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Come investire nelle borse asiatiche

Claudia Cervi

20/06/2023

Come investire con successo nelle borse asiatiche e cogliere le opportunità di crescita economica? Strategie, ETF e consigli per massimizzare i rendimenti nei mercati in espansione dell’Asia.

Come investire nelle borse asiatiche

Investire nelle borse asiatiche rappresenta un’opportunità interessante per gli investitori che desiderano partecipare alla crescita economica e sfruttare il potenziale di mercati in rapida espansione. L’Asia è un continente dinamico e diversificato, che comprende economie sviluppate come Hong Kong, Giappone e Singapore, e mercati emergenti come Cina, India, Indonesia, Corea, Malesia, Filippine, Taiwan e Tailandia.

Accedere alle borse asiatiche, tuttavia, può risultare complesso e costoso per gli investitori individuali. Fortunatamente esistono diverse strategie e strumenti che consentono di superare queste sfide e investire con successo in queste regioni. Una delle opzioni più semplici e convenienti è quella di utilizzare gli ETF (Exchange Traded Fund) che replicano l’andamento di importanti indici di mercato asiatici, come ad esempio l’indice MSCI Asia, oppure i CFD.

Questa guida fornisce informazioni essenziali su come investire nelle borse asiatiche, illustrando le diverse opportunità e approcci disponibili. Esploreremo i mercati principali, le opzioni di investimento e i fattori chiave da considerare al fine di realizzare investimenti consapevoli e profittevoli nelle borse asiatiche.

Quali sono le principali borse asiatiche?

Investire nelle borse asiatiche significa scommettere su una delle regioni economiche più dinamiche al mondo. Le principali borse asiatiche per capitalizzazione si trovano a Shangai, Tokyo, Hong Kong e Mumbai.

Lo Shanghai Stock Exchange (SSE) è il principale mercato azionario asiatico e cinese, con una capitalizzazione di 6.500 miliardi di dollari nel 2022, ed è la seconda Borsa a livello globale dopo le americane New York Stock Exchange (NYSE) e Nasdaq. Il suo indice di riferimento, il CSI 300, ha registrato una crescita del 141% da gennaio a maggio 2023. L’indice CSI 300 è stato progettato per seguire le prestazioni dei primi 300 titoli quotati sia alla Borsa di Shanghai che alla Borsa di Shenzhen, che ha una capitalizzazione inferiore.

Il Tokyo Stock Exchange (TSE), fondato nel 1878, è il quinto mercato azionario globale per capitalizzazione, con 5.400 miliardi di dollari.

L’Hong Kong Stock Exchange (HKSE) ha una capitalizzazione di 4.200 miliardi di dollari, con l’indice di riferimento Hang Seng.

La borsa di Mumbai è stata fondata nel 1992 ed è la terza per importanza in Asia, in ascesa rispetto alle altre borse asiatiche. Il National Stock Exchange of India (NSE) ha una capitalizzazione di 3.140 miliardi di dollari e l’indice di riferimento è il NIFTY 50.

Quando aprono le borse asiatiche

La borsa di Tokyo, conosciuta anche come TSE (Tokyo Stock Exchange), è la più grande borsa del Giappone e la terza più grande borsa del mondo per capitalizzazione di mercato. L’orario di apertura è alle 9:00 del mattino (2:00 in Italia) e l’orario di chiusura è alle 15:00, ora locale (8:00 in Italia). Le negoziazioni vengono sospese per un’ora tra le 11:30 e le 12:30 (4:30-5:30 in Italia).

La borsa di Hong Kong, nota anche come HKEx (Hong Kong Exchanges and Clearing), è la principale borsa del territorio cinese. L’orario di apertura è alle 9:30 del mattino (3:30 in Italia) e l’orario di chiusura è alle 16:00, ora locale (10:00 in Italia).

La borsa di Shanghai è la più grande borsa cinese e la quinta borsa più grande del mondo per capitalizzazione di mercato. Lo Shanghai Stock Exchange (SSE) è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9:30 del mattino (ora locale) alle 11:30 (sessione mattutina) e dalle 13:00 alle 15:00 (sessione pomeridiana). La borsa ha orari di negoziazione estesi, con una sessione di pre-trading tra le 9:15 e le 9:25 e di post-trading dalle 15:00 alle 15:30.

La borsa di Shenzhen è la terza borsa cinese e la quinta borsa più grande del mondo per capitalizzazione di mercato. L’orario di negoziazione dell’indice Shenzhen Stock Exchange (SZSE) è dal lunedì al venerdì dalle 9:30 del mattino alle 11:30 per la sessione mattutina e dalle 13:00 alle 14:57 per la sessione pomeridiana, ora locale.

