Concorsi pubblici, novità: sono due i bandi-tipo pubblicati dal ministero per la Pubblica Amministrazione e servono a determinare quelle che saranno le modalità di svolgimento delle prove concorsuali in futuro. Vediamo cosa cambia.
Concorsi pubblici: novità in arrivo con la riforma del reclutamento nella PA e in particolare con la pubblicazione dei bandi-tipo sul sito del ministero per la Pubblica Amministrazione che definiscono cosa cambia e come. Dopo la pubblicazione del bando-tipo per il reclutamento del personale di Area II, a distanza di dieci giorni, il 12 ottobre, è stato pubblicato quello per il personale di Area III.
Cambiano i concorsi pubblici e i bandi-tipo rappresentano lo schema cui dovranno rifarsi i bandi concorsuali dei prossimi mesi. Cambiano le prove scritte e anche l’orale dei concorsi pubblici; quest’ultimo in particolare potrà anche essere in videoconferenza.
Addio alla sede unica perché arrivano i Pta annunciati dalla ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone tre settimane fa, come anche la necessità dello SPID per le domande di partecipazione ai concorsi pubblici.
Lo SPID sarà la chiave di accesso in generale a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione e infatti cambia l’accesso a NoiPA come anche all’area riservata INPS.
Concorsi pubblici, novità: come cambiano le prove
Nei concorsi pubblici cambiano le prove, modalità e sedi di svolgimento, in particolare per la prova orale. I bandi tipo si riferiscono, come abbiamo accennato, al reclutamento del personale di Area II e di Area III.
I bandi-tipo per i concorsi pubblici dei prossimi mesi, si legge sul sito del ministero, sono un modello di riferimento per le assunzioni nella Pubblica amministrazione, pensati per semplificare e omogeneizzare, appunto, le modalità di reclutamento sul territorio.
La prova preselettiva e la prova scritta avverranno in modalità informatica e si svolgeranno in sedi decentrate. Le sedi decentrate dovrebbero essere quelle definite Pta (Poli territoriali avanzati) dotati delle infrastrutture tecnologiche e informatiche; si parla di 150 poli sparsi nelle varie regioni e che verranno anche usati, quando non si svolgeranno le prove dei concorsi pubblici, anche come luoghi di supporto allo smart working per esempio.
La prova orale invece consiste sempre in un colloquio interdisciplinare volto ad accertare la preparazione e la capacità professionale dei candidati sulle materie della prova scritta. Nei bandi-tipo per il concorsi pubblici di Area II e Area III si specifica che la prova orale può essere svolta in videoconferenza attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e digitali, garantendo comunque l’adozione di soluzioni tecniche che assicurino la pubblicità della stessa, l’identificazione dei partecipanti, nonché la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità.
Durante la prova orale dei concorsi pubblici dovrà anche essere valutata la conoscenza della lingua inglese e la conoscenza e l’uso delle tecnologie informatiche, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e delle competenze digitali. A tal fine in sede di concorsi pubblici potranno anche essere aggregati membri aggiuntivi alla commissione esaminatrice.
Concorsi pubblici: valutazione della lingua inglese
In particolare, la differenza tra i due bandi-tipo sta proprio nella valutazione della lingua inglese, centrale per la prova scritta nell’ultimo pubblicato di Area III.
La prova scritta dei concorsi pubblici per il personale di Area III prevede anche che vengano accertate le competenze trasversali tecniche che vertono, in particolare, sulle capacità linguistiche.
Per la verifica delle competenze linguistiche la prova scritta può comprendere un quesito a risposta aperta volto a verificare la conoscenza della lingua inglese di livello almeno B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.
Il bando precisa che alternativamente si può prevedere la verifica delle conoscenze linguistiche anziché delle competenze attraverso la somministrazione di un numero definito di quiz in lingua inglese e specifica: “ferma restando la verifica delle competenze linguistiche in sede di prova orale. In ogni caso, il livello di conoscenza della lingua inglese può essere individuato dalle amministrazioni interessate in base al profilo professionale oggetto di reclutamento.”
Come si specifica sul sito ministeriale:
“Tra le novità del bando-tipo Area III la richiesta di competenze linguistiche di livello almeno B1 e i quiz situazionali, prove logico-deduttive e spazio alle soft e life skill, che potrebbero occupare il 15% del totale dei quesiti somministrati. Un focus importante calibrato in modo da far risaltare quelle competenze personali che, integrate a competenze specifiche, digitali e linguistiche, rafforzino le capacità per il ruolo che il candidato intende ricoprire.”
Concorsi pubblici: domanda con SPID
Per i concorsi pubblici la domanda andrà fatta con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che sta prendendo piede e sarà il vero protagonista della rivoluzione della Pubblica Amministrazione.
D’altronde la domanda di partecipazione ai concorsi pubblici è sempre avvenuta negli ultimi tempi in modalità telematica e anche con SPID che tuttavia ora diventa l’unico mezzo per poter accedere al servizio e inviare l’istanza.
Per la partecipazione al concorso il candidato deve anche essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) a lui intestato. La registrazione, la compilazione e l’invio online della domanda devono essere completati entro il trentesimo giorno, decorrente dal giorno successivo a quello di pubblicazione del bando per il concorso pubblico in Gazzetta Ufficiale.
Gli elementi fondamentali per poter inviare la domanda per partecipare ai prossimi concorsi pubblici sono SPID e un indirizzo PEC, il primo gratuito, il secondo a pagamento ma per pochissimi euro l’anno.
“L’obiettivo - ha dichiarato la ministra per la PA Dadone - è quello di accrescere l’efficienza dell’organizzazione e dell’azione amministrativa, tenendo conto dell’esigenza di assicurare la migliore organizzazione del lavoro, assecondando la necessità di dislocare le prove sui territori con un’informatizzazione completa, dalla fase dell’iscrizione fino alla pubblicazione delle graduatorie.”
© RIPRODUZIONE RISERVATA