenza della Naspi - si applica in costanza di rapporto di lavoro. I dettagli operativi dovranno esser messi nero su bianco nel decreto economico di aprile, per il quale il Governo promette tempi celeri.
Per colf, badanti e baby sitter è stato il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ad aprire ad una cassa integrazione semplificata e semplice da richiedere. A differenza dell’iter previsto per la generalità dei datori di lavoro, per le famiglie si sta studiando un metodo più semplice per l’inserimento delle domande.
L’obiettivo di fondo della CIG per i lavoratori domestici è di agevolare le famiglie ed i lavoratori in crisi.
Sono diversi i datori di lavoro domestico che in questo periodo denunciano difficoltà reali nel pagamento degli stipendi ai propri collaboratori e che vedono come unica soluzione praticabile il licenziamento. L’unico aiuto previsto ad oggi è la possibilità di sospendere il pagamento dei contributi INPS.
Il rischio di una nuova ondata di disoccupazione si può evitare con l’estensione degli ammortizzatori sociali anche a colf, badanti e baby sitter. Una richiesta portata all’attenzione del Ministro Catalfo nel corso della riunione tenutasi il 6 aprile 2020.
Cassa integrazione per colf e badanti assunti regolarmente. Reddito di emergenza per i 1,2 milioni di irregolari
Sono due le novità attese per il settore domestico. Accanto alla cassa integrazione, finalizzata a tutelare i lavoratori con regolare contratto, si fa sempre più concreta l’ipotesi di un reddito di emergenza per chi lavora in nero.
Sono 1,2 milioni colf, badanti e baby sitter irregolari, nei confronti dei quali potrebbe essere introdotto un bonus di due mesi pari ad 800 euro.
L’emergenza coronavirus fa tornare attuale uno dei problemi endemici dell’Italia: il numero enorme di lavoratori senza regolare contratto e che ad oggi sono esclusi dalle misure economiche introdotte dal Decreto Cura Italia.
Se da un lato però è importante, in un periodo di crisi, aiutare anche chi lavora in nero, dall’altro sarà fondamentale ripartire con il piede giusto. Motivo per il quale Andrea Zini, consigliere della Fidaldo, ha chiesto un ulteriore intervento per il settore domestico.
Un meccanismo strutturale, coma la deduzione totale del costo del lavoro domestico, per aiutare le famiglie e dare una spinta all’emersione del sommerso.
Uno sguardo al futuro mai tanto importante come in questo periodo.
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