L’India ha due borse principali, la Bombay Stock Exchange (BSE), la più antica dell’Asia (fondata nel 1875) e la National Stock Exchange (NSE), creata nel 1992. Entrambe le borse sono aperte dal lunedì al venerdì dalle 9:15 alle 15:30, ora locale. Prevedono una sessione di pre-trading tra le 9:00 e le 9:15 e di post-trading dalle 15:40 alle 16:00. Le transazioni sono effettuate in rupie indiane (INR).

Perché investire nel mercato asiatico?

Le borse asiatiche offrono un’opportunità di investimento nel lungo termine grazie al potenziale di crescita e alla resilienza nella gestione della pandemia. Le prospettive di crescita dei mercati asiatici sono molto interessanti, con stime che prevedono un aumento degli utili di oltre il 10% nel 2023.

Secondo le previsioni di Oxford Economics, Refinitiv Datastream e Pictet Asset Management, la crescita asiatica continuerà a superare significativamente quella del resto del mondo. Si prevede che l’Asia emergente contribuirà per oltre il 50% alla crescita globale entro il 2045. Secondo gli esperti, la Cina sta creando una zona economica basata sul renminbi, che attualmente rappresenta circa il 25% del PIL globale. Si prevede che questa percentuale aumenterà ulteriormente a causa della de-dollarizzazione crescente e del disavanzo nelle partite correnti degli Stati Uniti.

Tre importanti aree di investimento in Asia, oltre alla Cina, sono Taiwan, Corea e India. Taiwan e Corea sono mercati leader nel settore dei semiconduttori. L’India sta vivendo un periodo di trasformazione, passando da un approccio di bilancio improntato all’austerità a una spesa mirata alla crescita e alle infrastrutture.

I Paesi emergenti come Filippine, Thailandia, Indonesia e Vietnam stanno ancora sviluppando le proprie economie. Beneficiano della crescita delle catene di approvvigionamento regionali, mentre la Cina si sposta verso l’alto nella catena del valore. Ad esempio, il Vietnam ha registrato una crescita costante nel 2020, diventando l’unico paese con un aumento del PIL durante la pandemia. L’Indonesia ha implementato numerose riforme e ha un grande potenziale di crescita, soprattutto nel settore della microfinanza.

Complessivamente, l’Asia offre interessanti opportunità di investimento grazie al suo potenziale di crescita a lungo termine e alle prospettive economiche positive in diverse aree della regione. Inoltre, investire nelle borse asiatiche è un modo semplice per diversificare il portafoglio. Tuttavia, è importante valutare attentamente i rischi specifici di ogni paese e le dinamiche economiche e politiche in corso prima di prendere decisioni di investimento.

Accesso alle borse asiatiche per gli investitori stranieri

L’accesso alle borse asiatiche può essere complicato per gli investitori individuali.

Ad esempio, nel mercato azionario cinese esistono diverse categorie di azioni: onshore e offshore.
Le azioni onshore, negoziate nella Cina continentale, sono principalmente di classe A e rappresentano le società che trainano la crescita economica interna del Paese. Tuttavia, sono disponibili solo per investitori cinesi locali e per alcuni operatori istituzionali esteri qualificati come QFII (Qualified Foreign Institutional Investors).

Le azioni offshore, invece, sono quotate nelle borse di Hong Kong e degli Stati Uniti e sono state l’unica opzione per gli investitori stranieri fino a quando non è stato aperto l’accesso alle azioni di classe A. Queste azioni sono rappresentate principalmente da importanti leader tecnologici globali con una forte presenza internazionale. Inoltre, ci sono anche le azioni classe H, che sono azioni cinesi quotate a Hong Kong.

Tuttavia, l’accesso diretto a queste azioni può essere complesso e costoso in termini di commissioni. Gli investitori possono quindi considerare l’utilizzo degli ADR (American Depositary Receipts) per investire in titoli cinesi. Gli ADR sono ricevute di deposito emesse da banche depositarie statunitensi e quotate nelle borse degli Stati Uniti, rappresentando azioni di società estere come TSMC, Alibaba e Petrobras.

