Codice Ateco, cos’è, a cosa serve e come modificarlo

Patrizia Del Pidio

28 Gennaio 2025 - 16:06

Cos’è un codice Ateco, a cosa serve, come si può modificare nel corso del tempo se si cambia l’attività? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere e come cambia la classificazione dal 2025.

Codice Ateco, cos’è, a cosa serve e come modificarlo

Il codice Ateco riguarda ogni titolare di partia Iva. Il termine Ateco deriva da una crasi di due parole, ovvero ATtività ECOnomica e serve proprio a definire l’attività economica che si esercita con il lavoro autonomo. Cosa è un codice Ateco, a cosa serve e come si modifica se ce n’è il bisogno? Iniziamo con il dire che si tratta di una combinazione di lettere e numeri che identificano un’attività economica.

La classificazione Ateco attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2024 è quella del 2007 Aggiornamento 2022, entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2022 dopo essere stata approvata dall’ISTAT, l’Agenzia delle Entrate, le Camere di Commercio ed altri Enti, Ministeri e associazioni imprenditoriali interessate. Dal 1° gennaio 2025, invece, è entrata in vigore la nuova classificazione Ateco 2025 che sarà adottata operativamente a partire dal 1° aprile 2025 e che è il risultato di un processo di revisione iniziato nel 2018 e che rappresenta la particolarità del sistema produttivo nazionale. La classificazione è soggetta ad aggiornamenti e modifiche periodiche tenendo anche conto che le attività economiche che se ne avvalgono sono in continua evoluzione.

Cos’è il codice Ateco e come si legge

Il codice Ateco è una combinazione alfanumerica che identifica un’attività economica. In particolare:

  • le lettere precisano il macro-settore economico;
  • i numeri, da due fino a sei cifre (in base al grado di dettaglio), rappresentano le specifiche articolazioni e sotto categorie dei settori stessi.

Il codice Ateco quindi consente di classificare le imprese e anche le attività svolte dai contribuenti titolari di partita IVA che lavorano in modo autonomo. La lista Ateco è direttamente derivata dalla Nace, la nomenclatura europea delle attività economiche, che rappresenta il riferimento europeo per la produzione e la divulgazione di dati statistici relativi alle attività economiche.

Il codice Ateco è di importante rilievo per il Fisco e le variazioni dell’attività prevalente dell’impresa devono essere immediatamente comunicate all’Agenzia delle Entrate per la modifica del codice dell’attività economica.

Com’è fatto un codice Ateco

Il codice Ateco identifica le attività economiche. Tecnicamente la classificazione si articola in cinque livelli, comprendenti, rispettivamente, le voci identificate da un codice:

  • alfabetico (sezioni);
  • numerico a due cifre (divisioni);
  • numerico a tre cifre (gruppi);
  • numerico a quattro cifre (classi);
  • numerico a cinque cifre (categorie);
  • numerico a sei cifre (sotto categorie).

La struttura di classificazione è ad “albero” e parte dal livello 1, più aggregato distinto in 22 sezioni, 651 classi e 1.290 sotto categorie. La classificazione Ateco 2025 contiene in totale 3.257 codici.

La struttura gerarchica serve per guidare la scelta del contribuente che, per approssimazioni successive, partendo dalle sezioni arriverà a classificarsi nella specifica sotto categoria che meglio descrive la sua attività.

La classificazione è standardizzata a livello europeo fino alla quarta cifra, mentre le categorie e le sotto categorie (rispettivamente livello 5 e 6) possono differire tra i singoli Paesi per meglio cogliere le specificità nazionali.

