Compensazione crediti fiscali, limiti più stringenti dal 1° luglio

Nadia Pascale

19 Giugno 2024 - 10:55

Dal 1° luglio 2024 cambiano le regole per la compensazione dei crediti fiscali, molti contribuenti sono costretti a versare le imposte anche se hanno crediti nei confronti del Fisco. Come risolvere?

Compensazione crediti fiscali, limiti più stringenti dal 1° luglio

Dal 1° luglio entrano in vigore i nuovi limiti più stringenti per le compensazioni dei crediti fiscali con il modello F24. Nuovo allarme per i contribuenti che non potranno utilizzare i crediti erariali maturati nel caso in cui abbiano debiti fiscali superiori a 100 mila euro.

La legge di Bilancio 2024, articolo 1, comma 94, prevede nuovi limiti per la compensazione dei crediti fiscali, le regole entrano in vigore dal 1° luglio 2024 e prevedono regole più severe per chi non ha versato le imposte, ma ha dei crediti fiscali da utilizzare.
Occorre però sottolineare che rispetto alla formulazione iniziale vi sono delle novità, introdotte con il decreto legge 39 del 29 marzo 2024 (articolo 4, comma 2).

Dal punto di vista pratico, se io contribuente ho maturato dei crediti fiscali, ad esempio perché ho pagato Irpef in eccedenza, posso utilizzare tali somme per evitare di pagare altri importi per i quali io sono a debito con il Fisco. Se però il mio debito supera i 100 mila euro, non posso usare questo meccanismo, ma per le somme di cui sono a credito devo chiedere il rimborso (che può richiedere anche molto tempo) e devo versare al Fisco quanto da me dovuto. Questo può essere un problema per chi non ha sufficiente liquidità e può mettere in difficoltà le imprese che potrebbero usare quei soldi per investimenti, stipendi o altre necessità.

Vediamo quali sono i nuovi limiti per la compensazione dei crediti/debiti fiscali dal 1° luglio 2024 e come evitare di dover versare soldi di propria tasca anche se si hanno dei crediti.

Compensazione dei crediti fiscali vietata se il debito supera i 100 mila euro.

La regola generale prevista nel decreto legislativo 247 del 1991, all’articolo 17, prevede la possibilità di compensazione dei crediti maturati nei confronti dell’Erario con imposte, contributi dovuti all’INPS e altre somme a favore dello Stato, delle regioni e degli enti previdenziali. Effettuare la compensazione è semplice, infatti basta utilizzare il modello F24.

Dal primo luglio 2024 però cambiano le regole perché viene introdotto un limite alla compensazione, in particolare non può essere operata nel caso di debiti erariali di importo superiore a 100 mila euro.

Il divieto di compensazione è valido per i contribuenti che abbiano iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione. Deve trattarsi quindi di debiti fiscali esigibili.

Il divieto di compensazione non opera per iscrizioni a ruolo aventi ad oggetto pretese diverse dalle imposte erariali, ad esempio, tributi locali, contributi previdenziali e assistenziali, premi INAIL, infrazioni al codice della strada. Questi possono essere portati in compensazione anche nel caso in cui sia superato il limite visto.

Il divieto di compensazione si applica solo nel caso in cui siano scaduti i termini di pagamento e siano ancora dovuti pagamenti, inoltre si applica nel caso in cui per tale ruolo/accertamento esecutivo non siano in essere provvedimenti di sospensione.

Limiti al divieto di compensazione dei crediti fiscali con il modello F24

Con il decreto legge 39 del 2024 il principio fissato nella legge di Bilancio 2024 è stato in parte attenuato. Infatti, nel caso in cui il contribuente paghi una parte delle somme per le quali è a debito e di conseguenza lo stesso scenda sotto la soglia dei 100.000 euro, è possibile utilizzare i crediti fiscali maturati per la compensazione con F24.

Non opera il divieto di compensazione anche nel caso in cui il contribuente sia debitore di una somma inferiore a 100 mila euro, nel frattempo viene notificata una cartella di pagamento che porta al superamento del limite, ma non sono scaduti i termini di pagamento di tale cartella.

In questo caso il contribuente può utilizzare i crediti in compensazione, abbassare il debito fiscale e in teoria potrebbe ancora restare sotto il limite dei 100 mila euro.

Infine, vi è un’ultima esclusione del divieto di compensazione nel caso in cui il debito erariale superi la soglia dei 100 mila euro, cioè il caso in cui sia stato chiesto il pagamento degli importi delle cartelle esattoriali a rate.
Questo implica che coloro che hanno dei crediti fiscali e vorrebbero utilizzarli con il meccanismo della compensazione al fine di ridurre il debito fiscale maturato, ma hanno superato la soglia dei 100 mila euro, possono chiedere il pagamento a rate entro il 30 giugno e di conseguenza continuare a utilizzare il meccanismo della compensazione con il modello F24.

Tale agevolazione non trova applicazione nel caso in cui si sia decaduti dal beneficio del pagamento rateale.

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