Come rimuovere le microplastiche dall’acqua

Alessandro Nuzzo

10 Febbraio 2025 - 23:07

Dei ricercatori hanno trovato un modo per rimuovere le microplastiche dall’acqua: ecco come.

Come rimuovere le microplastiche dall’acqua

La plastica è uno dei principali fattori inquinanti del pianeta. Meritevoli di particolare attenzione sono le microplastiche, particelle minuscole e invisibili che si trovano nell’acqua e che se ingerite a lungo possono creare problemi per la salute dell’uomo.

Oltre alle microplastiche che si trovano negli oceani e che poi finiscono per essere ingerite dai pesci, anche l’acqua che compriamo nelle classiche bottiglie di plastica possono rappresentare un pericolo.

Diverse analisi hanno rivelato che l’acqua in bottiglia contiene elevate concentrazioni di microparticelle plastiche. Si stima che in un solo litro possano essere presenti fino a 250.000 frammenti di microplastiche e nanoplastiche, particelle talmente piccole da risultare invisibili a occhio nudo.

Particelle talmente piccole e invisibili che risulta anche difficile da scovare e da eliminare. Eppure un gruppo di ricercatori ha messo a punto un sistema per eliminare le microplastiche dall’acqua: ecco in che modo.

Cosa sono le microplastiche

Le microplastiche sono minuscole particelle di plastica con dimensioni inferiori a un micron. Per avere un’idea della loro grandezza, basti pensare che un pollice equivale a 25.400 micron, mentre il diametro di un capello umano è di circa 83 micron. Questo significa che si tratta di particelle estremamente piccole e invisibili a occhio nudo.

Studi scientifici hanno dimostrato che la maggior parte delle acque in bottiglia di plastica contiene elevate quantità di microplastiche e nanoplastiche. L’inquinamento deriva principalmente dal contatto con la bottiglia stessa, che può rilasciare particelle nel tempo e dai processi di filtrazione a osmosi inversa, utilizzati per eliminare contaminanti ma che, paradossalmente, potrebbero contribuire alla presenza di queste microparticelle.

Attualmente, non esistono evidenze scientifiche definitive che confermino o smentiscano gli effetti nocivi delle microplastiche sulla salute umana. Tuttavia, gli esperti suggeriscono di limitarne l’esposizione. Un’alternativa più sicura potrebbe essere l’acqua del rubinetto, che secondo una recente ricerca contiene una quantità molto inferiore di microplastiche, pari a 4,24 particelle per litro.

Nonostante questo, in Italia l’acqua del rubinetto viene consumata da poche persone, con molti che continuano a preferire l’acqua in bottiglia per abitudini culturali o diffidenza nei confronti della qualità dell’acqua pubblica.

Come eliminare le microplastiche dall’acqua

Un team di ricercatori dell’Università del Missouri ha sviluppato un metodo rapido e sostenibile per eliminare le microplastiche dall’acqua, raggiungendo un’efficienza del 98% nella rimozione delle nanoplastiche sia da acqua dolce che salata.

La soluzione si basa sull’uso di solventi eutettici profondi idrofobici (HDES), composti a bassa tossicità che galleggiano sulla superficie dell’acqua, simili all’olio. Miscelando rapidamente il liquido, le microplastiche si trasferiscono naturalmente sullo strato superficiale, che viene poi sifonato per rimuovere quasi completamente le particelle di plastica presenti.

Tra i dieci sistemi HDES testati, quelli con rapporti molari 1:2 di bromuro di tetrabutilammonio e acido decanoico, bromuro di tetraottilammonio e acido decanoico, nonché 1:1 di timolo e mentolo, hanno dimostrato un’efficienza straordinaria, ottenendo una rimozione quasi totale delle microplastiche.

Questa scoperta potrebbe rappresentare una svolta nella lotta contro l’inquinamento da plastica, con applicazioni sia per purificare l’acqua in bottiglia attraverso sistemi basati su questo principio, sia per ripulire le aree marine più inquinate, proteggendo così la salute umana e la biodiversità marina.

Argomenti

# Acqua

Iscriviti a Money.it