Anche nel mercato indiano ci sono barriere all’ingresso che rendono difficile agli investitori privati stranieri partecipare, a meno che non abbiano un elevato patrimonio e lo status di FPI (Foreign Portfolio Investor).
Un modo semplice e conveniente per investire nelle borse asiatiche è attraverso gli ETF (Exchange-Traded Fund), che replicano un ampio indice di mercato. Gli ETF offrono diversificazione e liquidità a basso costo, consentendo agli investitori di ottenere esposizione all’intero mercato azionario asiatico. In alternativa è possibile acquistare CFD su indici o titoli cinesi per sfruttare la leva finanziaria.

I migliori ETF asiatici

Investire nelle borse asiatiche in modo facile ed economico può essere fatto attraverso un ETF che segue l’indice MSCI Asia. Questo indice rappresenta una vasta gamma di aziende asiatiche, inclusi paesi sviluppati come Hong Kong, Giappone e Singapore, nonché mercati emergenti come Cina, India, Indonesia, Corea, Malesia, Filippine, Taiwan e Tailandia. È il punto di riferimento principale utilizzato dai gestori di fondi per investire nell’Asia.

Ecco una sintesi degli investimenti dei migliori fondi mercati emergenti che si concentrano sull’Asia:

  • Lemanik Sicav Asian Opportunity Cap Retail Eur: un fondo azionario che investe principalmente in titoli di debito e azioni emessi da società con sede in Asia. Avviato nel 1994, ha ottenuto un rendimento del 10,40% a tre anni (Morningstar). Il portafoglio investe il 54% in Giappone, il 27% in Asia emergente e il 17% in Asia Paesi sviluppati. I settori più rilevanti sono i beni industriali e la tecnologia.
  • Carmignac Emergents Classe A Eur Acc: fondo azionario con focus sui Paesi emergenti in Asia, America Latina, Europa dell’Est, Medio Oriente e Africa. Lanciato nel 1997, ha ottenuto un rendimento del 5,97% a tre anni. I settori predominanti nel portafoglio sono i beni di consumo e la tecnologia. L’Asia emergente rappresenta il 49% del portafoglio, mentre l’Asia Paesi sviluppati il 31%.
  • Acomea Asia Pacifico A1: è un fondo azionario con un focus principale sul mercato asiatico. Avviato nel 2000, ha ottenuto un rendimento del 12,55% a tre anni. Il portafoglio investe il 67% in Giappone, il 14,75% in Asia emergente e l’11% in Asia Paesi sviluppati. I settori più rilevanti sono la tecnologia, i beni di consumo e i beni industriali.
  • RAM (Lux) Systematic Funds – Emerging Markets Equities Classe F: un fondo azionario denominato in dollari che si concentra principalmente sui mercati emergenti, con un’attenzione particolare all’Asia. Lanciato nel 2009, ha ottenuto un rendimento dell’11,61% a tre anni. I settori predominanti nel portafoglio sono la finanza e la tecnologia. L’Asia emergente rappresenta il 33% del portafoglio, mentre l’Asia Paesi sviluppati il 37%.
  • FF – Pacific Fund – A – USD: si concentra principalmente sul mercato azionario giapponese, ma investe anche nell’Asia sud-orientale e in Australia. Avviato nel 1994, ha ottenuto un rendimento del 6,43% a tre anni. Il portafoglio investe il 32% in Giappone, il 34% in Asia emergente e il 19% in Asia Paesi sviluppati. I settori più rilevanti sono la tecnologia, i beni di consumo e la finanza.

Come investire nelle borse asiatiche con Fineco

Investire nelle borse asiatiche è possibile anche con Fineco Bank. Attraverso il suo servizio “ricerca fondi”, è possibile cercare un fondo, impostando una ricerca tramite parole chiave oppure selezionando uno o più fra i numerosi filtri disponibili.

Nel box di ricerca per categorie, si possono poi individuare diversi fondi azionari tra cui, Asia ex Giappone, fondi ex Giappone small/mid cap, fondi Asia-Pacific ex Giappone Equity Income, fondi Asia-Pacifico incluso Giappone, ma anche fondi obbligazionari come, i fondi Asia High Yield Bond e i fondi Asia Bond.

Oltre alle informazioni relative alle performance a uno e a tre anni, al rischio e alla valuta, Fineco evidenzia anche il rating di Morningstar, permettendo di classificare facilmente i rendimenti dei fondi tenendo conto dei costi e del grado di rischio assunto.

Fineco permette inoltre di investire in CFD aventi come sottostante alcuni titoli cinesi, quotati sulle borse Usa come ADR. Si tratta di Alibaba, l’e-commerce cinese, e di Baidu, il motore di ricerca cinese rivale di Google.

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Per ulteriori informazioni su Fineco visita il sito www.finecobank.com

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