In Italia i contagi tornano a salire. A certificarlo è il monitoraggio settimanale dell’Iss. Ecco le Regioni che tornano in zona arancione, gialla e bianca da lunedì 14 marzo. C’è una novità.
In Italia i contagi tornano a crescere. A certificarlo è il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che ha evidenziato come - dopo molte settimane di calo - l’incidenza torna a salire. Attestandosi a 510 casi per 100 mila abitanti, rispetto ai 433 di sette giorni fa.
Non è tutto. In risalita anche l’indice Rt (che misura la capacità infettiva di un soggetto positivo). Questa settimana il valore è salito a 0,83 rispetto allo 0,75 dell’analisi precedente. Avvicinandosi alla soglia dell’1.
Per oggi, venerdì 11 marzo, è prevista la firma dell’ordinanza da parte del ministro della Salute Roberto Speranza per quanto riguarda il cambio di colori delle regioni da lunedì 14 marzo. Ricordiamo che al momento tutta l’Italia si trova tra zona bianca e gialla: l’aumento dei contagi inciderà sui passaggi di fascia? Entriamo nel dettaglio.
Le regioni in zona bianca e gialla da lunedì 14 marzo
Al momento, tutte le regioni e province autonome hanno dati da zona bianca. Per quanto riguarda il dato della terapia intensiva, infatti, si trovano tutte sotto la soglia d’allerta del 10% (che decreta il passaggio in zona gialla). Per tornare in zona bianca, però, occorre restare per 14 giorni al di sotto del parametro limite. Per questa ragione, tornano in zona bianca solo otto regioni.
C’è la novità Friuli Venezia Giulia. La regione diretta da Massimiliano Fedriga è stata la prima ad abbandonare la zona bianca lo scorso 29 novembre, colpita duramente dalla quarta ondata. E da lunedì 14 marzo torna nella fascia con minor rischio. Non solo, sulla base dell’ordinanza firmata da Speranza passano in bianco anche Emilia Romagna, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta.
I dati del monitoraggio settimanale
In Italia il virus riprende la sua corsa. A certificarlo, il monitoraggio settimanale dell’Iss che mostra come dopo molte settimane di calo torna a crescere l’incidenza settimanale: 510 casi per 100 mila abitanti contro i 433 di sette giorni fa.
Al momento, gli aumenti dei contagi non si riflettono sui ricoveri. Che continuano a scendere. L’occupazione dei letti di terapia intensiva a livello nazionale si attesta al 5,5% rispetto al 6,6% di sette giorni fa e in area medica scende al 12,9% rispetto al 14,7%. Per capire se l’aumento dei casi inciderà sulle ospedalizzazioni, occorrerà attendere circa dieci giorni.
Ecco di dati aggiornati dei ricoveri regione per regione:
Abruzzo: 6,6% intensive 18,4% area medica
Basilicata: 3,2% intensive 24,4% area medica
Calabria: 8,5% intensive 28,7% area medica
Campania: 3,2% intensive 12,9% area medica
Emilia-Romagna: 7% intensive 11,9% area medica
Friuli Venezia Giulia: 6,9% intensive 11,6% area medica
Lazio: 6,7% intensive 16,2% area medica
Liguria: 6,2% intensive 15,1% area medica
Lombardia: 4% intensive 7,4% area medica
Marche: 5,9% intensive 16,6% area medica
Molise: 7,7% intensive 10,8% area medica
Bolzano: 3% intensive 11,4% area medica
Trento: 2,2% intensive 8,7% area medica
Piemonte: 4,6% intensive 9,3% area medica
Puglia: 5,5% intensive 18,6% area medica
Sardegna: 8,8% intensive 19,5% area medica
Sicilia: 7,6% intensive 23,1% area medica
Toscana: 7,5% intensive 13,4% area medica
Umbria: 3,9% intensive 21,5% area medica
Valle d’Aosta: 2,9% intensive 9,8% area medica
Veneto: 3,8% intensive 7,4% area medica.
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