Coca-Cola alza i prezzi a causa dei dazi di Trump sull’acciaio e sull’alluminio. La guerra commerciale continua a far discutere.
Anche Coca-Cola nel vortice della guerra commerciale tra USA e resto del mondo.
Numerose le società e gli analisti che, nel corso degli ultimi mesi, hanno cercato di mettere in guardia circa gli effetti potenzialmente negativi dei dazi non soltanto per le casse aziendali, ma anche per l’economia in generale e per i consumatori.
La preoccupazione è risultata tangibile non appena le tariffe sull’acciaio e sull’alluminio sono entrate in vigore, spingendo numerose società ad una revisione delle proprie modalità di fare business. È questo il caso di Coca-Cola, costretta ora ad alzare i prezzi proprio per quei dazi che hanno reso più costoso produrre le lattine (+10% sull’alluminio).
Coca-Cola vittima della guerra commerciale
Un rincaro definito distruttivo ma inevitabile da James Quincey, amministratore delegato di Coca-Cola, durante la conference call a commento dei risultati finanziari degli ultimi mesi. In quell’occasione l’ad ha cercato di spiegare l’esigenza di alzare i prezzi giustificandola con le nuove pressioni sui costi delle merci.
“Per l’impatto delle tariffe sul sistema di imbottigliamento e su altri prodotti finiti questo tipo di discussioni sono difficili,”
ha aggiunto, non quantificando dunque l’impatto dei dazi e della guerra commerciale su questi altri settori specifici.
L’aumento dei prezzi non sarà immediato, e questo semplicemente perché numerosi lotti di bevande sono già stati prodotti e spediti in tutto il mondo. Nei prossimi mesi, però, i rincari saranno più evidenti.
Anche in questo caso, insomma, a risentire della guerra commerciale saranno ancora una volta i consumatori. Coca-Cola, infatti, è soltanto l’ultima di una lunga lista di società intenzionate ad alzare i prezzi per far fronte ai dazi di Trump.
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