Che fine ha fatto la controffensiva dell’Ucraina? Adesso attacca la Russia

Alessandro Cipolla

13 Ottobre 2023 - 10:05

Lo scoppio della guerra Israele-Hamas ha distolto le attenzioni dal conflitto in Ucraina: la controffensiva non sta andando bene e adesso è la Russia ad attaccare nel Donbass.

Che fine ha fatto la controffensiva dell’Ucraina? Adesso attacca la Russia

A che punto siamo con la controffensiva dell’Ucraina? Dopo che per oltre un anno e mezzo tutte le attenzioni belliche sono state rivolte alla guerra scatenata dalla Russia, da una settimana questo conflitto sta faticando a trovare spazio sulle pagine dei giornali o nei servizi dei telegiornali.

A Volodymyr Zelensky così non è rimasto che provarsi a inserire nel dibattito in corsa sulla guerra in Israele, preoccupato di poter finire nel dimenticatoio e soprattutto di vedere rimandate le promesse di nuove armi.

L’esempio più eclatante è quello dei missili Patriot, assai efficaci nel contrastare gli attacchi russi ma che ora gli Stati Uniti potrebbero decidere di fornirli a Israele e non all’Ucraina, soprattutto in considerazione del fatto che Washington non vuole troppo sguarnire i suoi arsenali visto l’odore di terza guerra mondiale che si respira in Medio Oriente.

Gli Usa comunque hanno confermato il proprio sostegno a Kiev, ma Joe Biden deve fare i conti anche con i problemi di cassa: alla Camera ad avere la maggioranza sono i Repubblicani che sembrerebbero avere più a cuore le sorti di Israele rispetto a quelle dell’Ucraina.

In tutto questo caos globale, come sta procedendo la controffensiva dell’Ucraina? Stando al think tank americano Institute for the Study of War, adesso sarebbe la Russia ad attaccare con forza nel Donbass e la prossima battaglia sarà per la città di Avdiivka.

Come procede la guerra in Ucraina?

Con tutti gli occhi del mondo ora puntati su Israele, la guerra in Ucraina si appresta a tagliare il triste traguardo dei 600 giorni dall’inizio dell’invasione russa; come ben sappiamo, a inizio giugno ha preso il via una controffensiva da parte delle truppe di Kiev per riconquistare tutti i territori - Crimea compresa - al momento occupati.

Una volontà quella dell’Ucraina condivisa e sostenuta dall’Occidente, che invece di privilegiare la diplomazia in questo conflitto ha preferito lasciare le redini in mano alla Nato che - a parole - continua a ribadire come Kiev possa vincere questa guerra.

Prima dell’arrivo dell’inverno, in verità l’obiettivo di Zelensky sarebbe molto meno ambizioso: puntare dritto a Sud verso la città di Melitopol per spezzare il corridoio creato da Mosca tra la Crimea e la Russia.

Ed è proprio in questa zona che secondo l’Institute for the Study of War si starebbero concentrando i maggiori sforzi dell’esercito ucraino; nonostante la grande tenacia delle truppe, finora però si è riusciti solo a sfondare in alcuni punti una delle tre linee difensive russe.

La Russia dopo essere stata per mesi sulla difensiva, adesso avrebbe ripreso ad attaccare nel Donbass e avrebbe messo nel mirino la città di Avdiivka, considerata un autentico baluardo fortificato.

I russi di conseguenza non vorrebbero attaccare frontalmente Avdiivka ma starebbero tentando una manovra “a tenaglia”, attaccando i villaggi vicini nell’intento di circondare la città tagliando così anche i rifornimenti.

Gli scontri sono descritti come violentissimi e ci sarebbero forti perdite in entrambi gli schieramenti: anche se adesso sembrerebbe non fare più notizia, al fronte in Ucraina si continua a morire nell’immobilismo generale di un Occidente che, negli ultimi giorni, non è riuscito a muovere un dito anche in Israele mandando avanti leader controversi come Erdogan e al-Sisi.

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