I mercati globali continuano a osservare attentamente cosa succede in Cina, tra rischi finanziari ed economia fragile. Il dragone è una bomba pronta a esplodere? La risposta della banca centrale.
Le condizioni finanziarie ed economiche della Cina sono osservate attentamente dai mercati globali. Scampato, per il momento, il pericolo imminente di una recessione negli Usa, la seconda potenza economica mondiale resta invece nel mirino di analisti e investitori.
L’ultima novità sul dragone sembra piuttosto ottimistica: i rischi finanziari cinesi sono diminuiti, compreso il debito degli enti locali, ha affermato il governatore della Banca Popolare Cinese, Pan Gongsheng, in un’intervista ai media statali pubblicata giovedì sera.
Pechino ha dato sempre più priorità su come affrontare la minaccia derivante dagli alti livelli di debito nel settore immobiliare, che è strettamente legato alle finanze degli enti locali. Anche le istituzioni internazionali hanno da tempo chiesto alla Cina di ridurre i suoi crescenti indebitamenti. L’instabilità della potenza asiatica, infatti, mette in pericolo l’intero sistema finanziario mondiale oltre che l’economia globale, con prezzi di materie prime e livelli di scambi commerciali fortemente dipendenti dallo stato di salute economico del dragone.
La vera situazione delle finanze in Cina: cosa aspettarsi?
Il governatore Pan ha sottolineato che la banca centrale collaborerà con il Ministero delle Finanze per consentire alla Cina di raggiungere i suoi obiettivi di crescita per l’intero anno. Ha affermato che la politica monetaria rimarrà di supporto.
“Il sistema finanziario cinese nel suo complesso è solido. Il livello di rischio complessivo è diminuito in modo significativo”, ha dichiarato Pan in un’intervista rilasciata dall’emittente statale CCTV e secondo una traduzione della CNBC.
“Il numero e i livelli di debito delle piattaforme di finanziamento degli enti locali stanno diminuendo” ha aggiunto e anche il costo del loro debito è “sceso in modo significativo”.
La bomba, però, potrebbe ancora esplodere. I cosiddetti veicoli di finanziamento degli enti locali sono emersi in Cina negli ultimi due decenni per consentire alle autorità locali, che non potevano facilmente ottenere prestiti diretti, di finanziare infrastrutture e altri progetti. Gli LGFV hanno così permesso di ottenere finanziamenti principalmente dal sistema bancario ombra.
La mancanza di supervisione normativa ha spesso comportato un finanziamento indiscriminato di progetti infrastrutturali con un ritorno finanziario limitato. Ciò ha aumentato l’onere del debito sui LGFV, di cui sono responsabili i governi locali.
Nonostante gli sforzi di controllare la situazione e correre ai ripari, secondo gli analisti di S&P Global Ratings il debito LGFV “rimane un grosso problema”. L’analisi ha rilevato che più di 1 trilione di yuan (140 miliardi di $) di obbligazioni LGFV sono destinate a scadere nei prossimi due trimestri.
A esacerbare le sfide del debito è il rallentamento della crescita della Cina. L’economia è cresciuta del 5% nella prima metà dell’anno, sollevando preoccupazioni tra gli analisti sul fatto che il Paese non sarebbe in grado di raggiungere il suo obiettivo di circa il 5% di crescita per l’intero anno senza ulteriori stimoli.
Il 2 agosto, nel corso della sua analisi periodica della situazione finanziaria della Cina, il Fondo monetario internazionale ha affermato che la politica macroeconomica dovrebbe sostenere la domanda interna per attenuare i rischi del debito.
I commenti pubblici di Pan rassicuranti arrivano anche dopo una settimana di elevata volatilità sul mercato dei titoli di Stato.
Giovedì mattina, la PBOC ha preso la rara decisione di ritardare un rollover della sua linea di credito a medio termine a favore di un’iniezione di capitale di 577,7 miliardi di yuan tramite un altro strumento chiamato accordo di riacquisto inverso a 7 giorni.
Il gigante cinese ha quindi ancora molti problemi da risolvere. E i mercati globali osservano e aspettano con apprensione.
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