L’Agenzia delle Entrate ha diffuso le istruzioni per l’invio di ulteriori dati Isa ai fini della elaborazione della proposta di concordato preventivo biennale. Ecco cosa fare.
La comunicazione dei dati Isa è al centro della proposta del concordato preventivo biennale, ecco le novità dell’Agenzia delle Entrate.
La novità più importante nella riforma fiscale del 2024 è l’introduzione del concordato preventivo biennale, un vero e proprio accordo tra Fisco e contribuente per la tassazione di un biennio.
Al centro della proposta ci sono gli Isa, Indici sintetici di affidabilità fiscale. Al fine di raccogliere la maggior mole possibile di dati per la proposta di concordato preventivo biennale, l’Agenzia delle Entrate con provvedimento del 12 aprile ha rilasciato le specifiche tecniche per completare i questionari relativi agli Isa per il periodo di imposta 2023 e ai fini della elaborazione della proposta di concordato preventivo biennale per i periodi d’imposta 2024 e 2025.
Ecco le istruzioni per le ultime comunicazioni dei dati Isa ai fini della proposta di concordato preventivo biennale.
Concordato preventivo biennale e Isa, ultime comunicazioni
Gli Isa sono lo strumento attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate, in base ai dati forniti, valuta l’affidabilità fiscale del contribuente e assegna un punteggio da 1 a 10. Il livello 10 rappresenta il massimo dell’affidabilità fiscale. Il punteggio Isa a sua volta è uno degli elementi più importanti ai fini della determinazione della base imponibile del concordato preventivo biennale.
Un punteggio alto determina già oggi determina un vantaggio, ad esempio l’esclusione di una parte dei controlli fiscali. Nell’ambito del concordato preventivo biennale, avere un elevato punteggio Isa fa in modo che la base imponibile “scelta” dall’Agenzia sia molto vicina alle dichiarazioni dei redditi presentate dal contribuente.
L’Agenzia delle Entrate nel provvedimento 192000/2024 rende noto che è necessario acquisire ulteriori dati relativi agli Isa 2023 al fine di elaborare la proposta di concordato preventivo biennale. Per poter inserire tali dati è necessario che sia disponibile la piattaforma, nel frattempo l’Agenzia rende note le istruzioni per il rilascio delle deleghe agli intermediari.
Comunicazione dati Isa, istruzioni per la delega
Il provvedimento specifica che ai fini dell’acquisizione massiva degli ulteriori dati necessari per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale per il periodo di imposta 2023 e della elaborazione della proposta di concordato preventivo biennale per i periodi d’imposta 2024 e 2025, da parte dei soggetti incaricati della trasmissione telematica, tali soggetti devono inviare attraverso il servizio Entratel un file contenente l’elenco dei contribuenti per cui risultano delegati alla consultazione del relativo cassetto fiscale e per i quali richiedono tali dati. Nel file deve essere indicato il codice fiscale di ciascun delegante.
Nel caso di soggetti per i quali la delega ancora non è stata rilasciata si deve provvedere alla delega stessa. Gli intermediari quindi acquisiscono le deleghe unitamente a copia di un documento di identità in corso di validità del delegante, in formato cartaceo ovvero in formato elettronico.
Nella delega devono essere indicati:
- codice fiscale e dati anagrafici/denominazione del contribuente delegante;
- tipologia e numero del documento di identità del sottoscrittore della delega;
- codice fiscale e dati anagrafici dell’eventuale rappresentante legale / negoziale, ovvero tutore del delegante;
- periodo di imposta a cui si riferisce il modello ISA;
- data di conferimento della delega.
Per ogni delegante devono essere indicati gli elementi di riscontro contenuti nella dichiarazione IVA 2023 – anno d’imposta 2022 o, in assenza, nel modello dei dati rilevanti ai fini della applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale 2023 - Periodo d’imposta 2022, presentata da ciascun soggetto delegante.
L’Agenzia delle Entrate attraverso i software disponibili esercita controlli sulle deleghe. Terminata questa fase, in un secondo momento, l’Agenzia delle Entrate rende noti i termini per accedere ai file per l’acquisizione degli ulteriori dati. Fin da ora si sottolinea che non è detto che tutti i contribuenti debbano inserire informazioni aggiuntive ai fini dell’elaborazione della proposta.
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