Come scrivere un curriculum vitae in 30 minuti, la guida passo passo

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28 Aprile 2025 - 19:08

Ecco una guida con i consigli da mettere in pratica per non sbagliare quando si compila un curriculum vitae di successo, con qualche esempio per capire.

Come scrivere un curriculum vitae in 30 minuti, la guida passo passo

Il curriculum vitae - abbreviabile anche con la sigla CV - è quel documento nel quale viene indicata l’esperienza professionale e formativa maturata da chi si candida per un’offerta di lavoro. È il curriculum vitae che vene valutato dall’azienda per verificare se il candidato soddisfa le competenze tecniche e trasversali, come pure i requisiti e le qualità, per poter ricoprire una tale posizione.

È lo strumento con cui ci si interfaccia con le aziende, una sorta di biglietto da visita non solo dal punto di vista professionale ma anche personale, dato che al suo interno possono essere inserite tantissime nozioni che aiutano a fare un identikit di un candidato a 360°. Ecco, quindi, perché è importante sapere come fare un curriculum vitae e cosa scrivere (e cosa non scrivere) per compilarlo al meglio.

Sapete che è possibile creare un curriculum vitae in appena 30 minuti? Ecco la guida step by step per scrivere e compilare efficacemente un CV nel minor tempo possibile.

Curriculum vitae, quale formato scegliere?

La prima decisione da prendere quando si inizia a come scrivere un curriculum vitae è quale formato utilizzare. Questa scelta influenzerà significativamente l’impatto del vostro CV sui selezionatori.

CV standard o europeo?

Il formato standard (o cronologico) è uno dei più utilizzati e prevede di elencare le informazioni in ordine temporale: dai dati personali fino alle certificazioni, passando per esperienze accademiche e lavorative. Questo modello è ideale per chi ha un percorso lineare e senza interruzioni.

In alternativa, esiste il formato strategico (o funzionale) che mette in evidenza competenze e conoscenze specifiche piuttosto che la cronologia. È particolarmente adatto per lavori specializzati che richiedono abilità tecniche settoriali.

Il formato misto, invece, combina elementi di entrambi i modelli precedenti, adattandosi alle vostre esigenze specifiche.

Se si è indecisi (o alle prime armi), il consiglio è quello di andare sul curriculum vitae europeo (Europass), largamente accettato e utile per non perdersi in formati troppo eccentrici (o mancati, per certi versi).

Questo formato, nato nel 2002 come iniziativa dell’Unione Europea per migliorare la trasparenza delle qualifiche e facilitare la mobilità lavorativa, presenta, però, alcuni limiti:

  • struttura rigida con poco spazio per personalizzazioni;
  • formato molto standardizzato, potenzialmente «banale»;
  • può risultare troppo lungo (la parte anagrafica occupa molto spazio).

Quando usare il formato creativo

Il CV creativo è consigliato per settori dove l’originalità è apprezzata. È particolarmente indicato per:

  • professioni artistiche (pittori, scultori, fotografi);
  • marketing e comunicazione;
  • design grafico e web design;
  • moda e pubblicità;
  • produzione audiovisiva.

Prima di optare per un formato creativo, analizzate attentamente l’azienda a cui vi rivolgete: studiate il loro sito web, il linguaggio usato negli annunci e il loro stile comunicativo. Il CV creativo deve rimanere professionale e funzionale, evitando eccessi che potrebbero comprometterne la leggibilità.

Ricordate sempre che «less is more» - la creatività deve essere un mezzo, non un’ossessione. Un buon CV creativo è curato nei dettagli, chiaro nell’organizzazione delle informazioni e riflette le vostre competenze professionali.

Raccogliere i dati personali: 2 minuti

Dopo aver scelto il formato del curriculum vitae, passiamo alla raccolta dei dati personali, un passaggio fondamentale per compilare curriculum vitae in modo efficace.

Quali dati inserire?

I dati personali rappresentano il biglietto da visita nel vostro CV. Innanzitutto, includete i dati anagrafici essenziali: nome, cognome, luogo di nascita e stato civile. Altrettanto importanti sono i recapiti per essere contattati: indirizzo di residenza, numero di telefono (con prefisso) e indirizzo email professionale, preferibilmente composto da nome e cognome. Questi elementi sono indispensabili perché consentono ai selezionatori di identificarvi e contattarvi facilmente.

Se possedete profili social network curati e professionali, potete inserire anche questi link nella parte anagrafica. Inoltre, specificate chiaramente se siete in possesso di patente e auto propria, o se avete partita IVA, soprattutto quando pertinenti per la posizione.

Errori da evitare

Un errore molto comune è dimenticare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali. Sebbene non sia legalmente obbligatoria, questa formula è fondamentale perché, senza di essa, il selezionatore non può utilizzare le vostre informazioni né inserirvi nel database aziendale. La formula corretta da inserire in fondo al CV è: «Autorizzo il trattamento dei dati personali presenti nel CV ai sensi del D.Lgs. 2018/101 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679)».

Altri errori frequenti includono:

  • inserire recapiti non corretti o non aggiornati. Verificate più volte l’esattezza di numero di telefono ed email;
  • utilizzare indirizzi email poco professionali con nomignoli o espressioni informali;
  • non controllare accuratamente errori grammaticali o di battitura, che trasmettono un’impressione di superficialità;
  • Inserire troppe informazioni non pertinenti alla posizione ricercata, che appesantiscono inutilmente il documento.

