Se l’Europa nel complesso sta assistendo a un calo delle curva dei contagi, non è così in Bielorussia. Il Paese era già balzato nelle cronache allo scoppio della pandemia per l’atteggiamento superficiale del presidente contro l’epidemia. Ora è allarme.
L’Europa verso la fine dell’emergenza coronavirus? Non è proprio così per tutti gli Stati del Continente, come dimostrato dal caso Bielorussia.
Se, infatti, alcuni Paesi sono ormai in piena uscita dal lockdown e riavvio della normalità, in altri i contagi aumentano, mostrando curve tutt’altro che rincuoranti.
Il focus è sulla zona orientale, dove spiccano i numeri bielorussi. Qui il presidente aveva dichiarato il virus “una psicosi collettiva”, lasciando la popolazione libera di condurre la vita di sempre. Unico Stato in Europa a mantenere attivo il campionato di calcio a marzo, ora la Bielorussia rischia uno scenario cupo.
Cosa sta succedendo nel Paese dell’Est?
Virus cresce in Bielorussia, è allarme
La situazione non è sotto controllo in Bielorussia. L’ostinazione del presidente Lukashenko a mantenere un approccio rilassato e non allarmista, sta avendo i suoi effetti.
Nel Paese la crescita percentuale dei contagi è in forte aumento. Dall’inizio di maggio, l’incremento dei positivi in Bielorussia è stato quello più alto di tutta la regione dell’Europa centro-orientale, con balzi in avanti di infettati del 36%, 24% e 22% per ogni settimana del mese.
La nazione conta oltre 38.000 casi confermati, un numero più elevato degli Stati vicini più grandi per popolazione. Con poco meno di 10 milioni di abitanti, il Paese presenta dati allarmanti: sono 3.814 i contagiati ogni milione di cittadini, un rapporto che ha superato quello italiano (dove i contagiati sono 3.801).
La Bielorussia non ha imposto misure di blocco o regole di allontanamento sociale durante la pandemia di COVID-19 e negozi, scuole e trasporti pubblici non si sono mai fermati.
La capitale ha anche ospitato una parata militare di 3.000 soldati il 9 maggio per celebrare il Giorno della Vittoria, nonostante un aumento delle infezioni.
Una delegazione dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha visitato la Bielorussia ad aprile, aveva già espresso preoccupazione per la mancanza di misure per rallentare la diffusione del coronavirus.
A marzo, in piena allerta, il presidente aveva consigliato di uccidere il virus con la vodka.
Bielorussia, tra coronavirus e proteste
Frustrazione e rabbia, intanto, crescono nel Paese. Centinaia di persone hanno protestato contro il Governo del presidente bielorusso nella più grande manifestazione di opposizione dell’anno.
Hanno denunciato l’autoritarismo di Lukashenko, che sta cercando un sesto mandato in carica alle prossime elezioni presidenziali.
Il Governo e il Parlamento della Bielorussia si sono rifiutati di rinviare le elezioni - previste per il 9 agosto - nonostante l’epidemia.
Il presidente è al potere dal 1994 e gli attivisti dell’opposizione lo hanno accusato di aver represso voci antigovernative e mezzi di informazione indipendenti durante un quarto di secolo al potere.
La Bielorussia potrebbe assistere a un peggioramento della situazione al più presto. Due i fronti caldi: l’emergenza virus e l’opposizione al presidente.
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