La classifica dei Paesi UE con il salario minimo più alto

Simone Micocci

16 Aprile 2025 - 10:43

Sai qual è il Paese europeo con il salario minimo più alto? E dove si guadagna di più in proporzione al costo della vita? Ecco le classifiche aggiornate.

La classifica dei Paesi UE con il salario minimo più alto

Il salario minimo è quella paga oraria che secondo la legge deve essere garantita a ogni lavoratore. Al di sotto di questa soglia, quindi, non si può andare. In Europa la maggior parte degli Stati lo prevede, a eccezione di Italia, Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia.

Nonostante i tentativi fatti dal Centrosinistra, infatti, in Italia non sono stati fatti passi in avanti rispetto all’introduzione di un salario minimo garantito dalla legge. La ragione è che nel nostro Paese a definire qual è lo stipendio minimo che deve essere garantito ai lavoratori è la contrattazione collettiva che secondo gli ultimi dati Cnel copre quasi il 100% dei settori. E dal momento che nella maggior parte dei casi la contrattazione collettiva già fissa uno stipendio superiore alla soglia dei 9 euro l’ora che si voleva introdurre come salario minimo, il governo non ha ritenuto necessario procedere in questa direzione, preferendo semmai un potenziamento degli strumenti già a disposizione.

Ma se guardiamo alla situazione in Europa è interessante vedere quali sono i Paesi con il salario minimo più alto e quelli che invece dove invece è più basso. Un’indicazione che ovviamente va analizzata anche sulla base del costo della vita di ogni singolo Paese: è vero, infatti, che solitamente dove si guadagna di più anche il costo della vita è più alto, limitando così il potere d’acquisto delle retribuzioni.

Il salario minimo in Europa, ecco la classifica dei migliori (e peggiori) Paesi

Secondo i dati Eurostat, aggiornati a gennaio 2025, i Paesi europei in cui è previsto un salario minimo si possono classificare in tre diversi insiemi. Nel dettaglio, il “gruppo uno” è quello in cui troviamo i Paesi con salario minimo sopra i 1.500 euro, di cui fanno parte Lussemburgo, Irlanda, Paesi Bassi, Germania, Belgio e Francia.

Nel “gruppo due”, invece, si scende di livello con i Paesi in cui il salario minimo mensile è compreso tra 1.000 e 1.500 euro. Ne fanno parte Spagna, Slovenia, Polonia, Lituania, Portogallo e Cipro. Un gruppo che nel 2024 era poco “popolato” visto che solo due Stati ne facevano parte: tuttavia, le ultime decisioni dei governi locali - incentivati anche dagli obiettivi prefissati dall’Unione Europea - hanno portato a un incremento generalizzato delle retribuzioni minime, aumentando l’elenco di chi si trova in questa fascia.

Non sono, invece, ancora riusciti a incrementare il salario minimo sopra i 1.000 euro, Paesi come Croazia, Grecia, Malta, Estonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania, che troviamo nel “gruppo tre”.

Di fatto abbiamo già “spoilerato” la classifica dei Paesi Ue con il salario minimo più alto. Ma vediamola nel dettaglio, guardando anche a quali sono le cifre minime garantite a ogni lavoratore:

  • Lussemburgo - 2.638€
  • Irlanda - 2.282€
  • Paesi Bassi - 2.193€
  • Germania - 2.161€
  • Belgio - 2.070€
  • Lussemburgo - €2.638
  • Irlanda - €2.282
  • Paesi Bassi - €2.193
  • Germania - €2.161
  • Belgio - €2.070
  • Francia - €1.802
  • Spagna - €1.323
  • Slovenia - €1.254
  • Polonia - €1.091
  • Lituania - €1.038
  • Portogallo - €1.015
  • Cipro - €1.000
  • Croazia - €970
  • Grecia - €968
  • Malta - €961
  • Estonia - €886
  • Repubblica Ceca - €826
  • Slovacchia - €816
  • Romania - €814
  • Ungheria - €707
  • Lettonia - €700
  • Bulgaria - €551

Se invece consideriamo i Paesi candidati ad entrare nell’Unione Europea, la Turchia - con un salario minimo di 708 euro - è quella con la retribuzione minima più alta.

E se considerassimo anche il potere d’acquisto?

Come anticipato, non è detto che dove si guadagna di più c’è anche il maggiore potere di spesa. Solitamente, infatti, salari più alti corrispondono a un costo della vita elevato, riducendo così il potere d’acquisto delle retribuzioni. Sempre Eurostat però dà una risposta a questo dubbio esprimendo il salario minimo in PPS (Purchasing Power Standard), la moneta artificiale che consente di confrontare i dati sul reddito tra Paesi con diverso costo della vita.

La differenza è notevole: basti pensare che stando alla suddetta classifica un lavoratore in Lussemburgo ha diritto a uno stipendio minimo 5 volte maggiore rispetto a quello garantito in Bulgaria. Un divario che tuttavia, una volta entrato in gioco il potere d’acquisto, si riduce a 2,3 volte. Anche la classifica cambia: in termini di salario minimo, infatti, non è più il Lussemburgo il Paese migliore per lavorare, bensì la Germania. Ecco la classifica completa (espressa in Pps questa volta):

  • Germania - 1.992 PPS
  • Lussemburgo - 1.912 PPS
  • Paesi Bassi - 1.876 PPS
  • Belgio - 1.854 PPS
  • Irlanda - 1.832 PPS
  • Francia - 1.790 PPS
  • Polonia - 1.652 PPS
  • Spagna - 1.578 PPS
  • Slovenia - 1.512 PPS
  • Romania - 1.384 PPS
  • Lituania - 1.312 PPS
  • Grecia - 1.278 PPS
  • Croazia - 1.254 PPS
  • Cipro - 1.218 PPS
  • Portogallo - 1.204 PPS
  • Malta - 1.180 PPS
  • Ungheria - 1.112 PPS
  • Repubblica Ceca - 1.078 PPS
  • Slovacchia - 1.042 PPS
  • Lettonia - 1.012 PPS
  • Estonia - 878 PPS
  • Bulgaria - 799 PPS

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