Ricordate che i dati personali devono essere sempre aggiornati. Un profilo non aggiornato appare poco attrattivo e denota scarso interesse. Inoltre, se vi candidate spontaneamente, l’informativa privacy vi sarà fornita al primo contatto utile successivo all’invio del curriculum.

Scrivere il profilo personale: 3 minuti

Il profilo personale rappresenta un elemento strategico nella scrittura di un curriculum vitae efficace. Collocato subito dopo i dati anagrafici, questo breve paragrafo funziona come un potente biglietto da visita professionale, capace di catturare l’attenzione del selezionatore nei primi secondi cruciali.

Come sintetizzare «chi sei»

Il profilo personale è essenzialmente uno «slogan» della vostra carriera che deve condensare in poco spazio chi siete professionalmente. Innanzitutto, considerate che la lunghezza ideale varia tra le 50 e 200 parole (circa 3-4 frasi). Questo limite obbliga ad essere concisi ed efficaci, eliminando ogni superfluo.

Per comprendere meglio come compilare curriculum vitae con un profilo d’impatto, analizziamo alcuni esempi concreti.

Per un candidato con esperienza: «Responsabile marketing e-commerce con otto anni di esperienza in aziende internazionali. Ho incrementato le vendite online da 150.000 euro a oltre 3 milioni durante i primi quattro anni. Obiettivo: mettermi alla prova come direttore marketing digitale per progetti innovativi.»

Per un neolaureato: «Neolaureato in ingegneria informatica con 110 e lode al Politecnico di Torino. Appassionato di sviluppo software, ho realizzato tre progetti universitari collaborativi che hanno rafforzato le mie competenze di problem solving e lavoro in team.»

Per chi cambia settore: «Insegnante di spagnolo con cinque anni di esperienza in lezioni private e di gruppo. Ho creato piani di studio personalizzati aiutando studenti di ogni età a raggiungere i loro obiettivi linguistici. Cerco opportunità come traduttore freelance per ampliare il mio percorso professionale.»

Ricordate che il profilo personale deve sempre rispecchiare le vostre autenticità, distinguendovi dagli altri candidati e stimolando il selezionatore a continuare la lettura del curriculum.

Elencare le esperienze lavorative: 5 minuti

La sezione delle esperienze lavorative è il cuore di ogni CV e come presentarla correttamente può fare la differenza tra essere selezionati o scartati. Questa parte richiede particolare attenzione perché rappresenta il primo elemento che i recruiter esaminano attentamente.

Ordine cronologico inverso

L’organizzazione più efficace delle esperienze lavorative prevede l’utilizzo dell’ordine cronologico inverso, partendo dall’impiego più recente fino al più datato. Questo approccio è considerato il più intuitivo e comune, consentendo ai selezionatori di visualizzare immediatamente il vostro percorso professionale attuale. Inserite le posizioni ricoperte negli ultimi 10-15 anni, concentrandovi sulle 3-5 esperienze più pertinenti per la posizione a cui vi candidate.

Per i neolaureati o chi scrive il primo curriculum vitae, è possibile inserire questa sezione dopo quella dell’istruzione se la formazione è più rilevante delle limitate esperienze lavorative. La regola fondamentale è valorizzare prima gli elementi più in linea con il ruolo per cui ci si candida.

Ogni esperienza deve includere:

  • posizione ricoperta e nome dell’azienda;
  • sede di lavoro;
  • date di inizio e fine impiego (mese e anno);
  • breve descrizione delle attività svolte.

Come descrivere i ruoli

Quando descrivete le vostre mansioni, evitate lunghi paragrafi elaborati. Utilizzate invece 3-5 punti elenco che facilitano la lettura e catturano l’attenzione del selezionatore. Inoltre, non limitatevi a elencare responsabilità quotidiane, ma evidenziate i vostri contributi personali e i risultati ottenuti.

Per creare descrizioni efficaci:

  • utilizzate verbi d’azione all’inizio di ogni punto (gestito, sviluppato, coordinato);
  • inserite informazioni quantificabili (numeri, percentuali, budget gestiti);
  • menzionate competenze acquisite e formazioni sul campo;
  • includete eventuali premi e riconoscimenti ricevuti.

Se avete ottenuto promozioni nella stessa azienda, consideratele come esperienze separate, sottolineando l’evoluzione delle responsabilità. Questo dimostra la vostra crescita professionale e la capacità di assumere incarichi sempre più complessi.

Inserire istruzione e formazione: 3 minuti

La sezione dedicata all’istruzione e formazione nel vostro CV richiede particolare attenzione nella compilazione di un curriculum vitae professionale. Questo elemento fornisce ai selezionatori una panoramica completa del vostro percorso formativo e delle competenze acquisite sui banchi di scuola o nelle aule universitarie.

Quali titoli includere

Innanzitutto, elencate i vostri titoli di studio in ordine cronologico inverso, iniziando dal più recente. Se avete una laurea, non è necessario risalire all’istruzione primaria. Per ogni titolo, specificate:

  • nome dell’istituto/università e sede;
  • titolo conseguito e indirizzo di studio;
  • data di ottenimento (mese e anno);
  • voto finale (se significativo)
  • eventuali menzioni, lodi o riconoscimenti.

Il posizionamento di questa sezione dipende dal vostro profilo: se siete neolaureati o avete poca esperienza lavorativa, inseritela dopo il profilo personale; se invece avete già una carriera avviata, collocatela dopo le esperienze lavorative. Questo perché i selezionatori tendono a valutare prima l’elemento più rilevante per la posizione offerta.

