Chi è Marco Violi e perché è stato scambiato per attentatore di Trump

Giorgia Bonamoneta

14 Luglio 2024 - 16:00

Marco Violi è l’attentatore di Donald Trump? No e il giornalista lo ha dovuto ribadire a gran voce dopo l’ennesimo episodio di bullismo nei suoi confronti. Ecco la storia della fake news.

Chi è Marco Violi e perché è stato scambiato per attentatore di Trump

Marco Violi, un giornalista sportivo italiano, si è trovato al centro di un caso internazionale di fake news. Violi, noto per il suo blog Romagiallorossa.it, è stato erroneamente identificato come l’attentatore che avrebbe tentato di uccidere l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, durante un comizio in Pennsylvania.

La notizia falsa, originata da un meme su X (ex Twitter), ha provocato un effetto domino che ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo.

Origine e diffusione della fake news: cosa è successo

Il dipartimento di polizia di Butler ha arrestato un uomo identificato come Mark Violets, ritenuto responsabile dell’attentato contro l’ex presidente Donald Trump. Violets, descritto come un noto estremista antifa, avrebbe caricato un video su YouTube prima dell’attacco, dichiarando che “la giustizia stava arrivando”.

Ecco, tutto quello che è scritto qui sopra è una fake news. Cosa è successo? Durante la notte del tentato omicidio, avvenuto durante il comizio di Trump in Pennsylvania, il giornalista sportivo italiano Marco Violi, responsabile del blog Romagiallorossa.it, è stato identificato come l’attentatore. Violi è stato accusato di aver sparato tre colpi che avrebbero ferito Trump all’orecchio destro, ferito gravemente una persona nel pubblico e ucciso un’altra.

La falsa accusa è nata però da un meme pubblicato dalla pagina @Moussolinho su X, che ha creato lo pseudonimo “Mark Violets”. La bufala è però sfuggita di mano e ha avuto un effetto domino mondiale.

La notizia è stata poi smentita dai principali quotidiani statunitensi, ma non prima che Violi ricevesse una mole enorme di notifiche sui profili social, dove ha denunciato l’accaduto: “Non avevo la minima idea di quello che fosse successo: un gruppo di hater mi sta rovinando la vita”. In poche ore, l’hashtag #MarkViolets è schizzato tra le tendenze di X, con oltre 50.000 tweet.

La risposta di Marco Violi: verso la denuncia

Marco Violi ha dovuto smentire ogni coinvolgimento, pubblicando un lungo messaggio sui suoi profili social:

Le notizie che circolano sul mio conto sono totalmente prive di fondamento e sono organizzate da un gruppo di hater che dal 2018 mi stanno rovinando la vita, addirittura con appostamenti presso la mia abitazione.

Violi ha annunciato l’intenzione di sporgere denuncia contro gli account su X che hanno diffuso la fake news e tutte le testate giornalistiche che l’hanno riportata senza verifica. Infatti la falsa notizia è stata inizialmente condivisa da profili molto seguiti su X, tra cui Wall Street Silver, un account con 1,3 milioni di follower. Il post, che citava un video su YouTube di Violets che affermava che “la giustizia stava arrivando”, è stato ripreso da numerosi altri profili, propagandosi rapidamente su social media e siti di notizie, soprattutto in lingua inglese e spagnola.

I precedenti, tra stalking e cyberbullismo: la storia di Violi

Non è la prima volta che Violi è vittima di stalking e cyberbullismo. Due anni fa, il giornalista è stato preso di mira con cori da stadio e parodie musicali scurrili, diffusi su WhatsApp, YouTube e X. La campagna di denigrazione, ribattezzata #VioliNation, ha attirato l’attenzione di migliaia di utenti, inclusi vip e calciatori. Violi ha dichiarato di essere vittima di queste molestie dal 2018 e che esiste un procedimento penale in corso contro i suoi persecutori.

Violi racconta di essere vittima da anni di @Moussolinho e della community del Twitter Calcio, un gruppo di italiani molto attivo su X che parla solo di calcio. “Mi hanno preso di mira nel 2018 perché ero molto critico sulla presidenza Pallotta (della Roma, ndr). La cosa si è fatta molto pesante e sono venuti anche sotto casa mia. La Procura non ha ancora fatto niente”, ha raccontato.

Inoltre non è neanche la prima volta che qualcuno tenta di far passare Violi per un attentatore. Nel 2021, infatti, Violi sarebbe stato accostato all’attentato di Kongsberg, in Norvegia, con il nome di Marek Al-Viol.

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