Costo della vita nel mondo edizione 2021: l’indagine dell’Economist che analizza i prezzi di beni e servizi nelle città più popolose.
É stata aggiornata la classifica annuale «Worldwide Cost of Living Survey» del settimanale britannico Economist, lo studio che analizza il costo della vita delle più grandi metropoli globali per indicare i valori di spesa che i cittadini devono sostenere accedendo a beni e servizi.
L’analisi comparativa esamina i costi di più di 200 prodotti in 173 paesi e oggi si rivedono i valori anche in virtù dei calcoli del 2019 e del 2020 con una differenza sostanziale: Parigi non è più la prima in classifica, è stata sostituita dalla capitale israeliana di Tel Aviv. Nella top 10 ci sono anche città come New York, Ginevra, Copenaghen, Los Angeles e Osaka.
Le ricerche pubblicate analizzano le motivazioni dei valori economici tanto elevati cercando di capire perché le località indicate nella classifica siano tanto care.
La classifica del 2020: cos’è cambiato?
Tel Aviv ha ufficialmente superato Parigi diventando così la città più cara del mondo. Nel 2020 era alla quinta posizione ed oggi si ritrova in testa.
L’analisi statistica dell’Economist viene infatti condotta ogni anno ed è quindi possibile operare un confronto diretto con il podio del 2020 che vedeva Parigi in testa, Zurigo e Hong Kong a pari merito subito al di sotto e Singapore al quarto posto.
Il sorpasso sarebbe avvenuto per diverse ragioni. Le motivazioni principali però sarebbero le seguenti: il Covid-19 e l’impatto dell’inflazione.
I costi della vita sono legati ai rialzi dovuti ai problemi della catena di approvvigionamento e alle misure legate al coronavirus che hanno limitato la produzione e gli scambi commerciali. I costi dei trasporto poi hanno registrato un forte balzo a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio.
Per una panoramica generale possiamo dire che il settimanale inglese registra nella città il seguente tasso di crescita dei prezzi: 3,5% su base annua in valuta locale nel 2021 a fronte di un aumento di appena l’1,9% nel 2020 e 2,8% nel 2019.
Città più care: la classifica
Capiamo quindi com’è composta questa classifica:
- 1. Tel Aviv, Israele
- 2. Parigi, Francia
- 2. Singapore
- 4. Zurigo, Svizzera
- 5. Hong Kong
- 6. New York City
- 7. Ginevra, Svizzera
- 8. Copenhagen, Danimarca
- 9. Los Angeles, California
- 10. Osaka, Giappone
- 11. Oslo, Norvegia
- 12. Seoul, Corea del Sud
- 13. Tokyo, Giappone
- 14. Vienna, Austria
- 14. Sydney, Australia
- 16. Melbourne, Australia
- 17. Helsinki, Finlandia
- 17. London, Gb
- 19. Dublin, Irlanda
- 19. Francoforte, Germania
- 19. Shanghai, China
Se volessimo tracciare quindi una mappatura geografica del fenomeno potremmo dire che le città in cui si spende di meno, considerando i prezzi in dollari, sono essenzialmente quelle mediorientali, africane o dei Paesi più poveri dell’Asia mentre la parte alta è sempre dominata dalle città europee o asiatiche più sviluppate. A conferma di ciò ci sono anche le parole degli stessi studiosi dell’Economist.
leggi anche
Le 10 città più green d’Europa: c’è un’italiana
Il caso di Teheran
Teheran è invece un caso da segnalare perché quest’ultima città è quella che nel 2021 ha registrato il maggior rialzo in classifica, passando dalla 79esima alla 29esima posizione.
L’aumento dei prezzi però non è stato organico bensì legato al perdurare delle sanzioni Usa. Le relazione geopolitiche possono quindi stravolgere il contesto socio-economico di uno stato in brevissimo tempo.
Le meno care: il fondo della classifica
Alla luce di questa verità osserviamo quindi anche l’estremizzazione del fenomeno, il caso in cui si registra un impatto negativo sulla vita economica di un paese come frutto di un conflitto persistente.
Damasco infatti anche questa volta si conferma la città meno cara del mondo, il tutto a causa del basso rapporto fra il valore della moneta locale e quello del dollaro. Situazioni storico-sociali come la guerra civile continuano a deprimere costantemente l’economia e i prezzi dei prodotti sono “ai minimi termini”.
La capitale siriana quindi subisce una forte inflazione ma non è la sola. Poco al di sopra ci sono città come Caracas e Buenos Aires.
Osservare criticamente questi posizionamenti comporta quindi il porsi delle domande, le cui risposte sono spesso anche piuttosto complesse ma che però possono restituirci una visione meno parziale del contesto che ci circonda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA