Il collegamento tramite bluetooth rende possibile abbinare gli Airpods a dispositivi diversi da quelli di Apple, seppur con qualche limitazione. Ecco come fare.
È possibile usare gli AirPods con i dispositivi Android? Si tratta di un dubbio lecito, considerando che gli auricolari in questione sono prodotti da Apple, che con il suo iOS rappresenta la principale rivale del sistema operativo del robottino verde.
La risposta comunque è affermativa: si possono tranquillamente accoppiare gli AirPods agli smartphone e ai tablet Android. Tuttavia, vista la natura particolare di questi auricolari, è necessario affidarsi anche ad alcune app di terze parti per godere dell’esperienza completa.
Il collegamento degli AirPods ai device Android
Per collegare gli AirPods a un dispositivo Android è sufficiente selezionare gli auricolari dall’elenco delle periferiche bluetooth. Per fare questo, segui questi passaggi:
- sul dispositivo non Apple, vai sulle impostazioni del bluetooth e assicurati che quest’ultimo sia attivo. Se hai un dispositivo Android, vai su Impostazioni > Connessioni > Bluetooth;
- con gli AirPods nella custodia di ricarica, apri il coperchio;
- tieni premuto il tasto di configurazione sul retro della custodia fino a quando l’indicatore di stato luminoso lampeggia in bianco;
- quando gli AirPods vengono visualizzati nell’elenco di dispositivi bluetooth, selezionali.
Questa semplice operazione permette di utilizzare le “cuffiette” per effettuare le chiamate audio o gestire la riproduzione dei contenuti multimediali. Con i tasti dedicati al volume (di solito posti al lato dello smartphone) è possibile regolare l’audio degli auricolari.
Se si utilizzano gli AirPods Pro è anche possibile beneficiare della cancellazione attiva del rumore di fondo (disattivabile in qualsiasi momento) e della qualità sonora migliorata. Si può anche richiamare l’assistente vocale di Android dicendo “Ok Google”.
Assente, invece, la possibilità di personalizzare le gesture. Inoltre, sul display dello smartphone non viene visualizzato in automatico il livello della batteria. Per correre ai ripari, almeno parzialmente, è possibile scaricare l’app AirBattery, che, pur non essendo precisissima, permette di farsi una vaga idea dello stato di carica dei dispositivi.
Un’altra applicazione che amplia le possibilità offerte dagli AirPods è Assistant Trigger, che rende possibile mettere in pausa la riproduzione musicale indossando o togliendo gli auricolari. Consente anche di interpellare l’assistente vocale tramite un rapido doppio tap e di visualizzare il livello di carica degli AirPods e delle loro case.
Le alternative agli AirPods
Chi preferisce orientarsi su degli auricolari compatibili al 100% con Android (senza compromessi o app di terze parti da scaricare) può prendere in considerazione alcune delle migliori alternative agli AirPods presente sul mercato. Si tratta di dispositivi più economici rispetto a quelli di Apple, ma comunque in grado di offrire delle ottime prestazioni.
Tra questi vale la pena menzionare i Samsung Galaxy Buds Pro. Proprio come gli AirPods Pro, possono contare sulla cancellazione attiva del rumore e persino rilevare quando una persona vicina a noi sta parlando, abbassando di conseguenza il volume e passando alla modalità conversazione. Il tutto è reso possibile dai tre microfoni (due interni e uno esterno) di cui sono dotate le cuffie. Un altro vantaggio è la qualità dell’audio, che risulta sempre molto chiaro durante le chiamate.
Anche le OnePlus Buds Pro rappresentano un’alternativa degna di questo nome agli AirPods. Questi auricolari in-ear uniscono un design comodo ed elegante a una buona durata della batteria. Si parla di oltre 10 ore di autonomia, a fronte di una fase di ricarica che dura appena 10 minuti. Proprio come le Galaxy Buds possono contare sulla cancellazione attiva del rumore e offrono un suono ricco e bilanciato. Non va neppure sottovalutata la portata del Bluetooth, pari a 12 metri e superiore a quella di molti altri prodotti presenti nella stessa fascia di prezzo.
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