Una delle conseguenze dei dazi è il crollo delle quotazioni del petrolio. Di conseguenza la benzina potrebbe arrivare a costare di meno.
Da quando la scorsa settimana Donald Trump ha imposto dazi sulle importazioni Usa, diversi titoli azionari sono finiti in rosso e stanno perdendo valore. Le borse mondiali risentono dell’incertezza sul commercio internazionale e stanno reagendo negativamente. Il presidente americano, al momento, non intende arretrare e prosegue deciso, convinto che alla fine tutti si presenteranno a negoziare accordi per fermare i dazi.
Con dazi così alti cresce il timore di un aumento dei prezzi in molti settori. Uno, però, potrebbe trarne vantaggio: quello dei combustibili fossili. Il prezzo di petrolio e gas è in calo e, se la discesa dovesse proseguire a lungo, benzina e gas potrebbero costare di meno. Ecco perché.
Perché fare il pieno potrebbe costare di meno
La conseguenza dei dazi sulle importazioni Usa si riflette sui mercati finanziari. Le borse mondiali registrano chiusure negative da giorni. Tuttavia, i dazi sembrano avere effetti positivi sul mercato dei combustibili fossili. Il petrolio Brent, riferimento per gli scambi europei, è sceso a 64,2 dollari al barile, livello che non si vedeva da anni; la scorsa settimana era a 75 dollari, in calo del 10%.
Il Wti statunitense è a 60,6 dollari al barile, contro i 70 della settimana precedente. Anche il valore del gas è in diminuzione. Sul mercato di Amsterdam, hub degli scambi europei, un megawattora è sceso sotto i 35 euro. Si tratta dei valori più bassi da oltre sei mesi e di circa 7 euro in meno rispetto a pochi giorni fa.
È l’effetto del timore di una frenata dell’economia e di una possibile recessione. Quando l’economia si contrae durante una crisi, il valore del petrolio cala. Cala perché la domanda si riduce, a causa del minor utilizzo nei trasporti e nell’industria. Una domanda più bassa genera meno competizione sui mercati e il prezzo del greggio scende. È ciò che sta succedendo: l’ipotesi di una frenata globale causata dai dazi di Trump sta riducendo la domanda di petrolio.
Se il calo dei prezzi dovesse protrarsi a lungo, gli effetti potrebbero vedersi in positivo anche sul costo della benzina per i consumatori e sulle bollette energetiche. Il prezzo della benzina dipende per un quarto dal valore del petrolio. Quindi, se il greggio scende, scende anche il costo della benzina.
Quali prodotti costeranno di più in Europa a causa dei dazi
L’Ue intanto sta preparando la contromossa in risposta ai dazi imposti da Trump, pari al 20% sui prodotti europei esportati negli Stati Uniti. Lunedì 7 aprile la Commissione Europea ha inviato agli Stati membri una lista di prodotti statunitensi destinati a nuove tariffe doganali. Tra i beni coinvolti spiccano icone del Made in USA: le moto Harley Davidson, i jeans Levi’s, il succo d’arancia e il burro d’arachidi. Curiosamente, il whisky è stato escluso, forse per evitare un’escalation di ritorsioni commerciali. L’entrata in vigore è prevista per il 15 aprile, con una seconda fase dal 15 maggio.
La seconda fase dei dazi colpirà una gamma più ampia di prodotti. Tra questi: diamanti, alimenti come uova, pollame, noci e insaccati, ma anche articoli di largo consumo come filo interdentale, carte da gioco e piccoli elettrodomestici. Non mancano i materiali industriali, come plastica, tessuti, acciaio e alluminio.
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