Dopo i colloqui con i due vicepremier, Conte è salito al Colle da Sergio Mattarella per illustrare l’agenda delle misure da approvare nel resto della legislatura. Ma quanto reggerà il governo?
Ore concitate e complicate a Palazzo Chigi. Nella mattinata di mercoledì, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il garante del contratto di governo si è impegnato a raccogliere le istanze delle due rispettive forze politiche, Lega e Movimento 5 Stelle, al fine di realizzare “un’agenda fitta di misure e provvedimenti da attuare” nel resto della legislatura.
Successivamente è salito al Colle, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per convincerlo, presumibilmente, della tenuta del governo nonostante il ribaltamento verificatosi con i risultati delle elezioni europee.
Conte al Colle da Mattarella
Giuseppe Conte ha riferito a Sergio Mattarella il contenuto dei colloqui avvenuti questa mattina con Salvini e Di Maio. Il primo, è il caso di dirlo, ha il coltello dalla parte del manico. Dopo il successo schiacciante alle Europee 2019, il leader leghista chiede a gran voce l’approvazione della flat tax, dell’autonomia per le regioni del Nord, e l’avvio concreto del Tav.
A impedire il raggiungimento di questi obiettivi, però, ci sono due fattori: il fatto che le misure richiedono decine di miliardi di euro, e l’instabilità dell’alleato di governo.
Leadership Di Maio incerta
Tutto rimarrà di certo bloccato almeno fino alla serata di domani, quando arriveranno i risultati del referendum su Rousseau sulla leadership di Luigi Di Maio. Il capo politico dei 5 Stelle è infatti stato attaccato sul fronte interno - in particolare da Ruocco, Di Battista e Paragone - per la gestione della campagna elettorale e in generale per la “subordinazione” alla Lega. Secondo le critiche, Di Maio ha assunto su di sé troppi ruoli: capo politico, vicepremier, titolare di due ministeri (Lavoro e Sviluppo economico).
Ora dovrà affrontare il voto sulla piattaforma per il voto online e, se venisse bocciato dagli attivisti, difficilmente il governo rimarrebbe in piedi. Matteo Salvini ha già detto di essere disposto a dialogare solo con Di Maio e non con un suo successore.
Quanto reggerà il governo del cambiamento?
Qualche tempo fa, gli attivisti M5S hanno votato per la tenuta del governo, salvando il leader del Carroccio dal processo sul caso Diciotti. Non per questo l’esito della prossima votazione appare già scontato: il Movimento non aveva ancora affrontato le sconfitte alle regionali, e non aveva visto dimezzati i propri voti alle europee.
Giuseppe Conte sembra comunque determinato a adempiere il proprio ruolo fino all’ultimo. Dopo l’incontro con Mattarella, il premier ha fatto il punto in una nota sui colloqui della mattina con i due vice. Quello con Salvini è durato quasi due ore.
“Il confronto è stato serio e approfondito ed è servito a operare una ricognizione delle varie misure che tornano utili a rilanciare l’azione di governo”, ha detto Conte all’Adnkronos. L’obiettivo del Presidente del Consiglio è di “ripartire già nei prossimi giorni con chiarezza di intenti e determinazione dei risultati”.
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