Guida accensione mutuo: che cosa possono chiedere le banche in garanzia nel momento della concessione? Condizioni e richieste spiegate.
Il mutuo costituisce sempre più spesso un passaggio obbligato per acquistare una casa o per realizzare dei progetti che comportano un investimento cospicuo come quello di una ristrutturazione.
Scegliere la formula più adatta alle esigenze economiche è quindi fondamentale e va fatto tarando la scelta della banca alla quale rivolgersi. Per far ciò bisogna assicurarsi che il sistema di pagamento rateale proprio sia in linea con le proprie disponibilità.
Capiamo bene come, per compiere una scelta consapevole, è cruciale comparare diverse proposte e, una volta individuato il mutuo più vantaggioso per le proprie esigenze, avviare la pratica dimostrando al nostro creditore di possedere i requisiti necessari. Solo in casi particolari o in presenza di soggetti molto benestanti di fatti gli enti bancari sono disposti a concedere un prestito per acquistare un immobile senza richiedere alcuna garanzia che li tuteli in caso di insolvenza.
Con il termine garanzie ci si riferisce all’iter delineato dalla banca stessa per la concessione del mutuo. Analizziamo perciò più nel concreto le principali richieste che possono essere avanzate dei creditori per l’erogazione del capitale richiesto.
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Garanzie mutuo: come funziona l’ipoteca
Parlando di garanzie bancarie la prima che ci viene in mente è di certo l’ipoteca sull’immobile acquistato anche perché si tratta della forma di garanzia più comune. Questa comporta un’ipoteca di primo grado su un immobile, di norma proprio quello oggetto di acquisto/ristrutturazione. Cosa significa questo? Vuol dire che il bene ipoteca rimane a disposizione d’uso del proprietario ma può essere rilevato in caso di insolvenza.
Nel caso in cui la garanzia ipotecaria offerta su questo primo immobile non corrisponda a un valore sufficiente per la concessione del mutuo, la Banca potrebbe richiedere l’iscrizione di un secondo immobile.
Di norma l’ipoteca si riferisce al soggetto richiedente (nonché proprietario dell’immobile) ma in alcuni casi è anche possibile che l’ipoteca sia prestata da un soggetto diverso, indicato perciò come «terzo datore d’ipoteca».
L’ipoteca comprende quindi quattro elementi essenziali:
- il «titolo», ovvero il documento che giustifica l’acquisizione dell’ipoteca;
- l’ «iscrizione»;
- il «bene immobile»;
- il «credito da garantire».
Questo processo si concretizza poi con l’iscrizione in appositi registri immobiliari pubblici e prevede l’estinzione automatica dopo 20 anni.
Fideiussione: cos’è e come funziona
L’ipoteca non è però l’unica soluzione possibile o l’unica richiesta che può essere avanzata nel momento in cui è necessario concedere un mutuo. Nel contratto di finanziamento di fatto vengono spesso previste altre forme di garanzie aggiuntive reali o personali.
La garanzia aggiuntiva insomma assume un’impronta funzionale e per tale motivo viene rilasciata da un soggetto diverso dal mutuatario. Tutto ciò serve a garantire dell’esatta restituzione del debito contratto da parte quest’ultimo. Tra le diverse forme di garanzia previste per questo scopo ricordiamo la fideiussione e il pegno.
Prendiamo ora in considerazione la fideiussione, che, per definizione, si ha quando una parte terza garantisce l’adempimento dell’obbligazione del mutuatario obbligandosi personalmente verso il creditore (Banca). Per far ciò il fideiussore, detto anche garante, dopo aver stretto un’intesa con il debitore, stringe una rapporto con la Banca creditrice. Ovviamente, data la gravità delle conseguenze che scaturiscono dalla fideiussione, la volontà di prestarla viene espressa per iscritto.
Chi può fare da garante?
La figura del garante ha quindi un ruolo e un peso centrale perché si impegna a restituire il debito contratto dall’intestatario del mutuo, qualora quest’ultimo si rivelasse insolvente. Dobbiamo quindi sottolineare come non tutti possono impegnarsi ed essere riconosciuti come garanti di un mutuo.
La banca, non a caso, effettua alcuni controlli preliminari discrezionali in base alle proprie politiche creditizie. Per la valutazione del merito è quindi portata ad verificare una serie di requisiti di tipo patrimoniale, reddituale e anagrafico. Solo in caso di responso positivo si accetta una fideiussione del mutuo.
La variazione da ente a ente di queste prerogative ci porta a sottolineare l’importanza di un confronto diretto del debitore principale con la banca di sua scelta.
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