Nuovo limite per i pagamenti in contanti nel 2022: grazie all’approvazione dell’emendamento al Milleproroghe, si torna a 2.000 euro. Le novità in arrivo, anche sulle sanzioni.
Sale il limite per i pagamenti in contanti nel 2022: l’emendamento al decreto Milleproroghe, attualmente in fase di conversione in legge, è stato approvato. La nuova soglia per i pagamenti cash sposta il limite a 1.000 euro al 1° gennaio 2023.
E per il 2022? Secondo l’emendamento approvato, per quest’anno il limite torna a essere 2.000 euro. In pratica, con questa modifica si viaggia nel tempo e si ritorna alla soglia in vigore fino al 31 dicembre 2021.
Il limite per i pagamenti in contanti cambia ormai da anni, ogni volta in considerazione dei piani del Governo contro l’evasione fiscale. L’uso del bancomat (e in generale dei pagamenti tracciabili) continuerà a essere incoraggiato, da un lato con i crediti d’imposta per gli esercenti, e dall’altro con dei cambiamenti alla lotteria degli scontrini.
Contanti, sale il limite per i pagamenti nel 2022: novità nel Milleproroghe
Cambiano di nuovo le regole per i pagamenti in contante: l’emendamento al decreto Milleproroghe è stato approvato, secondo quanto si apprende dalle agenzie, per un solo voto con il parere contrario del Governo. La modifica sposta l’entrata in vigore del limite a 1.000 euro per i pagamenti in contanti a gennaio 2023.
Questo significa che per il 2022 tornano in vigore le vecchie regole, che prevedono la soglia massima per le transazioni cash a 2.000 euro.
Il cambio di passo sull’uso del contante è stato reso possibile dall’alleanza tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che hanno votato compatti durante l’esame degli emendamenti al dl Milleproroghe.
Nuovo limite per i pagamenti in contante nel 2022: cambiano anche le sanzioni
Le sanzioni per chi non rispetta il limite per i pagamenti in contante sono state recentemente riformate dal D.Lgs. 90/2017. Funzionano così: l’importo della sanzione è pari alla cifra fissata come tetto massimo per i pagamenti in contanti.
Questo significa che nel 2022 l’importo della sanzione amministrativa da pagare per chi non rispetta la soglia stabilita torna a essere 2.000 euro.
Dal 1° gennaio 2023, poi, visto che il tetto massimo per l’uso dei contanti scenderà a 1.000 euro, si abbasserà anche l’importo della sanzione.
Il discorso rimane diverso per i professionisti che non segnalano le irregolarità agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate: per queste categorie, le sanzioni sono molto più salate, e vanno da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 15.000 euro.
Per le operazioni superiori al limite consentito la banca può chiedere all’utente di giustificare l’operazione. In base alla risposta dell’utente, la banca deciderà se segnalare o meno l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) di Banca d’Italia.
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