Sei appassionato di videogiochi e pensi di essere talmente bravo da poter insegnare ad altri videogiocatori? Ecco il lavoro che fa al caso tuo.
Il mercato del lavoro è molto cambiato negli ultimi anni: chi lo avrebbe mai detto che si sarebbe potuto guadagnare scattando foto di se stessi con il proprio telefono, oppure aiutando le persone a scrivere le proprie biografie sui siti di incontri? Oppure insegnando altre persone a giocare ai videogiochi.
Ed è proprio su quest’ultima tendenza che vogliamo concentrarci, su un vero e proprio lavoro che negli ultimi anni sta diventando sempre più richiesto permettendo di guadagnare anche cifre significative, poco meno di €100.000 l’anno nel caso dei professionisti più qualificati.
Ci riferiamo all’allenatore di eSport, ossia colui che prepara altri videogiocatori, aiutandoli a rendere il meglio in vista dei numerosi tornei che ogni anno vengono svolti in tutto il mondo, con premi a diversi zeri che ovviamente sono particolarmente ambiti. Tanto che stanno nascendo dei veri e propri team di videogiocatori: basti pensare che anche le squadre di calcio della Serie A hanno il loro gruppo. Ad esempio la Juventus che con i Dsyre ha vinto il campionato di eSerie A Fifa 23 (mentre l’ultima edizione ha visto trionfare l’eTeam del Monza) oltre a giocare anche in altre competizioni come nei tornei di Rocket League.
Un mercato sempre più in espansione che quindi ha portato alla nascita di nuovi professionisti: quello dell’allenatore di eSport ne è la dimostrazione.
Cosa fa l’allenatore di eSport
Partiamo dal rispondere a una domanda molto comune tra chi non si intende di videogiochi (tanto da non sapere persino che ci fossero tali opportunità di guadagno in un tale mercato), ossia “cosa fa un allenatore di eSport”.
Questo ricopre un ruolo chiave all’interno delle squadre di videogiocatori, di fatto simile a quello di un coach sportivo tradizionale per quanto con alcune competenze differenti.
Il suo obiettivo principale ovviamente è il miglioramento delle prestazioni individuali e di squadra, attraverso l’elaborazione di tattiche di gioco sia a breve che a lungo termine e l’analisi dei concorrenti per aumentare le possibilità di successo della squadra.
In alcuni casi, gli allenatori gestiscono anche le amichevoli e forniscono supporto strategico in tempo reale, aiutando i giocatori a mantenere la concentrazione durante le gare. I team più affermati possono contare anche su figure di supporto agli allenatori, come assistenti e analisti che raccolgono e analizzano dati per identificare i punti deboli e le aree di miglioramento della squadra. Insomma, un vero e proprio team di esperti.
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Come diventare allenatore di eSport
È ovvio che chi vuole fare il coach di eSport deve dimostrare di avere una conoscenza approfondita del gioco specifico su cui si desidera allenare. A tal proposito, oggi ce ne sono diversi dove si possono guadagnare molti soldi con i tornei e dove quindi c’è ricerca di esperti che possano trasmettere le proprie competenze. Oltre ai già accennati Fifa e Rocket League, i più famosi (e redditizi) sono:
- League of Legends
- Dota 2
- Counter-Strike: Global Offensive
- Fortnite
- Valorant
- Call of Duty
- Overwatch
- Apex Legends
Oltre alla padronanza tecnica, è fondamentale sviluppare capacità di analisi, gestione del team e comunicazione, per poter supportare efficacemente i giocatori nella gestione dello stress e nella risoluzione dei conflitti interni, caratteristiche comuni agli allenatori di qualsiasi disciplina.
Va detto che in genere molti allenatori iniziano la loro carriera come giocatori professionisti o analisti, per poi specializzarsi nel coaching. Inoltre, le piattaforme di freelancing come Fiverr e Gamersensei offrono opportunità per allenatori emergenti di mettere alla prova le proprie competenze e costruire una reputazione, fornendo sessioni di coaching individuali e personalizzate.
Perché l’allenatore di eSport è sempre più richiesto
Il ruolo del coach di eSport è in costante crescita a causa della crescente professionalizzazione del settore. Con il valore del mercato degli eSport in forte espansione, molti team professionisti riconoscono l’importanza di un allenatore per massimizzare le prestazioni dei giocatori incrementando le probabilità di successo nei tornei.
Solo nel 2019, la domanda di coach su Fiverr ha raggiunto oltre 80.000 ricerche: questo aumento è legato anche alla complessità sempre maggiore dei giochi competitivi, che richiedono competenze strategiche avanzate e una formazione costante per restare al passo con le nuove tendenze del gameplay.
Per questo l’allenatore di eSport è sempre più richiesto, tanto dalle aziende quanto dai privati che vogliono affinare le loro competenze per massimizzare le possibilità di vincere ai tornei.
Quanto guadagna l’allenatore di eSport
Così come in ogni settore, il compenso di un allenatore di eSport varia in base all’esperienza, alla notorietà e al livello della squadra per cui lavora.
Negli Stati Uniti, lo stipendio medio di un coach professionista si aggira attorno ai 60.000 dollari l’anno, ma questa cifra può crescere significativamente per chi lavora con team di alto livello o fornisce consulenze private. Secondo ZipRecruiter, la retribuzione oraria per i coach varia da 16 a 25 dollari per sessione, ma per i team professionisti si utilizzano più spesso contratti annuali, che consentono una maggiore stabilità economica. Su piattaforme come Gamersensei, i migliori coach possono infatti arrivare a guadagnare oltre 100 dollari l’ora, superando persino i 100.000 dollari all’anno (esattamente 92.681 euro al cambio attuale) grazie alle sessioni di coaching personalizzate.
Ma d’altronde anche i guadagni dei giocatori professionisti sono elevati. I migliori giocatori a livello mondiale, che competono in tornei di alto profilo come il The International di Dota 2 o i campionati mondiali di League of Legends, possono guadagnare cifre a sei o sette zeri solo dai premi dei tornei. Ad esempio, i montepremi di alcuni di questi eventi superano i 30 milioni di dollari, con i giocatori migliori che possono portare a casa singolarmente diversi milioni.
Oltre ai premi, molti giocatori di eSport guadagnano tramite stipendi annuali dai loro team, sponsorizzazioni, donazioni dei fan e streaming su piattaforme come Twitch o YouTube, dove percepiscono introiti pubblicitari.
Per i giocatori di punta, i guadagni annuali totali possono superare i 200.000 dollari, con alcuni che arrivano a guadagnare oltre 500.000 dollari o più grazie alle entrate combinate. Tuttavia, per i giocatori a livelli intermedi o emergenti, gli stipendi possono essere molto più modesti, variando dai 20.000 ai 50.000 dollari all’anno.
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