Confinvest: con l’IPO puntiamo alla digital transformation

Massimiliano Carrà

12/07/2019

Per capire i piani di Confinvest dopo la quotazione a Piazza Affari Money.it ha intervistato Giacomo Andreoli amministratore delegato dell’azienda leader come market dealer di oro fisico da investimento.

Confinvest: con l’IPO puntiamo alla digital transformation

“Abbiamo deciso di quotarci in Borsa perché vogliamo cogliere un’opportunità unica che la digital transformation, l’Open Banking e la PSD2 ci hanno prospettato”. Così Giacomo Andreoli, amministratore delegato di Confinvest, a Money.it racconta la storia e i prossimi passi dell’azienda leader come market dealer di oro fisico da investimento che ha da poco annunciato di aver iniziato il processo di quotazione delle azioni sul mercato AIM Italia.

Dott. Andreoli, quale è la situazione attuale del mercato dell’oro fisico da investimento?

Il mercato dell’oro fisico in Italia e all’estero a partire dagli anni 2000 è andato incontro a un continuo e costante aumento. Questo soprattutto perché i privati, gli enti istituzionali e le stesse banche centrali hanno ricominciato ad acquistare oro fisico. I primi per diversificare il proprio patrimonio liquido in oro fisico, mentre le banche centrali per poter avere delle riserve strategiche. Quindi un trend in continua crescita anche a livello europeo, tant’è che secondo un’ultima ricerca gli investimenti in oro fisico da parte degli ETF hanno raggiunto i massimi storici da 7 anni. Il mercato quindi è molto appetibile, ma non ha raggiunto ancora la sua piena maturità. Giornalmente infatti persone nuove si avvicinano a questo tipo di investimento. Non è un caso se i risparmi degli italiani sui conti correnti liquidi ammontano a 1 trilione di euro”.

Perché avete deciso di iniziare il processo di quotazione in Borsa e procedere quindi all’IPO e cosa vi aspettate?

“Perchè da una parte Confinvest è stata sempre al centro del mercato dell’oro in Italia, e dall’altra perché abbiamo davanti un’opportunità unica grazie alla digital transformation, all’open banking e alla normativa PSD2. Quest’ultima infatti permetterà di dar vita a nuovi ecosistemi all’interno dei quali tutti potranno sviluppare nuovi modelli di business. Sentivamo l’esigenza di dar vita a una nostra infrastruttura tecnologica capace di gestire l’asset dell’oro fisico da investimento in maniera iper sicura, digitale e interoperabile sia con il sistema finanziario, sia con quello retail. Per farlo abbiamo realizzato un nuovo prodotto: Conto Lingotto. Esso è stato il motivo più importante che ha spinto il nostro processo di quotazione in Borsa. Il nostro obiettivo è infatti quello di raccogliere capitali per poter concludere nel migliore dei modi questo progetto ad altissima innovazione, portando contestualmente avanti il nostro modello tradizionale che ci permette di aiutare gli italiani negli investimenti in monete e lingotti d’oro. Lo sviluppo dell’app e del prodotto Conto Lingotto, che sarà utilizzato anche in white label per il settore bancario e non solo, non è l’unico motivo che ci ha spinto a percorrere il processo di IPO. I capitali che raccoglieremo li utilizzeremo anche per aprire nuovi front office in città strategiche italiane e per espanderci sempre di più anche all’estero”.

Quando avete iniziato questo processo di trasformazione tecnologica e a cosa serve Conto Lingotto?

“Abbiamo iniziato a sviluppare questa nuova piattaforma a partire dal 2018 con un unico obiettivo: portare l’oro fisico alla portata di tutti. Grazie a Conto Lingotto infatti i nostri clienti avranno facilmente accesso all’oro fisico da investimento, con l’opportunità di eseguire operazioni di acquisto e di vendita in maniera semplice ed istantanea. Conto Lingotto, declinato anche come applicazione per dispositivi mobile, consentirà tramite un click di avere accesso al conto in oro fisico. Il mercato di riferimento per Confinvest è rappresentato dalle disponibilità liquide sui conti correnti degli Italiani. Il cliente comprerà e venderà oro fisico in maniera digitale, ma quando lo vorrà potrà ritirarlo e farselo spedire alla propria banca grazie al sistema logistico di Confinvest”.

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