La Cina spia Taiwan con i droni supersonici: ecco cosa sta succedendo e perché si temono attacchi missilistici mirati che possono scatenare la guerra.
Xi Jinping non molla la strettissima sorveglianza su Taiwan e la politica minatoria adottata dalla Cina non fa altro che accrescere le tensioni. I satelliti statunitensi hanno rilevato la presenza di droni supersonici Wz-8 sulla base aerea di Luan, così la Cina spia Taiwan e ottiene una mappatura in tempo reale utile per lanciare attacchi missilistici mirati. Si teme che proprio così possa essere scatenata la guerra. Nel frattempo, la cooperazione degli Stati Uniti con la Papua Nuova Guinea accresce la competizione con la Cina e insieme all’allarme per i possibili attacchi missilistici la situazione si fa più tesa che mai.
I droni supersonici della Cina per spiare Taiwan
I satelliti degli Stati Uniti hanno ripreso i droni supersonici cinesi Wz-8 sorvolare sulla base area di Luan, nella provincia di Anhui. La base è stata allargata di recente proprio per via delle crescenti ricognizioni. È da Luan, infatti, che decollano i caccia militari e gli aerei spia cinesi per la sorveglianza del Mar Cinese Meridionale.
I droni Wz-8 sono mezzi supersonici prodotti dalla Aviation industry corporation of China (Avic), esibiti per la prima volta durante la parata militare cinese del 2019, in occasione del 70° anniversario della fondazione della Repubblica popolare cinese.
Questo tipo di droni è stato progettato proprio per le ricognizioni strategiche e immediatamente utilizzato per sorvegliare Taiwan e la Corea del Sud. In particolare, i droni Wz-8 volano ad alta quota a velocità altissime (sia ipersoniche che supersoniche) e possono essere controllati da terra, ma non sono in grado di decollare in autonomia.
Per il decollo di questi droni è infatti necessario il lancio da parte di un altro veivolo, a questo scopo i cinesi utilizzano lo Xian H-6. Quest’ultimo è un bombardiere strategico, simile al Tupolev Tu-16 sovietico, a medio raggio (con una discreta autonomia di volo) Dal lancio, il drone dapprima raggiunge la velocità indicata e poi accende i razzi fino a un’altitudine di crociera (ossia la quota stabile) di circa 50.000 km.
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Allarme attacchi missilistici, cosa sta succedendo
Stando ai report dell’intelligence statunitense, pare che i droni Wz-8 abbiano raggiunto su Taiwan e il Mar Giallo una velocità di 3 Match (quasi 4.000 chilometri orari) a un’altezza di circa 30.000 metri. La funzionalità principale dei droni è la capacità di trasmette mappature in tempo reale, rendendo attuabili gli attacchi missilistici mirati che possono scatenare la guerra.
Non sembra, in questo, che ci siano particolari sorprese nella strategia di controllo della Cina. Già il 21 dicembre 2022, infatti, era stato osservato l’aereo militare fuori da uno dei due hangar di costruzione della base di Luan, dove qualche mese prima erano stati invece osservati due droni Wz-8. Le fotografie sono state condivise, rispettivamente, da Defense News (con lo scatto di Planet Labs) e dal Washington Post.
La serie di operazioni militari sempre più minacciose attuate dalla Cina si allunga quindi con questo nuovo passaggio, anche se dura ormai da diverso tempo. Non a caso, i paesi del G7 hanno pubblicato un comunicato molto duro verso le azioni della Cina, screditando di fatto le pretese di rivendicazione di Xi Jinping. Com’era previsto, il governo cinese ha risposto con altrettanta severità, accusando i paesi di averlo “diffamato e attaccato”.
La Cina prosegue con l’idea che nessun altro paese dovrebbe intromettersi nella questione taiwanese, anche se diverse nazioni non sono d’accordo. In primis gli Stati Uniti, che continuano a ribadire il sostegno a Taiwan e la loro reazione in caso di attacco. Non che prima dei comunicati i rapporti fra le due superpotenze fossero dei migliori, tra le posizioni statunitensi e la guerra informatica, ma potrebbero perfino peggiorare. Gli Stati Uniti hanno infatti firmato un accordo di collaborazione con la Papua Nuova Guinea, sottraendo alla Cina un alleato fortemente conteso.
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