Si stringono i tempi per conoscere il futuro della compagnia Ita Airways. Le due cordate interessate all’acquisto hanno presentato le loro offerte al Mef: cosa prevedono?
Passi in avanti per la privatizzazione di Ita Airways.
La compagnia nata dalle ceneri di Alitalia si aspetta la vendita a un grande gruppo e, a tal proposito, nella giornata del 22 agosto sono state depositate presso il Mef le due nuove offerte per l’acquisto della maggioranza del vettore.
Le due cordate sono il fondo Certares con Delta e Air France e Msc Group con Lufthansa.
L’iter ora prevede che il governo Draghi scelga una delle proposte e raggiunga un’intesa con l’offerente preferito, firmando un memorandum of understanding o un altro tipo di impegno. Non è certo come si procederà, considerando che il memorandum non sarebbe ancora vincolante e dovrebbe essere valutato dal nuovo esecutivo, che avrà il compito di concordare la privatizzazione, di annullarla o di cercare un altro compratore. Un altro tipo di accordo, invece, come il preliminare di vendita con penale di recesso - ipotesi paventata da Il Corriere - costringerebbe lo Stato a pagare se entro dicembre annulla la vendita.
In pratica, le strade sono ancora tutte aperte per il futuro di Ita Airways. Intanto, però, le offerte sono state depositate: cosa prevedono?
Ita Airways: l’offerta di Certares, Delta e Air France
La cordata dovrebbe offrire la possibilità di acquisto del 55-60%, lasciando quindi allo Stato un 40% che per il Mef potrebbe essere troppo oneroso. Il fondo Usa, comunque, potrebbe dare all’azionista pubblico spazio per scegliere il presidente del vettore.
Certares punta su un maggior ruolo di Fiumicino e a una partnership commerciale, non industriale, con Delta Air Lines.
Msc e Lufthansa: la proposta per Ita
Punto di forza della cordata italo-tedesca è che l’acquisto dovrebbe riguardare l’80% di Ita per 850 milioni di euro. Al momento, il valore è maggiore dell’altra offerta.
Msc e Lufthansa, però, non sembrano voler lasciare ruoli al Mef nella governance, puntando invece sull’autonomia, più funzionale al rilancio della compagnia.
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