Se avete iniziato un corso di laurea senza completarlo, potete comunque menzionarlo se rilevante per la posizione, indicando chiaramente gli anni di frequenza e le competenze acquisite.

Come valorizzare i corsi

Oltre ai titoli di studio tradizionali, è importante includere corsi di formazione e certificazioni pertinenti al vostro profilo professionale. Questi elementi dimostrano il vostro impegno verso lo sviluppo personale continuo e valorizzano la vostra candidatura.

Per ogni corso o certificazione, indicate:

  • nome del corso/certificazione;
  • ente erogatore;
  • data di frequenza/conseguimento;
  • competenze acquisite (sintesi breve).

Concentratevi sui corsi rilevanti per la posizione a cui vi candidate, evitando di sovraccaricare il CV con informazioni non pertinenti. Se possibile, quantificate le ore di formazione per dare maggior peso alla vostra preparazione.

Per le certificazioni, assicuratevi di specificare l’ente certificatore e la validità temporale. Non inserite mai certificazioni scadute o non possedute, poiché mentire nel CV è fortemente sconsigliato e potrebbe compromettere definitivamente la vostra candidatura.

Compilare le competenze tecniche: 2 minuti

Le competenze tecniche rappresentano un elemento cruciale per compilare curriculum vitae in modo efficace nel mercato del lavoro attuale. Queste abilità specifiche dimostrano ai selezionatori la vostra preparazione pratica e le conoscenze specialistiche necessarie per svolgere con successo le mansioni richieste.

Software e strumenti

Innanzitutto, è fondamentale elencare correttamente i software e gli strumenti che sapete utilizzare. Per presentarli in modo chiaro e immediato, create un elenco puntato che specifichi:

  • Sistemi operativi (Windows, Unix, Linux)
  • Pacchetti Office (Word, Excel, PowerPoint)
  • Software di grafica (Adobe Photoshop, Illustrator, InDesign)
  • Programmi di settore (AutoCAD, SAP, CRM)
  • Linguaggi di programmazione (Java, JavaScript, Python, PHP)
  • Gestione database (MySQL, Oracle, Microsoft Access)

La parte dedicata alle competenze informatiche non deve limitarsi a un semplice elenco, ma includere dettagli sul vostro livello di padronanza e sull’utilizzo pratico fatto in contesti lavorativi o formativi. Inoltre, adattate sempre queste informazioni in base alla posizione per cui vi candidate, evidenziando i software più pertinenti per il ruolo desiderato.

Certificazioni rilevanti

Le certificazioni tecniche aggiungono credibilità alle competenze dichiarate e possono fare la differenza durante il processo di selezione. Queste attestazioni documentano ufficialmente le vostre conoscenze e dimostrano il vostro impegno verso lo sviluppo professionale continuo.

Per ogni certificazione, specificate:
nome esatto della certificazione;
ente certificatore (deve essere accreditato);
data di conseguimento;
eventuale validità temporale.

Se avete certificazioni in corso di acquisizione particolarmente rilevanti per la posizione, potete includerle aggiungendo la dicitura «in progress» e specificando la data prevista di completamento.

Tra le certificazioni informatiche più richieste troviamo EIPASS, ICDL (ex ECDL), Microsoft Office Specialist e certificazioni Cisco per le reti. Per altri settori, le certificazioni tecniche variano notevolmente: ingegneria, finanza, marketing digitale e settore medico hanno ciascuno le proprie attestazioni specifiche.

Ricordate che questa sezione del CV deve essere compilata in soli 2 minuti, quindi concentratevi sulle competenze più rilevanti e verificabili, evitando di sovraccaricare il documento con informazioni superflue.

Compilare le competenze linguistiche: 2 minuti

Per valorizzare al meglio il vostro profilo durante la stesura del curriculum, indicare correttamente le competenze linguistiche è fondamentale. Questa parte del CV merita particolare attenzione poiché la conoscenza delle lingue straniere spesso rappresenta un requisito decisivo per molte posizioni lavorative.

Livelli CEFR

Il modo più professionale per come compilare curriculum vitae nella sezione lingue è utilizzare il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER o CEFR in inglese). Questo sistema standardizzato, creato dal Consiglio d’Europa, offre una classificazione riconosciuta a livello internazionale che permette ai selezionatori di valutare oggettivamente le vostre competenze linguistiche.

I sei livelli previsti dal QCER sono:

  • A1 (Base/Principiante): comprendi e utilizzi espressioni quotidiane e frasi molto semplici;
  • A2 (Elementare): comunichi in attività semplici su argomenti familiari;
  • B1 (Intermedio): comprendi i punti chiave di testi standard e gestisci situazioni di viaggio;
  • B2 (Intermedio superiore): interagisci con relativa scioltezza con madrelingua;
  • C1 (Avanzato): comprendi testi complessi e ti esprimi in modo fluido e spontaneo;
  • C2 (Padronanza): comprendi praticamente tutto e ti esprimi con precisione in situazioni complesse.

Per ogni lingua, dovresti specificare separatamente il livello nelle diverse abilità: comprensione orale, comprensione scritta, produzione orale e produzione scritta.

Come indicare certificazioni

Inoltre, per compilare un curriculum vitae efficace, è importante includere tutte le certificazioni linguistiche ottenute. Queste attestazioni ufficiali aumentano significativamente il valore del vostro CV, dimostrando il vostro impegno nel miglioramento personale.

