Affitti brevi, si intensificano i controlli fiscali: dal 2021 il Ministero dell’Interno invierà i dati sulle locazioni turistiche all’Agenzia delle Entrate in forma anonima, che a sua volta li inoltrerà ai Comuni per le verifiche sull’imposta di soggiorno. I dettagli nel decreto interministeriale Interno-Economia in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Controlli fiscali sugli affitti brevi: dal 2021 i dati delle locazioni, così come l’imposta di soggiorno e il contributo di soggiorno Roma Capitale andranno all’Agenzia delle Entrate.
Le modalità di trasmissione dei dati sono state stabilite dal decreto interministeriale Economia-Interno, firmato l’11 novembre 2020, e in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Dal prossimo anno sarà molto più semplice controllare chi è in regola con le tasse. In realtà, l’Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto ricevere i dati dal Ministero dell’Interno già da aprile 2019, in attuazione del DL 34 del 30 aprile 2019: mancava, però, il relativo decreto ministeriale attuativo.
Controlli fiscali sugli affitti brevi: dal 2021 i dati all’Agenzia delle Entrate
Continua la stretta del Fisco sugli affitti: il decreto interministeriale Economia-Interno stabilisce le modalità di trasmissione dei dati non solo delle locazioni brevi (ovvero quelli turistici, con una durata inferiore a 30 giorni) ma anche dell’imposta di soggiorno e del contributo di soggiorno Roma Capitale all’Agenzia delle Entrate.
Dal 2021 i dati arriveranno all’Amministrazione Finanziaria con cadenza mensile entro il mese successivo a quello di riferimento. I dati sono resi disponibili dal Viminale, in forma anonima e aggregata.
L’Agenzia poi inoltrerà i dati ricevuti ai Comuni, affinché vengano svolte le verifiche sull’imposta di soggiorno.
Inoltre, entro il 31 gennaio 2021, l’Agenzia delle Entrate dovrà ricevere tutti i dati relativi al 2020.
Controlli fiscali affitti brevi e imposta di soggiorno: Agenzia delle Entrate e Comuni controllano i dati
I dati trasmessi dal Ministero dell’Interno garantendo l’anonimato all’Agenzia delle Entrate contengono informazioni sul numero dei soggetti alloggiati e i giorni di permanenza nella struttura.
A questo punto l’Agenzia delle Entrate, tramite il portale Siatelv2-Puntofisco, rende disponibili ai Comuni i dati relativi alle Strutture ubicate nel proprio territorio con cadenza semestrale.
I Comuni quindi riceveranno i dati entro due scadenze:
- il 31 luglio dello stesso anno;
- il 31 gennaio dell’anno successivo.
Per consentire il corretto adempimento della nuova prassi è coinvolto anche il Dipartimento delle Finanze, che entro il 31 gennaio di ogni anno invia all’Agenzia delle Entrate l’elenco dei Comuni che hanno istituito l’imposta di soggiorno, elaborato sulla base degli atti pubblicati sul sito internet www.finanze.gov.it entro il 31 dicembre dell’anno precedente.
In ritardo di un anno e mezzo sulla tabella di marcia prestabilita è alla fine arrivato l’ultimo tassello che completa il perimetro di norme sulle locazioni brevi.
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