Vuoi pagare con lo smartphone ma non sai come funziona? Ecco metodi e tecnologie per pagamenti digitali sicuri direttamente dal tuo cellulare.
In un mondo che corre ogni giorno più veloce, anche aprire il portafoglio e contare le monetine per pagare il caffè o il biglietto dell’autobus può apparire come un’inutile perdita di tempo. Ecco perché sempre più persone in tutto il mondo preferiscono pagare direttamente con il telefono, divenuto ormai una sorta di estensione del nostro braccio. D’altronde si sa: possiamo fare a meno del portafoglio, ma nessuno esce mai di casa senza smartphone.
Basta avvicinare lo smartphone al POS e il gioco è fatto: possiamo pagare così qualsiasi cosa e ovunque, dalla spesa al supermercato al conto del ristorante, fino al parcheggio e al biglietto della metro.
Il mobile payment è sempre più popolare, e se vuoi stare al passo con questa tendenza dovrai iniziare a conoscere meglio come pagare con il telefono e le app principali per pagare con esso - e capire qual rappresenta la scelta migliore per te. Queste app possono variare per sistema operativo, facilità d’uso, sicurezza e compatibilità con istituti bancari e servizi. Ecco tutto quello che devi sapere.
Pagare con il telefono oggi: qualche numero per capire
Saldare il conto in modalità contactless e cardless, appoggiando il cellulare su un lettore POS con NFC (o pagare direttamente online) piuttosto che maneggiare carte o contanti, è un’opzione più igienica ma anche comoda, perché ti permette di poter lasciare a casa soldi e carte e e di essere in grado di pagare comunque, che sia un caffè al bar o la spesa al supermercato. Ma quanti italiani lo fanno oggi?
In Italia, l’utilizzo dello smartphone per i pagamenti è in costante crescita. Basti pensare che nel 2023, circa un pagamento elettronico su sette in negozio è stato effettuato tramite smartphone o, in misura minore, dispositivi wearable, per un totale di 29 miliardi di euro, segnando un incremento del 78% rispetto al 2022.
E nel 2024, i pagamenti effettuati tramite smartphone e smartwatch in Italia hanno raggiunto un valore complessivo di 56,7 miliardi di euro, segnando un incremento del 53% rispetto all’anno precedente.
Secondo l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, il 94% di queste transazioni è avvenuto attraverso soluzioni che virtualizzano la carta su dispositivi mobili, come Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay, evidenziando una crescente preferenza degli italiani per i pagamenti digitali contactless.
Pagare con il telefono, in buona sostanza, è diventato quasi la prassi e lo sarà sempre di più nel nostro immediato futuro. Tutto questo perché è sicuro, comodo, semplice e conveniente.
Ma come si fa esattamente a effettuare pagamenti tramite lo smartphone? Cosa serve per pagare? Cerchiamo di capirlo passo passo.
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Come pagare con il telefono: i metodi di pagamento disponibili
I pagamenti contactless sono quelli che si possono realizzare attraverso un sistema che non richiede un contatto diretto tra i dispositivi e i terminali autorizzati a ricevere il pagamento. Per poter pagare, dunque, dopo aver collegato la propria carta di pagamento a una app installata sul telefono basterà avvicinare il proprio smartphone al POS. A questo punto, l’operazione verrà autorizzata tramite una serie di procedure di sicurezza come il riconoscimento facciale, l’utilizzo dell’impronta digitale o il codice di sblocco del telefono.
Non tutti, però, posseggono una carta di pagamento. In questo caso è comunque possibile procedere all’acquisto utilizzando semplicemente il credito telefonico a disposizione sul proprio device. Si tratta di un servizio chiamato «Direct Carrier Billing» e i principali gestori hanno creato una piattaforma condivisa, Mobile Pay, che consente di sfruttare il credito presente sulla propria SIM ricaricabile.
La tecnologia più diffusa per il pagamento POS contactless via smartphone è la NFC – Near Field Communication, ovvero, per tradurla in italiano, la «comunicazione a stretto raggio». Poiché si tratta di uno standard di comunicazione abbastanza lento (la velocità massima di trasferimento è di 424 kbit per secondo), la tecnologia NFC serve principalmente al trasferimento di piccole quantità di dati tra due device vicini: due dispositivi possono comunicare tra loro a una distanza non superiore ai 10 cm (anche se ultimamente si stanno compiendo diversi progressi in questo senso).
Altri sistemi per effettuare i pagamenti, diversi da quello NFC, sono il «Sound Waves-based», l’«MST – Magnetic Secure Transmission» e il QR Code. Sebbene pagare con il telefono senza NFC presso i negozi fisici possa risultare più complicato, attualmente esistono alcune applicazioni di terze parti che consentono di effettuare pagamenti dal proprio smartphone anche senza sfruttare tale tecnologia.
Le app più utilizzate per pagare con il telefono
Che sia tecnologia NFC o scansione del QR Code, c’è sempre un’app che sfrutta le funzionalità proprie del nostro smartphone per aiutarci ad effettuare transazioni. La tecnologia NFC consente, come detto, di effettuare pagamenti contactless avvicinando il dispositivo al terminale POS. È supportata da numerosi smartphone e wearable ed è ormai prassi nelle impostazioni dei cellulari di ultima generazione (già da qualche anno). Anche perché utilizzata da diversi servizi istituzionali e legali - basti pensare alla CIE.
