Si può usare il credito Irpef per pagare la TARI? Come usare il modello F24 per la compensazione TARI con il credito Irpef da dichiarazione dei redditi.
Chi ha maturato un credito Irpef che non è stato rimborsato ancora dal sostituto di imposta o dall’Agenzia delle Entrate, può utilizzarlo per versare la TARI (tassa sui rifiuti)? Questa la domanda che si pongono molti contribuenti. In questo caso si tratta di una compensazione con il modello F24 del debito TARI con il credito Irpef emergente dal modello 730/2024.
In queste settimane molti italiani sono alle prese con diverse scadenze, tra cui L’IMU, ma in molti Comuni ci sono anche gli avvisi di pagamento modello F24 TARI.
Si tratta della tassa sullo smaltimento dei rifiuti, che ha sostituito dal 1° gennaio 2014, i preesistenti tributi dovuti al Comune dai cittadini, TARSU, TIA e TARES. Le scadenze sono fissate dai Comuni, ma nella maggior parte dei casi ricadono a fine aprile, fine luglio e, infine, 31 dicembre. I contribuenti possono verificare le scadenze nell’avviso di pagamento consegnato dal Comune. Molti però si chiedono se avendo un credito Irpef è possibile utilizzarlo in compensazione.
In questo articolo vediamo in quali casi è possibile e quali sono le regole e modalità per la compensazione del debito TARI (acconto o saldo) con il credito Irpef da dichiarazione dei redditi modello 730.
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Si risponde, quindi, al seguente quesito: posso compensare il debito TARI, acconto o saldo che sia, con il credito Irpef eventualmente derivante da dichiarazione dei redditi?
La risposta è affermativa.
La compensazione Irpef per pagare la TARI può essere conveniente soprattutto per coloro che non hanno un sostituto di imposta o che scelgono di ricevere il rimborso Irpef direttamente dall’Agenzia delle Entrate anche se in teoria hanno un sostituto di imposta. Infatti, i tempi di erogazione degli importi possono essere lunghi e con la compensazione il recupero può essere più veloce.
È un’ottima soluzione anche per chi ha problemi di liquidità.
In linea generale, per il pagamento della TARI 2024, acconto o saldo, si può usare in alternativa:
- il bollettino postale che ogni comune invia a domicilio del contribuente;
- la domiciliazione bancaria;
- il modello F24 in cui sono indicati gli importi dovuti, la scadenza, l’anno di riferimento, nonché il codice tributo.
Nel caso di pagamento con modello F24 è ammessa la cosiddetta compensazione orizzontale con altri crediti erariali, per esempio il credito Irpef da dichiarazione dei redditi modello 730 o modello Redditi persone fisiche.
Il codice tributo TARI è 3944 rubricato:
“TARI -TASSA SUI RIFIUTI -ARTICOLO 1- COMMA 639-LEGGE 147 DEL 27/12/2013 / TARES - ARTICOLO 14, DECRETO LEGGE N. 201 DEL 6/12//2011 - Sezione modello F24 da compilare: IMU ED ALTRI TRIBUTI LOCALI”
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Posso compensare la TARI 2024 acconto saldo con il credito Irpef da dichiarazione dei redditi modello 730 se il saldo è uguale a zero?
Attenzione a un caso particolare di compensazione TARI 2024 con credito Irpef derivante da dichiarazione dei redditi modello 730.
Qualora il saldo del modello F24 fosse pari a zero, allora il contribuente deve obbligatoriamente effettuare il pagamento tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Ai servizi telematici è possibile accedere attraverso l’area personale identificandosi con le credenziali:
Cie;
Spid;
Cns.
Ricordiamo che la compensazione può avvenire non solo con l’Irpef, ma anche con altri tributi, ad esempio con un credito Iva.
Deve in ogni caso trattarsi di crediti già riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate e quindi utilizzabili.
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