Ogni regolamento dei concorsi pubblici prevede disposizioni ben precise su cosa si può fare e cosa no. In particolare è possibile diffondere risposte, tracce e quiz? Facciamo chiarezza.
Gli esami nei concorsi pubblici sanno mettere in difficoltà non pochi candidati, a partire da quelli meno preparati fino a coloro che hanno studiato in ogni dettaglio il programma delle materie. Talvolta può esservi infatti una domanda trabocchetto che non ci si aspetta o un quesito in sé nient’affatto semplice da risolvere.
Ecco allora che non sono mai mancati i tentativi di barare e aggirare le regole e, se una volta i trucchi erano rappresentati dai classici bigliettini nascosti in tasca o in qualche altro luogo segreto, oggi - con la presenza delle moderne tecnologie - ottenere le risposte che servono per fare un buon punteggio ad un esame scritto, è meno complicato che in passato. Basta infatti una ricerca su uno smartphone - fatto entrare di nascosto nel luogo dell’esame - e in pochi secondi è possibile trovare la risposta utile all’esame - ma ovviamente compiendo una violazione del regolamento.
Tuttavia bisogna prestare attenzione perché per la legge sussistono conseguenze di una certa gravità - e non soltanto se si viene beccati ad usare appunti vietati durante l’esame - ma anche e soprattutto se il partecipante alla prova d’esame dei concorsi pubblici viene scoperto a divulgare e pubblicare tracce, quiz e temi del test scritto.
Perciò che cosa accade a chi pubblica le risposte? E quali conseguenze scattano se si copia in una prova scritta di un concorso? Che cosa comporta l’illegalità di questo comportamento? A queste domande cercheremo di dare una compiuta risposta nel corso dell’articolo, nel quale offriremo una serie di chiarimenti sui casi della divulgazione di informazioni utili ai fini delle prove scritte. I dettagli.
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Concorsi pubblici e rivelazione delle tracce, domande e quiz: le situazioni pratiche
Premettiamo che chiunque intende sostenere le prove di una selezione pubblica, farà bene a leggere con attenzione tutte le norme del suo regolamento, per evitare brutte sorprese e non rischiare conseguenze in ipotesi di comportamento non conforme. Perciò se prossimamente hai in mente di partecipare a uno o più concorsi pubblici, ricorda sempre di comportarti in modo onesto e trasparente. Ne potrai soltanto beneficiare e non rischierai di essere escluso dalla selezione.
Riguardo ai casi di irregolarità, le situazioni che qui interessano sono in primis due ed attengono alla:
- condivisione delle tracce e dei quiz di un test scritto durante il suo svolgimento;
- diffusione in anticipo delle risposte alle domande del concorso pubblico.
Oggi, come dicevamo, le moderne apparecchiature rendono queste attività di per sé molto più facili e veloci del passato, dato che praticamente qualsiasi persona - in una prova scritta - può scattare una foto con il cellulare e divulgarla a soggetti terzi. Analogamente chi compone la commissione potrebbe facilmente usare i moderni dispositivi per diffondere in anticipo i contenuti delle risposte del test del concorso pubblico.
Per quanto riguarda, in particolare, la condivisione delle tracce e quiz assegnati nella prova scritta dei concorsi pubblici, ti ricordiamo che non esiste una regola della legge che sanzioni questa particolare condotta di chi pubblica le prove durante il loro svolgimento.
In altre parole, di per sé la rivelazione da parte del candidato non è punita, ma attenzione perché è pur vero che il regolamento dei concorsi pubblici tipicamente comporta l’esclusione dalla partecipazione dal percorso di selezione - e d’altronde non può essere diversamente se vuole essere garantita la correttezza dello svolgimento del test scritto e la parità di trattamento tra candidati.
Il caso della commissione che rende note le tracce in anticipo
Attenzione però a distinguere tra situazioni simili ma diverse tra loro. Pensiamo ad es. alla sopra accennata divulgazione all’esterno delle tracce e domande, da parte della stessa commissione d’esame - talvolta anche per finalità di lucro.
In questo caso è in gioco un illecito penale, dato che la diffusione su iniziativa di uno o più componenti della commissione esaminatrice delle domande che costituiscono il test scritto o comunque di informazioni utili ad arrivare a scoprire in anticipo gli argomenti inseriti nella prova, dà luogo al reato della cd. rivelazione di segreti d’ufficio.
Peraltro il comportamento del membro o dei membri della commissione danneggia altresì l’interesse al buon andamento della PA (tutelato dalla Costituzione), come anche spiegato dalla Corte di Cassazione in una sentenza di alcuni anni fa.
Più nel dettaglio, il reato della rivelazione di segreti d’ufficio sussiste in tutte quelle situazioni in cui è portata a conoscenza di una persona non autorizzata una notizia che dovrebbe invece restare segreta. È appunto il caso del componente della commissione che ’spiffera’ dati ed informazioni strettamente connesse alle prove scritte e, che proprio per questo, dovrebbero restare segrete fino alla data di svolgimento del test.
Chiaro che situazioni come queste non possono restare impunite, in quanto finalità fondamentale dei concorsi pubblici è selezionare i candidati più preparati, ponendo tutti in partenza su un piano di parità. Al contempo dai membri della commissione ci si aspetta sempre massima serietà e correttezza.
Lo ha chiaramente rimarcato la giurisprudenza, indicando peraltro che in circostanze come queste non ricorre il diverso reato di truffa. Anzi la rivelazione di segreti d’ufficio è integrata anche senza vantaggio economico per il membro della commissione, che divulga le informazioni sulle domande e quiz.
Le ipotesi di chi copia all’esame dei concorsi pubblici e di chi aiuta a copiare
Non dissimili conseguenze anche per il candidato che copia all’esame scritto dei concorsi pubblici, come pure per chi aiuta la persona a copiare. Così prevede la legge nei confronti di chi, in esami o concorsi pubblici, presenta come sue realizzazioni quelli che sono invece lavori opera di altri: scatta infatti una sanzione penale in risposta ad un comportamento che lede sia lo svolgimento del concorso in sé sia gli altri candidati, che potrebbero trovarsi ingiustamente scavalcati da chi ha copiato nell’esame scritto.
Quindi dovrai fare molta attenzione a non cedere alla tentazione di copiare all’esame. Infatti, secondo le norme vigenti, chi copia durante lo svolgimento del test scritto compie un plagio, ovvero un vero e proprio illecito penale. Ricorda peraltro che detto plagio viene compiuto anche se si copia attraverso i contatti con una persona che non sta sostenendo anch’essa lo stesso concorso pubblico. Ci riferiamo in pratica al candidato che si fa passare le soluzioni dei quesiti da un amico collegato da casa tramite smartphone. Con le moderne tecnologie bastano pochi secondi per l’operazione.
Il rischio è quello di incappare nella non lieve pena della reclusione che, peraltro, si applicherebbe anche a chi aiuta l’amico o conoscente con questo comportamento irregolare - sia come candidato sia come persona collegata dall’esterno. E non dimentichiamo infine che la legge stabilisce un aumento di pena per chi aiuta con finalità di lucro, quindi avendo in cambio un compenso in denaro per i servigi svolti e la copiatura.
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