Concorso scuola straordinario: tutto quello che c’è da sapere sul “prima”, il “durante” e il “dopo”. Ecco cosa aspettarsi nei prossimi mesi.
Concorso scuola straordinario, passi in avanti versa la selezione che porterà alla stabilizzazione di circa 24.000 precari storici: già tra qualche giorno, infatti, al Consiglio dei Ministri arriverà il decreto legge sul precariato nato dall’intesa raggiunta tra il MIUR e i sindacati.
Passi in avanti che potrebbero portare alla pubblicazione del bando di concorso già per novembre 2019, con le graduatorie di merito che potrebbero essere utilizzate per l’anno scolastico 2020-2021. A tal proposito è bene sapere che le graduatorie di merito del concorso straordinario saranno ad esaurimento: ogni anno, quindi, potranno essere utilizzate per l’assegnazione dei posti residui dopo lo scorrimento delle graduatorie del concorso 2018 (quello, per intenderci, riservato agli abilitati).
Anche se il decreto non è stato ancora presentato al Consiglio dei Ministri siamo in grado di darvi delle importanti anticipazioni su come sarà il concorso scuola straordinario.
Nel dettaglio, abbiamo deciso di suddividere questa guida in tre parti: un “prima” (ossia un approfondimento su chi può partecipare alla selezione), un “durante” (guida alle varie procedure selettive) e un “dopo” (con le spiegazioni su cosa succede agli idonei del concorso). Una guida che speriamo possa esservi d’aiuto per farvi un’idea su cosa aspettarvi dal concorso che potrebbe mettere fine ai vostri anni di precariato.
Cose da sapere prima del concorso straordinario
Per prima cosa è bene informarsi su chi potrà partecipare al concorso straordinario che - ricordiamo - sarà bandito per 24.000 posti. Come più volte anticipato, questa selezione è riservata ai precari storici ossia a coloro che hanno almeno 3 anni di servizio che presentano i seguenti requisiti:
- devono essere svolti tra l’a.s. 2011-2012 e il 2018-2019;
- devono essere su posto comune o di sostegno;
- devono essere svolti nella scuola statale;
- un anno di servizio deve essere specifico per la classe di concorso per la quale si concorre;
- ai fini del riconoscimento dell’anno di servizio, è necessario che questo faccia riferimento ad un periodo continuativo di almeno 180 giorni.
Nel caso in cui si volesse concorrere per i posti di sostegno, è necessario anche il possesso della relativa specializzazione (oltre all’anno di servizio specifico).
Concorso scuola straordinario: come funziona
A questo punto è bene vedere come funziona il “durante”, ossia com’è strutturato il concorso scuola straordinario. Come noto l’intesa è stata raggiunta sulla base di una prova scritta selettiva computer based che presenterà dei quesiti a risposta multipla.
Non sono note ancora le materie e gli argomenti che saranno oggetto della prova: sappiamo però che lo scritto per essere superato deve avere un punteggio pari o superiore a 7/10.
In base al punteggio ottenuto, e ai titoli in possesso dei candidati, viene stilata una graduatoria di merito: i primi 24.000 saranno idonei e vincitori e potranno partire con l’anno di prova finalizzato all’assunzione.
Cosa succede dopo il concorso scuola straordinario
Questi 24.000 insegnanti cominceranno un periodo di prova, della durata di un anno, al termine del quale ci sarà una prova orale (che consiste nella preparazione di una lezione) che si considera superata con un punteggio di almeno 7/10.
Al termine dell’anno di prova - e con il superamento dell’orale - il candidato consegue l’abilitazione all’insegnamento; inoltre, nel corso dell’anno l’insegnante acquisisce - con oneri a carico dello Stato - i 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.
C’è un “dopo” anche per gli idonei non vincitori, ossia per chi supera la prova scritta ma non rientra nei 24.000 posti a disposizione. Anche per questi, infatti, ci sarà una prova orale selettiva utile esclusivamente per il conseguimento dell’abilitazione. Questa prova sarà riservata solamente a coloro che hanno già acquisito i suddetti CFU, e che hanno una supplenza al 30 giugno o 31 agosto in una scuola statale.
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