Quando inserite le certificazioni, specificate:

  • nome esatto della certificazione (IELTS, TOEFL, Cambridge, DELF, Goethe, ecc.);
  • livello conseguito;
  • data di conseguimento o rinnovo;
  • punteggio ottenuto (se rilevante).

Se il vostro livello attuale è migliorato rispetto a quello certificato, potete indicarlo, ad esempio: «Certificazione DELF B2 (giugno 2023). Livello attuale: C1 grazie a un’esperienza lavorativa in Francia».

Ricordate che potete utilizzare anche il profilo Europass per autovalutare e presentare le vostre competenze linguistiche in modo standardizzato, particolarmente utile quando cercate lavoro in ambito europeo.

Aggiungere hobby e interessi: 2 minuti

Gli hobby e gli interessi rappresentano una componente spesso sottovalutata quando si pensa a come scrivere un curriculum vitae. Questo elemento, pur non essendo obbligatorio, può diventare strategico per completare il vostro profilo e differenziarvi dagli altri candidati.

Quali hobby inserire

Inserire hobby nel CV è particolarmente utile quando questi rivelano caratteristiche della vostra personalità non evidenti dalle esperienze lavorative o formative. Gli interessi personali possono infatti evidenziare soft skills molto apprezzate dai selezionatori.

Gli hobby più efficaci da includere sono:

  • sport di squadra: dimostrano capacità di leadership e spirito di collaborazione;
  • volontariato: trasmette altruismo e sensibilità verso gli altri;
  • attività creative (musica, fotografia, disegno): indicano una mente creativa e disciplina;
  • viaggi: riflettono apertura mentale e tolleranza verso culture diverse;
  • scacchi o giochi strategici: evidenziano competenze organizzative.

Quando indicate un hobby, siate specifici. Invece di scrivere genericamente «sport», specificate quale sport praticate e, possibilmente, a che livello. Inoltre, selezionate solo interessi che praticate realmente e su cui potreste sostenere una conversazione durante il colloquio.

Quando ometterli

Tuttavia, ci sono situazioni in cui è meglio omettere questa sezione. Ad esempio, se avete una lunga carriera con esperienza pluriennale nel vostro settore, le vostre competenze professionali sono già sufficienti a definirvi. In questo caso, riservate lo spazio ad informazioni più pertinenti.

Analogamente, se il vostro CV è già esteso, valutate di eliminare questa sezione per dare maggiore leggibilità alle informazioni più rilevanti per il percorso professionale.

Alcuni hobby è meglio non menzionarli affatto. In particolare, evitate di inserire:

  • attività con connotazioni illegali o moralmente discutibili;
  • sport estremi o attività rischiose (potrebbero sollevare preoccupazioni sull’assenteismo);
  • passatempi controversi o che potrebbero generare pregiudizi;
  • hobby legati a temi politici, sessuali o religiosi.

Ricordate che mentire sugli hobby è controproducente: i selezionatori potrebbero approfondire l’argomento durante il colloquio, mettendovi in difficoltà se non siete in grado di rispondere in modo convincente.

Scrivere le aspirazioni professionali: 2 minuti

Le aspirazioni professionali rappresentano un elemento strategico che può distinguere il vostro curriculum vitae dagli altri. Questa sezione comunica ai selezionatori non solo chi siete, ma anche dove volete arrivare nella vostra carriera.

Prima di tutto, è importante comprendere cosa sono le aspirazioni professionali: si tratta dei traguardi e delle ambizioni che desiderate raggiungere nel vostro percorso lavorativo. Inserire questi obiettivi nel CV permette di comunicare chiaramente ai datori di lavoro quali sono le vostre ambizioni e come il ruolo per cui vi candidate si inserisce nel vostro piano di crescita.

Per scrivere efficacemente questa sezione in soli 2 minuti, è consigliabile limitarsi a un paragrafo di massimo 50 parole, utilizzando forme attive che diano un forte segnale di proattività. Infatti, un obiettivo ben definito aiuta il selezionatore a comprendere se le vostre prospettive sono in linea con la mission e le esigenze dell’azienda, aumentando le vostre possibilità di essere assunti.

Come collegarle al lavoro desiderato

Per collegare efficacemente le vostre aspirazioni al lavoro desiderato, prendete tempo per raccogliere informazioni sul ruolo e sulla cultura aziendale dell’organizzazione a cui desiderate candidarvi. Questo approccio vi aiuterà a orientare meglio le vostre ambizioni e a scrivere un obiettivo mirato.

Analizzate attentamente l’annuncio di lavoro ed evidenziate le parole chiave che vi corrispondono. Quindi, riflettete sui vostri obiettivi professionali e verificate se sono compatibili con quelli dell’azienda. Le vostre aspirazioni dovranno certamente fare leva sulle vostre ambizioni, ma dovranno anche comprendere informazioni sulla vostra personalità, capacità ed esperienze, soprattutto quando queste si allineano con le necessità aziendali.

Per definire obiettivi professionali chiari e realizzabili, potete applicare il metodo SMART: Specific (specifico), Measurable (misurabile), Achievable (raggiungibile), Relevant (pertinente) e Time-bound (limitato nel tempo).

Questo approccio vi aiuterà a trasformare desideri generici in traguardi concreti e misurabili, particolarmente apprezzati dai selezionatori.

Inserire eventuali pubblicazioni: 1 minuto

Inserire le pubblicazioni nel curriculum vitae può rappresentare un elemento distintivo per specifiche figure professionali. La scelta di includere questa sezione necessita però di una valutazione attenta per scrivere un curriculum vitae che risulti davvero efficace e mirato.

