Niente accordo tra le associazioni datoriali, ora si va verso l’applicazione dell’articolo 38 del Ccnl lavoro domestico: vuol dire che aumenta lo stipendio per colf e badanti a spese delle famiglie.
La riunione tra le parti di oggi 16 gennaio 2023 alle 10.30 c’è stata, ma l’accordo non è stato trovato. Si trattava del terzo incontro, l’ultimo previsto per dal Ccnl lavoro domestico prima di far scattare l’applicazione dell’articolo 38. Il Ccnl lavoro domestico infatti prevede che ci sia un adeguamento all’80% dell’inflazione in caso di mancato accordo o di assenza delle parti dopo il terzo incontro.
In termini pratici questo mancato accordo tra le parti si traduce con un aumento di stipendio di colf e badanti, ma a spese del datore di lavoro, e quindi per le famiglie.
Colf e badanti, saltato l’accordo: in arrivo la stangata per le famiglie
Partiamo dai riferimenti normativi. L’articolo 38 del Ccnl lavoro domestico prevede:
“Dopo la terza convocazione, in caso di mancato accordo o di assenza delle parti, il Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale è delegato dalle Organizzazioni ed Associazioni stipulanti a determinare la variazione periodica della retribuzione minima, secondo quanto stabilito al comma 1, in misura pari all’80% della variazione del costo della vita per le famiglie di impiegati ed operai rilevate dall’Istat per quanto concerne le retribuzioni minime contrattuali e in misura pari al 100% per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio.”
Questo significa che senza un accordo tra le parti, lo stipendio di colf, badanti e baby-sitter dovrà essere adeguato all’inflazione.
A fare i conti è stata Fidaldo (Federazione Italiana datori di lavoro domestico). Si parte dal dato dell’inflazione, che viene rilevato dall’Istat al 30 novembre di ogni anno. A novembre 2022 l’inflazione era all’11,8%, che corrisponde a un aumento di stipendio del 9,44%.
In media, per una badante a tempo pieno l’aumento sarebbe di circa 125 euro al mese, che diventano circa 2mila all’anno considerando anche tredicesima, ferie e Tfr.
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L’obiettivo era quello di trovare un compromesso che eviti un aumento eccessivo a carico delle famiglie. Come è previsto dall’articolo 38 del Ccnl, dopo il terzo incontro se non si trova una soluzione tra le parti lo stipendio dei lavoratori domestici va adeguato all’inflazione. Nelle ultime ore, ha riportato il Sole24Ore, ci sono stati vari contatti tra le parti; tuttavia, alla fine non è stato trovato un accordo.
Colf e badanti, di quanto aumenta lo stipendio?
«I sindacati, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf non hanno voluto accettare la proposta avanzata dalle associazioni datoriali rappresentate dalla Fidaldo di scaglionare gli aumenti dovuti nel corso dell’anno»: è quanto dichiara la Federazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico a conclusione della riunione della Commissione Nazionale per l’aggiornamento retributivo precisando che scatta l’adeguamento all’80% dell’indice Istat per le retribuzioni minime che da gennaio aumenteranno quindi del 9,2%.
All’incontro di oggi 16 gennaio c’è stata anche Assindatcolf, Associazione nazionale dei Datori di Lavoro Domestico tra le più rappresentative in Italia. Secondo l’associazione, l’aumento rispetto ai minimi del 2022 per i valori di vitto e alloggio sarebbe dell’11,5%.
Per le famiglie che applicano le retribuzioni minime contrattuali ai propri collaboratori familiari, gli aumenti in arrivo dal 2023 possono oscillare da un minimo di 109 euro al mese a un massimo di 145 euro.
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