I codici QR, invece, permettono di effettuare pagamenti inquadrando un codice con la fotocamera del dispositivo, senza necessità di contatto fisico. In questo caso, il QR Code «nasconde» la pagina d’atterraggio dove poi si dovrà effettuare il vero e proprio pagamento. In questo caso, il servizio di lettura dei codici QR è oggi insito nelle fotocamere dei telefoni.
Tra le applicazioni che sfruttano queste tecnologie, possiamo menzionare:
- Apple Pay: disponibile su iPhone, Apple Watch, iPad e Mac. Supporta carte di credito, debito e prepagate dei principali circuiti come Visa, MasterCard, American Express e PagoBANCOMAT. Questa app è utilizzabile sia per pagamenti tramite NFC che QR Code;
- Samsung Pay: compatibile con dispositivi Samsung Galaxy e smartwatch. Supporta sia NFC che QR Code e MST (Magnetic Secure Transmission) e QR Code, permettendo pagamenti anche su terminali POS meno recenti;
- Google Pay: disponibile su dispositivi Android, consente pagamenti contactless e online, supportando diverse carte e banche tramite NFC e QR Code.;
- Satispay: applicazione italiana che consente pagamenti tramite QR code (ma non NFC), trasferimenti tra utenti, pagamento di bollettini e ricariche telefoniche. Non richiede l’associazione di una carta, ma si collega direttamente al conto corrente;
- Bancomat Pay: servizio offerto da BANCOMAT S.p.A., permette pagamenti tramite QR code e trasferimenti di denaro tra utenti. Non è disponibile per NFC;
- Postepay: l’app di Poste Italiane consente pagamenti tramite QR code, oltre a gestire le carte Postepay e i conti BancoPosta. La tecnologia NFC è supportata per pagamenti tramite Postepay Green e Postepay NewGift.
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Perché pagare con il telefono conviene?
Diciamo subito che pagare con il telefono è sicuro. Le app di pagamento mobile utilizzano avanzati sistemi di sicurezza, tra cui:
- autenticazione biometrica: utilizzo di impronte digitali o riconoscimento facciale per autorizzare le transazioni;
- tokenizzazione: sostituzione dei dati della carta con un codice univoco (token) per ogni transazione, proteggendo le informazioni sensibili;
- verifica a due fattori: richiesta di un secondo metodo di autenticazione, come un codice inviato via SMS o email.
Tutto ciò rende il furto di dati pressoché inutile per i malintenzionati. Inoltre, secondo un report del 2024 di ABI Lab, il laboratorio tecnologico promosso dall’Associazione Bancaria Italiana, i sistemi biometrici e a due fattori riducono drasticamente il rischio di frode, rendendo i pagamenti mobili persino più sicuri di quelli effettuati con carta fisica.
Un secondo motivo rilevante è la praticità d’uso. Pagare con il telefono consente di velocizzare le operazioni di pagamento, riducendo il tempo di attesa sia per il consumatore che per l’esercente. La teoria dell’adozione dell’innovazione di Everett Rogers (Diffusion of Innovations, 1962), rivisitata in ambito digitale nel contesto degli “early adopters” dei sistemi Fintech, spiega come le innovazioni che offrono un vantaggio pratico visibile - come la velocità e la semplicità d’uso - tendono ad essere adottate in maniera più ampia. Questo spiega perché sempre più esercenti e consumatori, in particolare tra le fasce più giovani della popolazione, scelgano il pagamento mobile come opzione preferenziale.
Il terzo vantaggio è la tracciabilità e gestione finanziaria dei pagamenti. Le app di pagamento permettono all’utente di visualizzare in tempo reale le spese effettuate, suddividerle per categoria e monitorare il budget mensile. Alcune applicazioni, come Revolut, N26 o Satispay, integrano strumenti di analisi automatica delle uscite, suggerendo anche comportamenti di risparmio. Secondo il World Economic Forum, la digitalizzazione della finanza personale attraverso mobile banking e app di pagamento ha aumentato la consapevolezza finanziaria degli utenti, facilitando la pianificazione economica a breve e lungo termine. Questo è un aspetto particolarmente rilevante in un contesto economico incerto, dove il controllo delle proprie finanze è un elemento essenziale di resilienza.
Infine, un quarto elemento da considerare è la sostenibilità ambientale e la riduzione dell’impatto ecologico. L’eliminazione dell’uso di carta (banconote, ricevute, scontrini cartacei) e di plastica (carte fisiche) contribuisce in modo significativo alla riduzione dell’inquinamento. Secondo uno studio della Ellen MacArthur Foundation, la transizione verso modelli digitali e cashless può contribuire alla diminuzione del consumo di risorse e alla creazione di un’economia più circolare. Inoltre, molte app come Apple Wallet e Google Pay offrono funzionalità che permettono di ricevere ricevute digitali e di archiviare documenti in formato elettronico, contribuendo così alla riduzione degli sprechi.
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