Come diventare cittadino del Vaticano: le condizioni per ottenere la cittadinanza vaticana.
Città del Vaticano è un unicum sono molteplici punti di vista, primo fra tutti la sua estensione. Si parla infatti dello Stato più piccolo del mondo e, conseguentemente, particolare è anche la sua condizione demografica. Questo territorio di appena 0,440 km quadrati non conta infatti solo il Papa e figure ecclesiastiche tra i suoi residenti. Si parla anche di veri e propri abitanti con diritto di cittadinanza, per l’appunto i cosiddetti cittadini vaticani.
Secondo una stima del 1º febbraio 2019 parliamo di 453 abitanti di cui 246 cittadini. Si parla di persone di diversa nazionalità, in prevalenza italiana, che vi risiedono stabilmente per specifiche ragioni familiari e professionali. Questa condizione infatti non si acquisisce per nascita o attraverso procedimenti «canonici» bensì è prescritta per legge e autorizzata esclusivamente dalle competenti autorità.
Per capire meglio di quali requisiti si sta parlando e come funziona l’iter e il procedimento di acquisizione (o di perdita) della cittadinanza vaticana partiamo dalle norme legislative che regolano questa fattispecie.
Come funziona legislativamente la cittadinanza vaticana
La cittadinanza vaticana è attualmente regolata dall’articolo 4 della legge sulle fonti vaticane del 2009 e dall’articolo 9 dei Patti Lateranensi del 1929. Si tratta di una «condizione» attribuita alle persone che si trovino presso lo Stato della Città del Vaticano per «ragione di dignità, carica, ufficio od impiego».
La cittadinanza vaticana di fatto non è mai originaria e ciò significa che non si basa sui criteri tradizionali dello ius sanguinis, ovvero la nascita da genitore cittadino, o dello ius soli, ossia la nascita nel territorio dello Stato. Quando si parla di cittadinanza vaticana è importante ricordare come questa sia basata unicamente sul criterio della stabile residenza nella Città del Vaticano.
Insomma, è facile desumere che cittadini vaticani non si nasce, ma si diventa. I motivi «legittimi» di questo procedimento sono minuziosamente prescritti e di base si fondano sul fatto di risiedere stabilmente in Vaticano per una delle ragioni contemplate dalla Legge vaticana n. III del 7 giugno 1929.
Altro dato interessante è che la Città del Vaticano non riconosce diritti politici per i suoi cittadini dato che è una monarchia assoluta teocratica a carattere vitalizio.
Come si fa a diventare cittadino del Vaticano
Ma come si diventa cittadini del Papa? Innanzitutto dobbiamo precisare che la residenza nella Città del Vaticano è una condizione temporanea ovvero concessa a chi vi abita per motivi di lavoro o di carica. Ovviamente questo status civile può essere esteso anche ai familiari conviventi, ma con delle «limitazioni»:
- i figli maschi fino a 25 anni;
- le figlie femmine fino al matrimonio.
Diventare cittadini dello Stato della Città del Vaticano quindi è un processo normato. Può quindi diventare cittadino vaticano chiunque:
- possieda il titolo di cardinale di Santa Romana Chiesa e che risieda nei territori dello Stato o del Comune di Roma;
- abiti nella Città del Vaticano in maniera stabile ed eserciti una professione all’interno dello Stato;
- sposi un cittadino vaticano;
- sia figlio di un cittadino vaticano (con le limitazioni di cui sopra);
- sia componente del corpo delle Guardie Svizzere (le quali risiedono stabilmente nella Caserma della Guardia Svizzera nei pressi di Porta Sant’Anna);
- risieda nella Residenza di Santa Marta;
- sia membro della diplomazia della Santa Sede.
Sono inoltre cittadini vaticani:
- il Papa pro tempore;
- i cardinali che risiedono nel comune di Roma e nella Città del Vaticano;
- coloro che risiedono stabilmente nella Città del Vaticano per regolamento o autorizzata dal pontefice o nelle veci del pontefice per conto del Cardinale Segretario di Stato;
- coloro che sono autorizzati dal pontefice indipendentemente dalla sussistenza della condizioni previste nei due punti precedenti;
- il Giudice unico della Città del Vaticano.
La cittadinanza vaticana è inoltre cumulabile con quella dello Stato di originaria appartenenza.
Perdita della cittadinanza vaticana
Come può essere acquisita, la cittadinanza vaticana può anche essere revocata. Come visto, essendo legata a delle specifiche condizioni, può venire meno nella sua concessione. I casi non sono molti ma, anche qui, ben dettagliati.
Si perde la cittadinanza vaticana in caso di:
- separazione, dispensamento o annullamento del matrimonio;
- atto volontario per rinuncia dell’ufficio, all’impiego o dell’abbandono della stabile residenza sul territorio;
- atto imposto per revoca dell’ufficio o dell’autorizzazione a risiedere o per cessazione della carica che dava la cittadinanza.
La perdita avviene anche se i figli o i fratelli di un cittadino vaticano, al compimento del venticinquesimo anno d’età, sono inabili al lavoro e dipendano dal cittadino vaticano. I cardinali invece la perdono ove smettano di risiedere a Roma o nella Città del Vaticano.
Solo il pontefice a quel punto può ridare la cittadinanza vaticana.
La perdita della cittadinanza comporta il riottenimento di quella d’origine e, se non sia ha alcun titolo per essere cittadino di un altro Paese (come nel caso dei figli di cittadini vaticani) si ottiene ipso facto la cittadinanza italiana.
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