Come diventare coltivatore di tartufi (e quanto si guadagna)

Alessandro Nuzzo

20 Luglio 2024 - 13:16

La tartuficoltura sta andando sempre più di moda perché si tratta di un’attività sicuramente redditizia. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Come diventare coltivatore di tartufi (e quanto si guadagna)

Il tartufo è il corpo sotterraneo di una speciale categoria di funghi noti come funghi ipogei, appartenenti al genere Tuber e alla famiglia delle Tuberaceae. Questi adorano vivere sottoterra in simbiosi con le radici di alcuni alberi. Il tartufo è sempre più utilizzato in cucina e la sua domanda aumenta ogni anno di più facendo lievitare il valore di un singolo tartufo.

Si stima che nel 2024, il valore stimato del mercato globale dei tartufi è di 404,71 milioni di dollari. L’Italia continua ad essere la nazione che ne produce ed esporta di più. Regioni come Umbria e Abruzzo detengono il 53% della produzione nazionale. La raccolta dei tartufi è disciplinata su base regionale e in Italia, oggi, ci sono oltre 70 mila raccoglitori di tartufo abilitati alla professione da regioni, province.

Si tratta si una raccolta amatoriale di chi si diverte ad andare in giro alla ricerca del tartufo più grande e profumato. Negli ultimi anni però, la produzione spontanea è diminuita in modo importante in Italia a discapito di un forte aumento della domanda. Per ovviare al problema stanno crescendo sempre di più le aziende che si dedicano alla tartuficoltura, ovvero alla coltivazione di tartufi. Si tratta di un business dal sicuro rendimento. Vediamo come avviarlo.

Come diventare coltivatore di tartufi

I tartufi, oltre a crescere spontaneamente, possono essere oggetto di coltivazione. Si tratta di un’attività complessa che andrà a reddito dopo diversi anni ma dal sicuro profitto. La buona notizia è che si può iniziare anche con disponibilità di terreno limitata, anche un solo ettaro. Non tutti i terreni vanno bene però, gli ideali dovrebbero essere friabili e ben areati, liberi da sassi e radici grosse, particolarmente calcarei, privi di ristagni idrici e con un PH compreso tra 7 e 8. Una volta scelto il terreno dobbiamo scegliere la varietà di tartufo più adatto. Ne esistono tre coltivabili: lo Scorzone, il Nero Pregiato e il Bianchetto.

A questo punto si deve procedere con la preparazione del campo rimuovendo ogni pianta. Fatta questa operazione si può procedere con il piantare le piante micorizzate. Ogni tipologia di tartufo ha la sua pianta preferita. Ad esempio il tartufo bianco preferisce legarsi ad alberi come il cerro, il tiglio, il pioppo o il salice. Il tartufo scorzone preferisce il faggio o il rovere. Quello nero, invece, è spesso riscontrabile in prossimità delle radici del leccio o del cisto.

La micorizzazione è fondamentale ed è importante scegliere i giusti alberi che decreteranno la corretta riuscita della tartufaia. Una volta piantati gli alberi, la gestione è abbastanza semplice ed ordinaria con potatura, irrigazione e contrasto a malattie e parassiti della pianta. Bisognerà armarsi di pazienza perché il primo raccolto non sarà disponibile prima di 7-8 anni. Da quando inizia la produzione, in media fino al 30esimo anno, ci sono 3-4 mesi l’anno dove bisogna fare la raccolta.

Quanto costa e rendita di una tartufaia

Aprire una coltivazione di tartufo è sicuramente un investimento esoso ma dal sicuro rendimento visto il valore che ha raggiunto tale prodotto. Il primo investimento è quello del terreno se è da acquistare o se è in nostro possesso ma va organizzato e preparato per accogliere le piante. Poi bisogna piantare gli alberi. Per un ettaro di terreno occorrono circa 400 piante che al costo di 8 euro cadauno circa, sono già i primi 3.200 euro di spesa. Poi c’è da aggiungere spese di manutenzione e manodopera. Diciamo che aprire un ettaro di tartufaia costa almeno 15mila euro, senza l’investimento per l’acquisto del terreno.

Sono anni di spese ma come detto dopo 7-8 anni inizia la resa che sarà molto redditizia. Un ettaro di terreno è capace di produrre 100 kg di tartufo all’anno, nelle annate migliori anche 150 kg. Il tartufo viene venduto a prezzi variabili che dipendono da diversi fattori ma si parte da almeno 100€ al chilo per il tartufo bianco fino a 3.400€ per il nero.

In media possiamo dire che un ettaro di tartufo può rendere almeno 30mila euro all’anno che, sommata ad una vita media della coltivazione di 30 anni, e tolte alcune annate sicuramente meno redditizie, il rendimento è di almeno 600.000 euro.

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