A chi spetta decidere il numero di ministri, viceministri e sottosegretari e quello dei Ministeri? Quanti se ne possono avere secondo la legge? Ecco regole e limiti numerici in vigore.
Quanti sono ministri e Ministeri e chi decide il loro numero sono dubbi che accompagnano ogni formazione di un nuovo governo. Ogni esecutivo, infatti, può stabilire di quanti ministri vuole avvalersi, eliminare dei Ministeri, aggiungerli o accorparli, ma questa non è una scelta del tutto libera.
La legge stabilisce il numero massimo di ministri (con e senza portafoglio), sottosegretari e Ministeri che si possono avere.
La norma è stata oggetto di revisioni più volte e, ad oggi, il numero esatto di ministri e Ministeri è indicato all’articolo 2 del decreto legislativo 300/1999.
Chi decide il numero di ministri
Il governo è composto dal Presidente del consiglio, ministri (di cui alcuni senza portafoglio), vice e sottosegretari, nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del premier (ai sensi dell’articolo 92 della Costituzione).
Tuttavia la carta costituzionale non determina il numero massimo e minimo dei componenti dell’esecutivo, che è lasciato alla legge ordinaria. La riserva di legge in materia è stata attuata per la prima volta nel 1988, con successive modifiche che si sono concluse nel 1999.
Secondo l’assetto odierno (D.Lgs 303/1999 e 300/1999) il numero massimo dei componenti del governo è fissato a 65 tra:
- Presidente del consiglio;
- ministri;
- ministri senza portafoglio;
- sottosegretari.
La composizione del governo deve rispettare il principio di pari opportunità di genere previsto dalla Costituzione all’articolo 51.
Quanti sono i Ministeri e chi ne decide il numero
La stessa legge ordinaria stabilisce il numero massimo dei Ministeri che possono essere istituiti: 13.
Vuol dire che l’esecutivo entrante è libero di accorpare due o più ministeri esistenti, eliminare quelli che non ritiene utili o aggiungerne altri senza superare questa soglia.
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