Quella tra Russia e Cina è una relazione economica sempre più solida. Che sta avvantaggiando Mosca ma anche e soprattutto Pechino
La partnership senza limiti tra Russia e Cina assomiglia sempre di più ad una relazione economica di mutuo vantaggio. Il contenuto di un simile rapporto, oggi, a quasi tre anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, appare in tutta la sua chiarezza. Se, infatti, per Mosca commerciare con Pechino rappresenta l’ancora di salvataggio per evitare di essere travolta dalle sanzioni occidentali, sul fronte opposto anche il Dragone considera rilevante questo asse commerciale.
Non solo perché il Dragone acquista ormai stabilmente dal Cremlino ingenti quantità di risorse energetiche a prezzi quasi stracciati, ma anche perché, sapendo che la Federazione Russa è obbligata a sostituire i beni occidentali con un’alternativa, il gigante asiatico è ben felice di esportare in territorio russo enormi quantitativi di prodotti d’uso quotidiano (dalle automobili all’elettronica).
I dati ufficiali parlano chiaro: nel corso del 2023 il commercio sino-russo ha superato i 200 miliardi di dollari. Questo significa che Vladimir Putin e Xi Jinping hanno raggiunto uno dei loro obiettivi un anno prima di quanto si aspettassero. L’Amministrazione generale delle dogane della Cina ha fatto sapere che il commercio con la Russia ha toccato quota 218,1 miliardi di dollari nel periodo compreso tra gennaio e novembre. Nel 2019 i due Paesi avevano concordato di raggiungere i 200 miliardi entro il 2024. Nel 2018, la cifra aveva per la prima volta superato i 100 miliardi. [...]
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