Quando è utile farlo

Innanzitutto, l’inserimento delle pubblicazioni è particolarmente indicato per professionisti che operano in ambito accademico, come docenti universitari e ricercatori. In questi contesti, infatti, aver pubblicato saggi e articoli scientifici rappresenta un aspetto estremamente strategico della carriera professionale. Analogamente, questa sezione risulta fondamentale per giornalisti, scrittori e comunicatori che desiderano dimostrare la propria autorevolezza nel settore.

Prima di decidere se inserire pubblicazioni nel curriculum, valutate questi aspetti:

  • se il vostro settore lo richiede (ambiti accademici, scientifici, giornalistici);
  • se sono rilevanti per la posizione ricercata;
  • se avete pubblicazioni significative su riviste prestigiose;
  • se volete dimostrare competenza e autorevolezza nella vostra area.

Nel caso di una lunga lista di pubblicazioni, come spesso accade per professionisti affermati in ambito accademico, potrebbe essere necessario creare un documento separato. Viceversa, per chi è all’inizio della carriera o ha pubblicato pochi lavori, è possibile inserire l’elenco direttamente nel CV, preferibilmente come ultima sezione.

Per formattare correttamente ciascuna pubblicazione, includete questi elementi essenziali:

  • nome dell’autore (o degli autori);
  • titolo della pubblicazione in corsivo;
  • nome dell’opera in cui appare il vostro intervento;
  • eventuali pagine di riferimento;
  • anno di pubblicazione.

Se lavorate in ambito scientifico, potreste considerare di creare una sotto-sezione dedicata ai preprint e ai working paper, documenti non ancora formalmente pubblicati ma già disponibili nella comunità scientifica.

Infine, ricordate che in alcuni contesti, come concorsi pubblici o selezioni accademiche, potrebbe essere richiesto un numero massimo di pubblicazioni da presentare. In questo caso, selezionate quelle più rilevanti e recenti che meglio dimostrano la vostra competenza per la posizione desiderata.

Aggiungere referenze: 1 minuto

L’ultima sezione che molti candidati trascurano quando compilano un curriculum vitae riguarda le referenze, che possono tuttavia rappresentare una potente testimonianza delle vostre qualità professionali. Dedicare un minuto a questa parte significa investire su un elemento che può confermare ai selezionatori la vostra credibilità.

Le referenze nel curriculum sono contatti di persone che possono attestare le vostre esperienze lavorative e competenze professionali. Includere questi contatti nel CV lo rende più credibile e aumenta le possibilità di successo nella candidatura. Tuttavia, in Italia le referenze non sono obbligatorie, a differenza di altri Paesi dove risultano fondamentali.

I migliori referenti sono generalmente:

  • ex datori di lavoro o supervisori che hanno stima nei nostri confronti;
  • manager o colleghi con cui abbiamo collaborato direttamente negli ultimi anni;
  • professori o tutor, particolarmente utili per chi non ha ancora esperienza lavorativa;
  • coordinatori di attività di volontariato (per neolaureati).

È fondamentale scegliere persone che conoscano bene i nostri punti di forza e le nostre qualifiche. L’ideale sarebbe selezionare alcuni contatti tra i lavori più recenti, poiché più recente è l’esperienza e maggiore sarà la rilevanza.

Prima di inserire i loro dati nel CV, dovete sempre contattare i potenziali referenti per chiedere il loro consenso esplicito. Questo passaggio è cruciale per due motivi: garantisce che siano disponibili a rispondere a eventuali chiamate e dà loro il tempo di preparare esempi specifici che mettano in risalto le qualità, particolarmente quelle indispensabili per la nuova posizione.

Controllare la grammatica: 2 minuti

Verificare l’ortografia e la grammatica rappresenta uno dei passaggi fondamentali per scrivere un curriculum vitae impeccabile. La correttezza grammaticale è decisiva ai fini dell’assunzione, poiché i selezionatori usano proprio questo elemento per farsi rapidamente un’idea della vostra professionalità.

Uno studio recente rivela che un candidato medio commette fino a sei errori di ortografia, punteggiatura e grammatica nel proprio curriculum. Inoltre, si stima che oltre due attività lavorative su tre richiedano una notevole quantità di scrittura, rendendo questa competenza essenziale.

Strumenti utili

Innanzitutto, utilizzare gli strumenti di correzione ortografica è fondamentale.

  • Correttore automatico: programmi di videoscrittura come Microsoft Word offrono funzionalità di controllo grammaticale integrate.
  • Strumenti online: LanguageTool, Grammarly o altri correttori online aiutano a identificare errori complessi che potrebbero sfuggire ai controlli standard.
  • Strumenti con intelligenza artificiale: alcune piattaforme specializzate offrono sistemi di correzione basati su IA che garantiscono una revisione più accurata.

La tecnica più efficace rimane tuttavia quella di chiedere a un’altra persona di rileggere il CV e correggere eventuali refusi. Infatti, dopo aver lavorato a lungo sul documento, la mente potrebbe non essere più in grado di rilevare gli errori.

Errori comuni

Gli errori più frequenti nei curriculum italiani includono:

  • accenti: distinguere correttamente «è» (verbo essere) ed «e» (congiunzione), «dà» (verbo dare) e «da» (preposizione);
  • apostrofi: errori nell’uso con articoli indeterminativi (un’esperienza) o in altre parole come «po’»;
  • concordanza dei tempi verbali: mantenere lo stesso tempo verbale nelle descrizioni;
  • autorizzazione privacy: dimenticare di inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali rende il curriculum inutilizzabile.

