Forza Italia nel suo programma elettorale ha riportato le coperture per finanziare le varie proposte: ecco come Silvio Berlusconi pensa di poter racimolare almeno 120 miliardi.
Fin dalla sua “scesa in campo” nel lontano 1994, Silvio Berlusconi durante le tante campagne elettorali mai si è tirato indietro nel fare impegnative promesse agli italiani, con la più celebre che senza dubbio è quella del “milione di posti di lavoro”.
Anche in vista delle elezioni politiche 2022, che vedranno Berlusconi candidato al Senato dopo l’impossibilità di presentarsi nel 2018 a causa della legge Severino, di certo il numero uno di Forza Italia non si è risparmiato in quanto a impegnative, e soprattutto esose, promesse elettorali.
Nel programma elettorale di Forza Italia infatti sono state inserite misure come la flat tax, l’innalzamento delle pensioni minime a 1.000 euro per tredici mensilità anche alle mamme e un programma di odontoiatria sociale per gli anziani che non possono permetterselo.
In più ci sono anche la cancellazione delle tasse di successione e donazione, il superamento della legge Fornero, l’aumento dell’assegno unico familiare e l’abbattimento dell’Iva per i prodotti alimentari: stando a un calcolo effettuato da Money.it, in totale il conto complessivo delle proposte di Berlusconi andrebbe da un minimo di 93 miliardi a un massimo di 144 miliardi.
Berlusconi e le coperture per 120 miliardi nel programma elettorale
In un momento difficile come questo, con la crisi energetica che richiederà un sostanzioso intervento nella legge di Bilancio che il prossimo governo dovrà approntare in tutta fretta una volta chiuse le urne delle elezioni politiche, il programma elettorale di Forza Italia è stato definito da diversi analisti come irrealizzabile.
Silvio Berlusconi però ha voluto dedicare il capitolo finale del suo programma alle coperture economiche previste per le varie proposte fatte. Vediamo allora nel dettaglio quali sono.
- Pace Fiscale una tantum per sanare i debiti fiscali pregressi e del contenzioso tributario in essere, in modo da poter generare le risorse utili a finanziare, nel primo triennio, la fase di avvio di una riforma capace di ridurre in modo tangibile la pressione fiscale. Ad oggi, lo Stato ha crediti di imposta verso gli italiani per 1.100 miliardi. Riscuotere tutto questo è impossibile. Segno evidente che il nostro sistema erariale non funziona. Infatti, secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate, solo 81 dei 1.100 miliardi sono effettivamente esigibili. Dunque, si potrebbe agevolmente incassare almeno 50 milardi.
- Semplificazione del complesso normativo fiscale - ridurre le regole che concorrono a formare il sistema fiscale, renderebbe più facile il controllo e più efficace la lotta all’evasione.
- Ad es. con il riordino complessivo delle aliquote IRPEF si riuscirebbe a coprire circa 16 miliardi.
- Con la revisione delle tax expenditures, (circa 513 misure) e il riordino delle addizionali locali.
- Sostegno del Governo per una Digital tax omogenea a livello europeo.
- Riducendo il superbonus edilizio da 110% a 80% si risparmierebbero circa 11 miliardi.
- Tassando gli extra-profitti delle imprese energetiche si incasserebbero circa 9 miliardi.
- La rimodulazione del Reddito di cittadinanza in misura prettamente assistenzialistica porterebbe al recupero di 4 miliardi di euro l’anno.
- Il riordino della spesa pubblica per garantire una maggiore qualità ed efficienza dei servizi da offrire alle persone potrebbe portare ad un risparmio di 30 miliardi nell’arco della Legislatura.
- Obiettivo crescita – siamo consapevoli che se il PIL aumenta cresceranno anche le risorse a disposizione per le casse dello Stato. A titolo di esempio, ogni 10 miliardi di aumento del PIL ci saranno 4 miliardi a disposizione dello Stato.
Sommando tutte queste coperture, Berlusconi potrebbe mettere insieme un tesoro da almeno 120 miliardi, sempre a patto che le stime indicate nel programma di Forza Italia alla fine si dimostrino veritiere.
Non bisogna dimenticare infatti che i condoni fiscali in passato hanno generato delle entrate minori rispetto alle attese, così come la lotta all’evasione fiscale e la spending review sono due voci di incasso da sempre bollate come incerte.
Il fatto però di avere un dettagliato piano di coperture senza dubbio è un passo in avanti rispetto al passato, anche se pure in queste elezioni politiche le promesse fatte da Silvio Berlusconi sembrerebbero essere assai impegnative e costose.
Elezioni politiche 2022
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