I mercati oggi scontano l’incertezza che ruota attorno alla crescita della Cina e alle prossime mosse Fed sui tagli dei tassi, molto attesi. Cosa si aspettano gli investitori?
Mercati con poco entusiasmo oggi: la sessione asiatica si chiude in rosso, con il calo di oltre il 2% della piazza di Hong Kong.
Fed e Cina restano al centro dell’attenzione degli investitori. I trader hanno rinunciato alle scommesse su un taglio dei tassi profondo da parte della Federal Reserve il prossimo anno, mentre un’estesa svendita azionaria nel dragone ha danneggiato il sentiment.
In Asia, non si trovano nuovi catalizzatori azionari, dopo il miglior rally mensile della regione da gennaio. Un benchmark per le azioni onshore cinesi è scambiato ai minimi dal 2019, con i dati sull’attività dei servizi migliori del previsto che non riescono a placare le preoccupazioni sull’incerta traiettoria di crescita dell’economia.
In questo contesto, le prossime decisioni Fed e maggiori indicazioni sulla ripresa del dragone possono favorire ancora la volatilità dei mercati.
Asia in rosso e prospettive incerte: i motivi sono Cina e Fed
I dati in arrivo dalla Cina sono contrastanti. L’indice Caixin dei responsabili degli acquisti di servizi per novembre è salito ai massimi degli ultimi tre mesi, discostandosi dalla lettura ufficiale del PMI cinese che mostrava una contrazione.
Il risultato si è attestato a 51,5 a novembre, in aumento da 50,4 di ottobre e 50,2 di settembre. Il sottoindice ufficiale PMI cinese dei servizi non manifatturieri per novembre, pubblicato la scorsa settimana, ha però registrato un 49,3, mostrando una contrazione per la prima volta da dicembre 2022.
“L’economia cinese è stata piuttosto lenta mentre questa mancanza di fiducia continua”, ha detto Yan Wang, stratega di Alpine Macro Inc, su Bloomberg Television. “Entrando nel nuovo anno, la traiettoria non migliorerà molto se non ci saranno grandi cambiamenti”, in termini di stimoli ufficiali, ha aggiunto.
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Perché i mercati sono “contro” Fed e Bce?
Negli Usa, i dati sull’occupazione svelati nei prossimi giorni aiuteranno a identificare la prospettiva di un atterraggio morbido nella più grande economia del mondo. Quasi 125 punti base di allentamento sono scontati fino alla riunione della Fed di dicembre del prossimo anno.
Attenzione, però, alle brutte sorprese. “Il mercato ha più o meno prezzato alla perfezione lo scenario di atterraggio morbido (per l’economia statunitense)”, ha affermato Moh Siong Sim, stratega della Banca di Singapore. “Dall’oggi al domani c’è stato un po’ di confronto con la realtà: forse era troppo ambizioso”.
“Tutti gli occhi saranno puntati sul rapporto mensile sull’occupazione di venerdì per vedere se conferma la tendenza al raffreddamento che abbiamo visto per gran parte del mese scorso”, ha detto Chris Larkin di E*Trade di Morgan Stanley. In caso contrario, potrebbero rinnovarsi i timori che la decisione della Fed di tagliare i tassi nel 2024 sarà ritardata.
Federal Reserve e Cina restano quindi i protagonisti assoluti dei mercati. Dalle loro mosse - e dai dati macro sulle due potenze globali - dipendono le aspettative degli investitori su un rilancio economico o una recessione.
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