Tutte le sezioni del codice Ateco

Sezione Settore di attività
A AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA
B ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE
C ATTIVITÀ MANIFATTURIERE
D FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA
E FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, ATTIVITÀ DI GESTIONE DEI RIFIUTI/RISANAMENTO
F COSTRUZIONI
G COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI
H TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO
I ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE
J SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
K TELECOMUNICAZIONI, PROGRAMMAZIONE E CONSULENZA INFORMATICA,
INFRASTRUTTURE INFORMATICHE E ALTRE ATTIVITÀ DEI SERVIZI D’INFORMAZIONE
L ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE
M ATTIVITA’ IMMOBILIARI
N ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE
O NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE
P AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA
Q ISTRUZIONE
R SANITA’ E ASSISTENZA SOCIALE
S ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO
T ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI
U ATTIVITÀ DI FAMIGLIE E CONVIVENZE COME DATORI DI LAVORO PER PERSONALE DOMESTICO; PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI INDIFFERENZIATI PER USO PROPRIO DA PARTE DI FAMIGLIE E CONVIVENZE
V ORGANIZZAZIONI E ORGANISMI EXTRATERRITORIALI

A cosa serve il codice Ateco?

Il codice Ateco ha due funzioni importanti:

  • consentire la corretta classificazione di un’attività economica al momento di apertura della partita Iva;
  • l’individuazione della macrocategoria di rischio dell’attività economica: l’ambito è quello della sicurezza sul lavoro (rischio basso, medio, alto).

L’Inail, nelle linee guida redatte nel 2011, ha infatti associato a ciascun codice Ateco una fascia di rischio specifica per ciascuna attività economica.

La corretta individuazione del rischio aziendale è molto importante, perché da essa dipendono le misure di sicurezza che devono essere adottate nei locali di lavoro e le misure di prevenzione e protezione dei lavoratori, così come la specifica formazione degli stessi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Codice Ateco e apertura della partita IVA

Il codice Ateco è necessario per aprire una nuova partita IVA: bisogna comunicare all’Agenzia delle Entrate il tipo di attività che si intende svolgere, sulla base della classificazione Ateco 2025.

La comunicazione all’Amministrazione finanziaria è fondamentale per la corretta classificazione ai fini fiscali, contributivi e statistici.

Il contribuente deve anche rivolgersi a un commercialista per ottenere la DIA (Dichiarazione di Inizio Attività), che verrà fatta sempre tenendo in considerazione l’attività economica svolta e, quindi, il suo codice Ateco.

In seguito, ogni variazione dell’attività economica va comunicata all’Agenzia delle Entrate, insieme a un nuovo codice Ateco.

Come modificare il codice Ateco

Il codice Ateco attribuito deve essere modificato nei casi di cambiamento dell’attività svolta in prevalenza dall’impresa.

La variazione del codice Ateco deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla variazione dell’attività. La richiesta di modifica del proprio codice Ateco va effettuata attraverso i moduli AA9/11 e AA7/10 disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La modifica del codice Ateco è obbligatoria e l’omessa dichiarazione di variazione dell’attività economica è soggetta a sanzione.

Comunicando la variazione del codice Ateco con la presentazione del modello Redditi è possibile evitare la sanzione.

In allegato si offre la lista dei codici Ateco 2025 in pdf fornita dall’Agenzia delle Entrate.

Codici Ateco 2025
Aggiornamento 2025

Codice Ateco: la modifica nel modello Redditi senza sanzioni

I titolari di partita Iva possono evitare di pagare la sanzione prevista per omessa comunicazione della modifica codice Ateco.

Infatti, il fisco ha previsto che eventuali variazioni all’attività economica dell’impresa possano essere integrati nella dichiarazione annuale presentata con il modello Redditi (ex Unico).

Quindi, con la presentazione della dichiarazione dei redditi le imprese che non avessero comunicato entro i 30 giorni stabiliti la variazione del codice Ateco hanno l’opportunità di evitare di pagare la somma per omessa dichiarazione.

Per le imprese che presenteranno la dichiarazione di modifica codice Ateco con il modello Unico non è prevista l’applicazione di sanzioni, in quanto rientra nelle cause di non punibilità previste dal decreto legislativo 472/1997, in cui si stabilisce che “non sono sanzionabili le violazioni che non incidono sulla determinazione della base imponibile dell’imposta e sul versamento del tributo”.

Quindi, la comunicazione della variazione dell’attività e del relativo codice Ateco effettuata con la presentazione della dichiarazione Unico basta per regolarizzare la posizione del contribuente, evitando le elevate sanzioni previste.

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