Ricordate che un documento con errori grammaticali vi dipinge come persone superficiali e con poca cura. È particolarmente importante effettuare più riletture: stampare il CV e leggerlo ad alta voce può aiutare a individuare errori sfuggiti durante la stesura.

Formattare il CV: 2 minuti

La formattazione grafica di un curriculum è decisiva per catturare l’attenzione del selezionatore. Infatti, i recruiter dedicano appena 20-30 secondi alla prima lettura del documento, perciò una presentazione visiva curata è essenziale per un curriculum vitae professionale.

Font consigliati

La scelta del carattere tipografico non è un dettaglio superficiale: comunica professionalità e determina la leggibilità del vostro CV. Esistono due principali categorie di font tra cui scegliere:
Font serif (con grazie): come Times New Roman, Cambria, Garamond e Didot. Questi trasmettono affidabilità e sono particolarmente adatti per settori come finanza, diritto e medicina;
Font sans serif (senza grazie): come Arial, Calibri, Helvetica e Verdana. Risultano più moderni e sono generalmente più facili da leggere sugli schermi.

Per garantire leggibilità e professionalità, mantenete queste regole.

  • Utilizzate un unico font per tutto il documento (o al massimo due).
  • Impostate la dimensione tra 10 e 12 punti per il testo principale.
  • Riservate dimensioni maggiori (14-16 punti) per le intestazioni.
  • Usate grassetto, corsivo o sottolineato con moderazione, solo per evidenziare elementi chiave.
  • Evitate assolutamente caratteri troppo decorativi o giocosi come Comic Sans, che danneggerebbero la vostra immagine professionale.

Uso corretto dei margini

I margini del curriculum sono fondamentali per bilanciare contenuto e spazio bianco.

I margini standard consigliati sono di 2,54 cm (1 pollice) su tutti i lati, ma possono essere ridotti fino a 1,9 cm (¾ di pollice) se necessario per contenere tutte le informazioni.

Per un formato A4, considerate queste misure specifiche: 1,6 cm a sinistra, 1,3 cm a destra, 1,3 cm in alto e 1,7 cm in basso.

Ricordate che margini troppo stretti rendono il CV disordinato e difficile da leggere, mentre margini eccessivi sprecano spazio prezioso. Inoltre, se prevedete di stampare il documento, non riducete troppo i margini per evitare che parti di testo vengano tagliate.

Una spaziatura interlinea di 1,15 cm tra le righe garantisce ulteriore leggibilità, mentre una doppia spaziatura può essere utilizzata per separare le diverse sezioni.

Inserire una foto professionale: 1 minuto

La foto nel curriculum è spesso l’elemento che crea la prima impressione su chi valuta la vostra candidatura. Sebbene non sia obbligatoria, inserire una foto professionale può rendere il vostro curriculum vitae più personale e memorabile, aumentando le possibilità di essere notati dai selezionatori.

Come scegliere la foto giusta

Innanzitutto, la foto deve trasmettere affidabilità e professionalità. Per questo, è fondamentale utilizzare un’immagine scattata appositamente per il curriculum e non ritagliata da contesti personali o sociali. I selezionatori dedicano mediamente solo poco più di 30 secondi alla lettura dell’intero curriculum, quindi l’impatto visivo è determinante.

Per quanto riguarda l’inquadratura, prediligere un primo piano o mezzo busto, con collo e spalle visibili. La posizione deve essere frontale o leggermente di tre quarti, con lo sguardo sempre rivolto verso l’obiettivo. Lo sfondo, invece, deve rimanere neutro e uniforme, preferibilmente chiaro, per non distrarre l’attenzione dal volto.

L’abbigliamento merita particolare attenzione: deve essere professionale e adeguato al settore per cui ci si candida. Una camicia è generalmente una scelta efficace, poiché comunica immediatamente serietà e affidabilità. Anche trucco e acconciatura devono essere sobri e naturali.

Durante lo scatto, è importante assumere un’espressione naturale con un leggero sorriso, evitando sia espressioni troppo serie che risate eccessive. La postura deve apparire dritta ma non rigida.

Da evitare assolutamente:

  • Selfie o foto ritagliate da gruppi
  • Foto in contesti informali (spiaggia, feste)
  • Immagini di bassa qualità o sfocate
  • Filtri evidenti o eccessive modifiche
  • Foto troppo vecchie o non rappresentative

La qualità dell’immagine è fondamentale: deve essere nitida, ben illuminata e ad alta risoluzione. Se possibile, l’ideale è farsi scattare la foto da un fotografo professionista, che saprà posizionare correttamente le luci e ottenere il risultato migliore.

Infine, per quanto riguarda il formato, è consigliabile utilizzare dimensioni simili a una fototessera (circa 3,5 x 4,5 cm) e posizionarla in alto sulla prima pagina del curriculum.

Salvare il file correttamente: 1 minuto

Una volta completato il contenuto del vostro come compilare curriculum vitae, l’ultimo passaggio tecnico riguarda il corretto salvataggio del file. Questo dettaglio apparentemente insignificante può influenzare significativamente l’impressione che farete sui selezionatori.

Formato PDF o Word?

