È in vigore il nuovo limite di contanti in Europa

Ilena D’Errico

26 Aprile 2025 - 21:06

Il limite di contanti in vigore in Europa. Ecco tutto quello che c’è da sapere e cosa cambierà.

È in vigore il nuovo limite di contanti in Europa

Regolare l’utilizzo del contante è fondamentale per contrastare il riciclaggio, il finanziamento del terrorismo e della criminalità organizzata e ovviamente anche ottimizzare i controlli fiscali. A livello europeo imporre dei limiti è ancora più importante per garantire una situazione omogenea e ridurre le differenze tra i vari Stati comunitari, che oggi sono piuttosto importanti. Molti ignorano che il nuovo limite di contanti in Europa è in vigore, per la precisione già dal 9 luglio 2024, ma soltanto a partire dal 10 luglio 2027 tutti gli Stati membri dell’Unione europea saranno obbligati a uniformarsi. Entro questa data, infatti, i Paesi comunitari devono allinearsi al regolamento Ue n. 1624 del 2024. In particolare, non potranno essere adottati limiti superiori, mentre soglie massime inferiori dovranno essere valutate insieme alla Banca centrale europea. Eventuali limiti più bassi già applicati dai singoli Stati potranno essere mantenuti, previa però la comunicazione alla Commissione Ue entro le scadenze previste. Vediamo di seguito tutti i dettagli da sapere in proposito.

Il nuovo limite di contanti in Europa

L’articolo 80 del Regolamento Ue n. 1624 del 2024 prevede un tetto massimo di contante pari a 10.000 euro, valido in tutta l’Unione europea. Bisogna però fare molta attenzione a non trarre conclusioni affrettate, perché le regole non sono necessariamente sovrapponibili a quelle dei singoli Stati membri.

L’Unione europea ha infatti previsto disposizioni specifiche tanto sulla tipologia di transazioni alle quali si applica il limite, quanto alla tipologia di strumenti di pagamento che vengono assimilati ai contanti per quanto riguarda la soglia massima. In particolare, nella definizione di “denaro contante” adottata dalle istituzioni europee rientrano questi elementi:

  • banconote e monete, anche quelle che non sono più in circolazione ma possono ancora essere cambiate dagli istituti di credito;
  • tutti gli strumenti negoziabili al portatore (vaglia, assegni turistici, cambiali, ordini di pagamento e così via). Sul punto bisogna comunque consultare anche la normativa statale di riferimento per comprendere ulteriori limiti e regole specifiche.
  • monete d’oro, con tenore in oro pari o superiore al 90%;
  • lingotti in barre, pepite o aggregati che hanno un tenore in oro almeno del 99,5%.

A chi si applicano i limiti

L’Unione europea vieta le transazioni in contante superiori a 10.000 euro per pagare beni o servizi, a prescindere dal fatto che il pagamento avvenga in un’unica soluzione oppure dilazionato in più operazioni collegate e riconducibili a un unico pagamento. Lo stesso limite si applica, sempre all’interno del territorio comunitario, ai pagamenti di valore di 10.000 euro o più equivalenti in valute differenti dall’euro. Questo limite non si adotta, invece, per i pagamenti tra persone fisiche (se nessuna delle parti agisce nell’esercizio di una professione) e nemmeno per pagamenti e depositi effettuati presso:

  • enti creditizi;
  • emittenti di moneta elettronica;
  • prestatori di servizi di pagamento.

Gli Stati dell’Unione europea possono continuare a usare i limiti inferiori già previsti soltanto se lo hanno comunicato alla Commissione prima del 10 ottobre 2024. Resta il fatto che ad oggi le regole nel panorama europeo sono piuttosto frammentate, con restrizioni decisamente differenti passando da un confine all’altro. Grazie al regolamento europeo la situazione verrà uniformata entro il 2027, garantendo ai cittadini più semplicità nella gestione delle transazioni ma anche controlli più efficaci.

La situazione attuale in Europa

L’Unione europea non limita l’identità e le decisioni dei singoli Stati, ma per funzionare al meglio deve comunque appoggiarsi su una linea comunque, soprattutto riguardante la repressione dei reati più gravi. Come anticipato, oggi la regolamentazione dei pagamenti in contante è invece molto disomogenea. Si va dai 15.000 previsti in Croazia all’assenza di qualsiasi limite in Paesi come Cipro, Estonia, Ungheria e Irlanda. Nel mezzo, non mancano altri estremi, come i 500 euro previsti dalla Grecia e i 1.000 euro fissati dalla Spagna. In molti altri Stati il limite si aggira intorno ai 3.000 euro, con l’Italia che prevede un compromesso tra questi apici, con un tetto al contante di 5.000 euro.

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