Il regno sotterraneo del San Gottardo: il tunnel più lungo del mondo sfida il futuro con i suoi 57 kilometri. Ecco tutto ciò che devi sapere.
La Svizzera è nota a tutti per la sua precisione e puntualità, ma è celebre anche per le sue montagne. Proprio nel cuore delle Alpi svizzere si nasconde infatti una delle opere di ingegneria più ambiziose mai realizzate in Europa: la galleria di pianura del San Gottardo, attualmente il tunnel ferroviario più lungo e profondo del mondo. Con i suoi 57 km di lunghezza e un punto massimo a 2.300 metri sotto terra, collega la cittadina di Erstfeld (Canton Uri) a Bodio (Canton Ticino).
Numeri da capogiro
A differenza di molti mega-progetti europei, segnati da ritardi e lievitazioni di costi, in questo progetto la Svizzera ha saputo mantenere sotto controllo l’intero processo. I lavori, cominciati nel 1999, sono durati 17 anni, con la consegna finale addirittura in anticipo rispetto al programma iniziale del 2017. Il costo? Partito da una stima di 6 miliardi di franchi svizzeri, ha toccato i 12 miliardi, ma dal 2008 in poi nessun sforamento. Comunque, è un raro esempio di rigore nella grande ingegneria pubblica.
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Il San Gottardo non è un semplice tunnel: si potrebbe definire un “regno sotterraneo”. Due gallerie ferroviarie parallele, collegate da passaggi di sicurezza ogni 325 metri, danno vita a un complesso da 152 km di gallerie totali, 290 km di binari, 380.000 traversine e 28 milioni di metri cubi di roccia scavata. Più di 2.400 operai si sono alternati in tre turni per anni, con le quattro frese giganti – battezzate Sissi, Heidi, Gabi I e Gabi II – che hanno fatto il resto del lavoro: lunghe 450 metri, pesanti 2.700 tonnellate.
Velocità, logistica, ambiente: la storia e gli obiettivi del progetto
L’idea di una “galleria di pianura” – cioè una galleria a bassa quota, in pianura relativa, e con pendenza minima per facilitare la velocità e ridurre i consumi – risale al 1947, quando l’ingegnere Carl Eduard Gruner ne propose la realizzazione. Solo decenni dopo, però, il progetto prese vita grazie a due referendum popolari (1992 e 1998) che lo legittimarono politicamente. Oggi, i treni passeggeri attraversano la galleria a 200 km/h, con due corse ogni ora in entrambe le direzioni. Una nota interessante: la tratta Zurigo-Milano è stata accorciata di 30 minuti.
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Il tunnel è cruciale soprattutto per il traffico merci: collega le industrie e i porti del Nord Europa (Belgio, Paesi Bassi, Germania) a quelli del Sud (Italia, Genova), riducendo la pressione sui valichi alpini e contribuendo alla tutela ambientale. L’uso intensivo del trasporto su rotaia, insieme all’aumento delle tasse sul traffico pesante, ha come obiettivo quello di limitare i camion e le emissioni nelle valli alpine.
La sfida francese
Ma il primato del San Gottardo potrebbe non durare a lungo. In fase di costruzione tra Francia e Italia, il tunnel di pianura del Mont-d’Ambin (parte del collegamento Lione-Torino) dovrebbe raggiungere i 57,5 km, superando di misura il record svizzero. L’opera, cofinanziata da Francia, Italia e Unione Europea, collegherà Saint-Jean-de-Maurienne (Francia) a Susa (Italia), con treni ad alta velocità fino a 220 km/h. L’obiettivo è molto simile: ridurre il traffico su gomma e migliorare i flussi tra Nord e Sud Europa. Il completamento è previsto per il 2032, e a oggi sono stati scavati circa 14 km su un totale di 115 (considerando entrambe le canne).
Nel cuore dell’Europa, la competizione non si gioca solo nei mercati o nei palazzi del potere, ma anche nel sottosuolo. Il tunnel del San Gottardo non è solo un prodigio di ingegneria: è una dichiarazione politica, un simbolo di efficienza e visione strategica svizzera. Il Mont-d’Ambin promette di raccoglierne il testimone, in nome di un’Europa più integrata, più veloce e (si spera) più sostenibile.
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