La scelta del formato è una decisione strategica che dipende principalmente dal contesto di candidatura. Il formato PDF presenta numerosi vantaggi:

  • preserva la formattazione originale su qualsiasi dispositivo;
  • appare più professionale e curato;
  • è più difficile da modificare, garantendo sicurezza al contenuto;
  • funziona con qualsiasi sistema operativo e software.

D’altra parte, il formato Word offre maggiore flessibilità per modifiche successive ma rischia di perdere la formattazione originale quando aperto su dispositivi diversi. Inoltre, alcuni studi dimostrano che i moderni sistemi ATS (Applicant Tracking System) leggono e analizzano i PDF con maggiore accuratezza rispetto ai file Word.

La soluzione ideale è salvare il curriculum in entrambi i formati, inviando il PDF quando ci si candida direttamente via email e utilizzando il formato richiesto quando specificato nell’annuncio di lavoro. Se l’azienda utilizza un portale di candidatura con ATS, generalmente il formato PDF rappresenta l’opzione più sicura.

Nominare il file in modo chiaro

Un nome file professionale è fondamentale: i selezionatori salvano numerosi CV durante le selezioni e devono poter identificare rapidamente i documenti. Un file denominato semplicemente «CV.pdf» si perderà facilmente tra centinaia di documenti simili.

Il formato consigliato è: «CV-NomeCognome.pdf» oppure «CV-Nome-Cognome-Posizione-Ricercata.pdf».

Da evitare assolutamente:

  • Nomi generici come «Curriculum.pdf» o semplicemente «CV»
  • Versioni con data o aggiornamenti («CV-ultimo-2024.pdf»)
  • Errori di battitura nel nome del file
  • Caratteri speciali o accenti che potrebbero creare problemi di compatibilità

Ricordate che un nome file trascurato può comunicare immediatamente scarsa professionalità prima ancora che il selezionatore apra il documento, rischiando di compromettere la vostra candidatura in partenza.

Creare una versione breve: 2 minuti

Nel mondo delle candidature lavorative, la capacità di sintesi diventa spesso un vantaggio competitivo significativo. Creare un curriculum vitae breve significa condensare efficacemente tutte le vostre informazioni professionali in un documento conciso che colpisca immediatamente il selezionatore.

Per realizzare un CV sintetico, innanzitutto concentratevi sull’essenziale. Un curriculum breve è un documento che non supera una pagina di lunghezza, facile da leggere e che presenta solo le informazioni più rilevanti per la posizione desiderata.

Adottate queste strategie per condensare efficacemente il vostro curriculum.

  • Atilizzate elenchi puntati per presentare le informazioni in modo chiaro e conciso.
  • Limitate le descrizioni delle esperienze ai risultati più significativi.
  • Scegliete un formato pulito con margini adeguati.
  • Eliminate ripetizioni e contenuti ridondanti.
  • Personalizzate il documento per ogni candidatura specifica.

Quando serve un CV di una pagina

Un curriculum di una singola pagina risulta particolarmente efficace per neolaureati o per chi ha una storia lavorativa limitata. In questi casi, è consigliabile dare maggiore risalto al percorso formativo. È inoltre indicato quando ci si candida per posizioni entry-level o stage, dove le competenze accademiche hanno più peso dell’esperienza pratica.

Anche professionisti esperti possono beneficiare di un CV breve, specialmente quando si candidano per ruoli molto specifici dove è necessario evidenziare solo competenze mirate.

Il CV breve rappresenta inoltre una soluzione ideale quando si partecipa a career day o eventi di networking, dove i selezionatori devono esaminare rapidamente numerosi profili. In questi contesti, un documento sintetico ma d’impatto può distinguervi efficacemente dalla massa.

Ricordate che la brevità non deve compromettere la completezza delle informazioni essenziali. L’obiettivo è presentare un documento che, pur nella sua sintesi, riesca a trasmettere efficacemente il vostro valore professionale, concentrandovi solo sugli elementi strettamente collegati alla posizione per cui vi state candidando.

Creare una versione lunga: 2 minuti

Mentre molti esperti consigliano CV brevi, esistono situazioni specifiche in cui come scrivere un curriculum vitae dettagliato diventa necessario per valorizzare appieno il proprio profilo professionale. Un curriculum lungo, generalmente di 2-3 pagine, offre spazio per presentare in modo approfondito competenze ed esperienze rilevanti.

Quando serve un CV dettagliato

Un curriculum vitae esteso risulta particolarmente adatto per professionisti con carriere lunghe e articolate. Se avete un’esperienza pluriennale in settori specialistici, limitare il vostro profilo a una sola pagina significherebbe omettere informazioni potenzialmente decisive.

I CV dettagliati sono fondamentali soprattutto in questi contesti.

  • Ambito accademico e scientifico: docenti universitari, ricercatori e professionisti del settore medico necessitano di spazio per elencare pubblicazioni, progetti di ricerca e collaborazioni. In questi settori, il CV può legittimamente raggiungere le 3-4 pagine.
  • Posizioni dirigenziali: candidati per ruoli di alto livello devono dimostrare un percorso completo, illustrando responsabilità crescenti e risultati significativi.
  • Concorsi pubblici: spesso richiedono documentazione dettagliata di tutte le esperienze e certificazioni.

Inoltre, il formato Europass rappresenta un’eccezione alla regola delle due pagine, poiché la sua struttura standardizzata occupa naturalmente più spazio. Questo formato è particolarmente apprezzato dalle istituzioni pubbliche e dalle aziende internazionali.

