Concorso scuola 2016 da rifare? Sì del Consiglio di Stato ai dottori di ricerca

Anna Maria D’Andrea

8 Novembre 2016 - 14:50

Concorso scuola 2016: previste nuove prove per l’assunzione di dottori di ricerca e ancora code assunzioni. Per quale motivo? Lo ha deciso una sentenza del Consiglio di Stato.

Concorso scuola 2016 da rifare? Sì del Consiglio di Stato ai dottori di ricerca

Concorso scuola 2016: sì a dottori di ricerca. La sentenza del Consiglio di Stato ribalta tutto e stabilisce una nuova riapertura delle prove per l’accesso alle cattedre.

L’ultima novità sul concorso suola 2016 riguarda i dottori di ricerca per i quali viene riconosciuta per la prima volta la possibilità di partecipare alle prove per l’attribuzione delle cattedre e per l’insegnamento nelle scuole superiori e medie.

Il “concorsone” potrebbe essere riaperto e in base alle indicazioni che fornirà il Miur - probabilmente prima di Natale - saranno predisposte nuove prove per l’accesso all’insegnamento.

La sentenza del Consiglio di Stato apre una nuova finestra per il tanto travagliato e discusso concorso scuola 2016: la coda delle assunzioni è ancora lunga e l’iter potrebbe diventare ancora più travagliato.

Ad oggi le assunzioni scuola 2016-2018 sono state pochissime e sono tanti gli insegnanti che attendono di sapere quando potranno prendere servizio.

Sarà una novità che farà discutere, non soltanto il mondo accademico e i nuovi “abilitati” ma anche gli oltre 165 mila partecipanti al concorso scuola 2016 che potrebbero trovare un nuovo ostacolo per l’attribuzione delle cattedre d’insegnamento.

Per capire meglio di cosa si tratta vediamo cosa prevede l’importante sentenza del Consiglio di Stato e perché i dottori di ricerca potranno insegnare.

Concorso scuola 2016: sì a dottori di ricerca. Riapertura prove e nuove code assunzioni

Il Consiglio di Stato rivoluziona il mondo dell’insegnamento. Il primo sì all’insegnamento per i dottori di ricerca promette di far discutere non soltanto in ambito accademico ma soprattutto i tanti insegnanti ancora in coda che da oggi dovranno affrontare nuovi ritardi e problemi per l’assegnazione delle cattedre.

Il sì del Consiglio di Stato equipara per la prima volta il titolo dei dottori di ricerca all’abilitazione all’insegnamento per l’accesso al concorso a cattedra.

C’è di più: i dottori di ricerca sono più titolati. I crediti formativi universitari conseguiti da un dottorando sono addirittura tre volte maggiori di quelli necessari per avere il Pas, il percorso abilitante speciale per l’insegnamento.

145 a 45 per i dottori di ricerca insomma, punteggio che consentirebbe loro di accedere al concorso nazionale per le cattedre. Per il Miur coloro che non hanno ottenuto l’abilitazione all’insegnamento tramite Tfa, Pas, Ssis o altri canali ufficiali sono considerati idonei soltanto per le supplenze in terza fascia ma con l’equiparazione stabilita dal Consiglio di Stato cambierà tutto.

Proprio per questo adesso dovranno essere indette nuove prove e i dottori di ricerca dovranno regolarmente essere sottoposti alla selezione per l’attribuzione delle cattedre d’insegnamento nelle scuole medie e superiori.

Si tratta di un’importante novità e da tempo l’Associazione dei Dottori di Ricerca chiedeva più riconoscimento professionale del titolo di studi più elevato ma con meno opportunità di inserimento nel mondo del lavoro.

Concorso scuola 2016: i perché della sentenza nel bando

Le nuove prove potrebbero essere indette già per il mese di dicembre. I partecipanti del nuovo mini-concorso scuola 2016 saranno i dottori di ricerca che hanno presentato ricorso contro l’esclusione dal concorsone per il triennio 2016-2018.

Perché il Consiglio di Stato si è espresso in favore dell’abilitazione all’insegnamento e quali saranno le conseguenze dell’importante novità?

La domanda che si pongono soprattutto gli insegnanti e coloro che hanno sostenuto l’iter per l’abilitazione all’insegnamento è se sia giusto equiparare le due categorie.

Il dottorato di ricerca, formalmente, non può essere equiparato all’insegnamento. Nella normativa italiana è stabilito si tratti di un titolo valutabile soltanto in ambito accademico ed è questo il motivo dell’esclusione dal concorso scuola 2016 stabilita dal Miur.

Se formalmente l’indicazione è precisa, non è lo stesso sul bando del concorso 2016. In base a quanto stabilito dal bando del Miur, i candidati in possesso di titolo di studi di dottorato di ricerca hanno diritto all’attribuzione di 5 dei 10 punti previsti per la valutazione del curriculum.

Il ricorso presentato dallo studio legale Delia-Bonetti in favore di circa 30 dottori di ricerca esclusi è stato accolto in maniera favorevole dal Consiglio di Stato che non si è limitato soltanto a riconoscere l’incongruenza presente nel bando rispetto alla possibilità di insegnamento dei dottori di ricerca.

I giudici del Consiglio di Stato hanno affermato la necessità di disporre “l’ammissione con riserva degli appellanti a prove suppletive, da predisporre e da svolgere nel più breve tempo possibile”.

Si attende la messa a punto delle nuove prove e delle nuove regole da parte del Miur e le ulteriori novità: al momento l’equiparazione riguarda soltanto i 35 candidati che hanno presentato ricorso ma non è inopportuno ipotizzare che l’opportunità sarà sfruttata anche da molti altri dei dottori di ricerca.

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