Conferenza Stato-Regioni: cos’è, funzioni e componenti

Isabella Policarpio

14/04/2021

Cos’è, da chi è composta e di cosa si occupa la conferenza Stato-Regioni, fondamentale nell’attuazione delle strategie contro il Covid e del calendario delle riaperture. Funzioni e normativa.

Conferenza Stato-Regioni: cos’è, funzioni e componenti

La conferenza Stato-Regioni, o più precisamente la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, è un fondamentale organo di raccordo tra le politiche regionali e quelle adottate dal Governo centrale.

Tra i suoi componenti ci sono il premier e i governatori delle Regioni che si riuniscono per dare attuazione al dettato dell’articolo 120, comma 2, della Costituzione:

“La legge definisce le procedure atte a garantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione.”

Spieghiamo quali sono le sue funzioni e perché non va confusa con la conferenza delle Regioni e la conferenza unificata.

Cos’è la conferenza Stato-Regioni

La conferenza Stato- Regioni sta avendo in questo particolare periodo un ruolo dirimente nella determinazione delle misure di prevenzione e protezione contro il coronavirus, che devono mettere d’accordo il Presidente del Consiglio ed i governatori regionali.

Ma cos’è esattamente? Si tratta di un organo collegiale che coincide con la sede privilegiata in cui il Governo centrale acquisisce l’orientamento delle Regioni sui più importanti atti amministrativi e normativi di interesse regionale e realizza la leale collaborazione tra amministrazioni locali e statali.

Inoltre si riunisce in una apposita sessione comunitaria per trattare gli aspetti della politica comunitaria di interesse regionale e provinciale.

Le funzioni

Cosa fa esattamente la conferenza Stato-Regioni? Le sue funzioni sono state istituzionalizzate con la legge n. 400/1988: ad essa sono attribuiti compiti di informazione, vigilanza e raccordo della politica generale e regionale.

Tali funzioni vengono espletate in una seduta ordinaria o straordinaria, almeno ogni 6 mesi, dove avviene una sorta di “negoziazione politica” tra l’Amministrazione centrale e le autonomie regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano.

Le funzioni della Conferenza Stato-Regioni sono perlopiù di consulenza sui seguenti argomenti:

  • sull’attività normativa dei decreti del Governo e delle leggi del Parlamento (anche riguardo gli obiettivi di programmazione economico-finanziaria e di bilancio);
  • sui criteri generali dell’esercizio della funzione statale d’indirizzo e di coordinamento fra Stato ed altri enti;
  • sull’elaborazione e attuazione degli atti comunitari che riguardano le competenze regionali;
  • su ogni altro argomento ritenuto necessario dal Presidente del Consiglio.

Oltre all’attività di consulenza, la conferenza Stato-Regioni nomina i responsabili di enti ed organi che svolgono attività e servizi nell’ambito delle funzioni concorrenti tra Stato centrale, Regioni e Province autonome.

In altri termini, questa è la sede in cui si realizza il principio della leale collaborazione tra Governo centrale ed enti locali, sancito all’articolo 5 della Costituzione:

“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.”

Chi sono i componenti della conferenza Stato-Regioni

I suoi componenti sono:

  • il Presidente del Consiglio dei ministri, che la presiede;
  • il ministro agli Affari regionali o altro ministro (su delega del premier);
  • i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Alle riunioni, inoltre, possono partecipare (su invito del Presidente del Consiglio) i ministri interessati all’argomento all’ordine del giorno e i rappresentanti di Amministrazioni statali e di altri Enti.

La conferenza Stato-Regioni non è la conferenza delle Regioni

Attenzione a non confondere la conferenza Stato-Regioni con la conferenza delle Regioni. Quest’ultima, istituita nel 1981, è la sede destinata al coordinamento politico tra i Presidenti delle giunte regionali e serve ad armonizzare i singoli orientamenti in vista della conferenza con il Presidente del Consiglio.

E non va confusa nemmeno con la conferenza unificata, che è un distinto istituto giuridico di cui fanno parte la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome e la conferenza Stato-città ed autonomie locali.

La conferenza unificata partecipa al processo decisionale nelle materie di sua competenza e favorisce la cooperazione tra autorità statale e sistema delle autonomie. Essa è competente in tutti casi in cui la conferenza Stato-Regioni e la conferenza Stato-città ed autonomie locali devono esprimersi su un medesimo oggetto.

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