Nonostante la maggiore lunghezza, ricordate che ogni informazione deve mantenere rilevanza e pertinenza. Un curriculum lungo ma disorganizzato risulta controproducente. Pertanto, organizza il contenuto in sezioni ben definite, utilizzando titoli chiari e formattazione coerente.

Una strategia efficace consiste nel creare prima un «curriculum generico» completo di tutte le informazioni, da cui poi estrarre elementi specifici per candidature mirate. Questo documento base dovrebbe includere: esperienze lavorative dettagliate, formazione completa, stage, competenze tecniche e trasversali, lingue, certificazioni, pubblicazioni, referenze e aspirazioni professionali.

Qualora il CV risultasse inevitabilmente lungo, considerate di aggiungere una sezione iniziale di «informazioni aggiuntive» che evidenzi rapidamente competenze strategiche, creando così un sommario che catturi l’attenzione del selezionatore.

Personalizzare il CV per ogni candidatura: 3 minuti

La personalizzazione del curriculum vitae rappresenta una strategia vincente per distinguersi nella marea di candidature. Infatti, un CV personalizzato per ogni specifica offerta di lavoro ha molte più probabilità di superare la prima selezione rispetto a una versione generica.

Come adattare il profilo

Il curriculum personalizzato è essenzialmente una versione ridotta e rivisitata del documento generico, adattata strategicamente alla posizione specifica. Questo approccio, noto anche come «tailoring», prende nome dal termine inglese «tailor» (sarto) e indica la tecnica con cui si modella il proprio CV su misura per un determinato annuncio o azienda.

Innanzitutto, bisogna analizzare attentamente il testo dell’offerta evidenziando parole chiave e requisiti fondamentali. Il cappello introduttivo del CV è la prima sezione da modificare, poiché costituisce l’elemento che cattura immediatamente l’attenzione del selezionatore.

Personalizzare il profilo significa:

  • rispecchiare la stessa terminologia utilizzata nell’annuncio;
  • evidenziare le competenze richieste esplicitamente nella descrizione;
  • adattare il sommario iniziale per sottolineare motivazioni ed interessi professionali coerenti;
  • riformulare gli obiettivi di carriera allineandoli con la posizione ricercata.

Modificare esperienze e competenze

Dopo aver modificato il profilo, è necessario adattare anche esperienze e competenze. Tantissime aziende utilizzano sistemi di tracciamento dei candidati (ATS) che filtrano automaticamente i CV in base a parole chiave specifiche.

Per ottimizzare questa sezione:

  • riordinare gli elenchi puntati, posizionando in cima le esperienze più rilevanti;
  • eliminare informazioni non pertinenti per la posizione;
  • aggiungere dettagli su progetti o risultati particolarmente in linea con i requisiti;
  • utilizzare esattamente i termini tecnici presenti nell’annuncio.

È fondamentale adattare anche le competenze tecniche e linguistiche, evidenziando quelle espressamente richieste. Stesso discorso vale per hobby e interessi pertinenti.

Ricordate sempre che personalizzare non significa inventare: le informazioni devono rimanere veritiere, semplicemente presentate nel modo più strategico possibile per quella specifica opportunità.

Inviare il CV: 2 minuti

Dopo aver preparato con cura il vostro documento, l’invio rappresenta l’ultimo passaggio cruciale per come scrivere un curriculum vitae che raggiunga effettivamente il destinatario. Questo momento merita attenzione poiché determina il primo contatto con il potenziale datore di lavoro.

Come inviarlo via email

Innanzitutto, è fondamentale utilizzare un indirizzo email professionale, preferibilmente composto da nome.cognome@dominio. Evitate assolutamente indirizzi con nomignoli o espressioni informali che trasmettono superficialità. Inoltre, non utilizzare mai l’email aziendale attuale per cercare un nuovo impiego.

La struttura dell’email deve essere concisa ma completa, includendo diversi step.

  1. Saluto formale rivolto al destinatario («Gentile Dott./Dott.ssa» seguito dal cognome)
  2. Breve paragrafo introduttivo (chi sono e perché scrivo)
  3. Corpo principale con massimo 3-4 frasi che evidenziano competenze chiave
  4. Formula di chiusura con ringraziamento e disponibilità
  5. Firma professionale con recapito telefonico

È preferibile inviare l’email direttamente all’ufficio delle risorse umane dell’azienda. Si può trovare questo contatto nella sezione dedicata del sito ufficiale o, in alternativa, telefonare per chiedere i riferimenti più indicati.

Il momento migliore per inviare il curriculum è il lunedì tra le 6 e le 10 del mattino. Infatti, inviare la candidatura il lunedì aumenta le probabilità di ottenere un colloquio del 46% rispetto alla media.

Cosa scrivere nell’oggetto

L’oggetto dell’email è fondamentale: deve essere chiaro, sintetico ed esplicativo. Questa è la prima cosa che il selezionatore vedrà e, dato che riceve centinaia di candidature, deve catturare immediatamente l’attenzione.

Lo schema più efficace include: «Candidatura per [posizione lavorativa] – [nome cognome]». In caso di candidatura spontanea, è possibile usare: «Candidatura spontanea – [nome cognome] – [ruolo che mi interessa]».

Se l’annuncio di lavoro contiene un codice identificativo, questo va assolutamente incluso nell’oggetto: «Candidatura per Senior Marketing Consultant – Anna Carbonati (Rif. annuncio del 12/05)».

Prima di inviare, controllate attentamente eventuali errori ortografici o grammaticali e verificare che il CV sia correttamente allegato in formato PDF (o nel formato richiesto), nominato in modo professionale.

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