Concorsi pubblici, nella Pubblica amministrazione vengono sbloccati i maxi stipendi. In arrivo i primi bandi per la quarta area, quella riferita ai super funzionari con competenze specialistiche.
Nella Pubblica amministrazione sta per essere sbloccato un maxi stipendio: fino a 100 mila euro per i neoassunti, cifra che può anche aumentare con una maggiore anzianità. E la buona notizia è che ci saranno dei concorsi pubblici per selezionare le professionalità che avranno diritto a un tale importo.
Ovviamente non per tutti i dipendenti pubblici, ma solo quelli che verranno inquadrati nella quarta area del pubblico impiego. Introdotta dall’ultimo rinnovo di contratto della Pubblica amministrazione, questa consente il reclutamento di quelle elevate professionalità di cui lo Stato avrebbe bisogno ma che in questi anni non è riuscito a reclutare perché lo stipendio offerto non era sufficientemente attrattivo.
Per questo motivo è stata istituita una nuova area professionale nella quale dovranno essere inquadrati dei “super funzionari”, con stipendio molto più alto di quanto solitamente offerto a un dipendente pubblico inquadrato nella terza area (quella dei funzionari). Tuttavia, a oggi la quarta area è solo su carta in quanto non ci sono ministeri che hanno provveduto all’assunzione di questi esperti, utili sì ma alquanto costosi.
La causa del problema è perlopiù la poca disponibilità di risorse, per quanto comunque sembra che qualcosa stia per cambiare. Come si legge nei Piani integrati delle attività dei ministeri (Piao), infatti, quest’anno verranno avviate le procedure per il reclutamento dei primi super funzionari della Pubblica amministrazione, con l’arrivo dei concorsi pubblici tanto attesi.
Super funzionari PA, al via la campagna di reclutamento
Volendo rispondere alla domanda su chi sono i “super” funzionari della Pubblica amministrazione possiamo dire che si tratta di una figura intermedia tra i funzionari della terza area e i dirigenti.
Lavoratori con competenze elevate e specialistiche di cui la Pa ha bisogno per portare avanti dei progetti, come ad esempio quelli finanziati dal Pnrr, sui quali però in questi anni ha avuto poco potere contrattuale visto uno stipendio offerto inferiore a quello che potrebbe garantire una carriera nel privato.
Da qui l’asticella che già all’ingresso nella quarta area sale: ad esempio, il ministero dell’Economia ha fissato un importo di partenza pari a 98 mila euro, persino più rispetto a quanto percepito da un dirigente di prima fascia (67 mila e 500 euro). Vi è quindi il paradosso che colui che deve dirigere le attività percepisce meno di chi le esegue (seppur con elevata professionalità).
I ministeri interessati
Come anticipato, dopo anni di fermo, i ministeri hanno iniziato a programmare le assunzioni per la quarta area, facendo così scattare i maxi stipendi nella Pa. Nel dettaglio, sono 205 le assunzioni previste, di cui una parte da concorso esterno e per l’altra da reclutamento diretto di coloro che sono nella terza area.
Per l’assunzione sono stati stanziati 5,9 milioni di euro e per il momento i ministeri interessati, per i quali presto verranno banditi i concorsi pubblici, sono i seguenti:
- ministero dell’Economia e delle Finanze, dove sono attese 60 assunzioni;
- ministero della Cultura, con 100 assunzioni;
- ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con 10 assunzioni;
- ministero degli Affari esteri, 18 assunzioni nel 2024 e 17 nel 2025.
Bisogna quindi stare sintonizzati perché presto inizieranno a essere pubblicati i primi bandi di concorso, per quanto comunque sarà molto complicato rientrare nella platea dei vincitori.
Concorsi quarta area Pubblica amministrazione, come saranno?
Rischiamo di ritrovarci di fronte ai concorsi più complicati di tutta la Pubblica amministrazione e d’altronde non potrebbe essere altrimenti vista l’importanza del profilo ricercato.
Da una parte vanno considerati i pochi posti a disposizione, oltre al fatto che l’alto stipendio potrebbe essere attrattivo per un maggior numero di candidati.
Fermo restando che non sarà comunque semplice soddisfare i requisiti richiesti, i quali ovviamente variano in base all’ambito di impiego. Non basta la laurea, in quanto bisognerà dimostrare anche di avere esperienza pluriennale in funzioni specialistiche o di responsabilità, oltre a dar prova di essere in possesso di conoscenze altamente specialistiche, adeguate ad affrontare problemi di notevole complessità.
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