Conviene fare l’Isee? Ecco quando non serve

Simone Micocci

13 Febbraio 2025 - 14:28

Non sai ancora se richiedere o meno l’Isee? Fermo restando che non è obbligatorio farlo, ecco quando conviene e quando no.

Conviene fare l’Isee? Ecco quando non serve

Sono molte le famiglie che hanno già richiesto l’Isee 2025, complice la scadenza del 28 febbraio per continuare a godere senza riduzioni dell’Assegno unico universale (Auu). Ce ne sono tuttavia molte altre che non hanno completato questo passaggio e sono ancora incerte se richiedere o meno l’Isee in quanto non hanno ben capito a cosa serve.

C’è chi si chiede, infatti, se conviene fare l’Isee, spaventati da quelli che sono gli adempimenti burocratici in particolare dalla raccolta dei documenti. Specialmente chi ha diversi patrimoni, e quindi dovrebbe indicare più voci nella Dsu, si chiede pertanto se conviene davvero fare la richiesta dell’Isee oppure se rischia di trattarsi solamente in una perdita di tempo.

Effettivamente, ci sono alcune situazioni in cui fare la richiesta dell’Isee non conviene, per quanto comunque è bene ricordare che sul sito dell’Inps esiste il servizio della Dsu precompilata dove non è necessario allegare alcun documento, tanto che basta qualche minuto e un po’ di dimestichezza per avere l’Isee aggiornato.

Ma vediamo quando conviene chiedere l’Isee facendo chiarezza su quali sono i casi in cui serve (e per quale motivo), in modo da capire se per la propria condizione familiare è inutile chiederlo.

A cosa serve l’Isee

Isee” sta per indicatore della situazione economica equivalente, ossia quello strumento che misura la condizione economica delle famiglie tenendo conto di redditi, patrimoni (sia mobiliari che immobiliari) nonché delle caratteristiche del nucleo familiare, tanto per il numero dei componenti quanto per le loro peculiarità (ad esempio se ci sono persone con disabilità o figli minorenni).

L’Isee, quindi, viene utilizzato per valutare in che condizioni economiche si trova un nucleo familiare in relazione a bonus e agevolazioni. Nell’ottica del welfare state, infatti, rappresenta uno strumento essenziale per garantire un’equa distribuzione delle risorse pubbliche, consentendo l’accesso a prestazioni agevolate in base alla reale capacità economica dei cittadini. Grazie all’Isee lo Stato può modulare l’erogazione di contributi, sussidi e tariffe agevolate, riservandoli a chi ne ha maggiormente bisogno e promuovendo così un principio di giustizia sociale e solidarietà economica.

A tal proposito, le ragioni per cui oggi serve chiedere l’Isee sono diverse. Ad esempio, è obbligatorio ai fini della richiesta dei seguenti bonus:

  • Prestazione universale;
  • Assegno di inclusione;
  • Supporto per la formazione e il lavoro;
  • Bonus 1.000 euro nuovi nati;
  • Bonus bollette;
  • Carta cultura giovani;
  • Carta acquisti;
  • Carta dedicata a te;
  • Bonus psicologo;
  • Assegno maternità Comuni;
  • Bonus latte in polvere.

Ci sono poi diverse misure previste dagli enti locali, come ad esempio le agevolazioni sui trasporti oppure il rimborso dei libri di testo, che richiedono necessariamente un Isee in corso di validità per la richiesta del beneficio.

Ci sono poi due prestazioni alle quali è possibile accedere anche senza Isee, per quanto tuttavia solo dichiarando la propria situazione economica è possibile godere di un importo più alto. Si tratta dell’Assegno unico universale, il cui importo massimo nel 2025 spetta a chi ha un Isee che non supera i 17.227 euro. Sopra questa soglia, e comunque sotto i 45.824,72 euro, spetta comunque un importo maggiore rispetto a quello percepito da chi non ha l’Isee aggiornato. Lo stesso vale per il bonus Nido, per il quale il rimborso senza Isee è pari a 1.500 euro, mentre diversamente può persino raddoppiare (ne spettano 3.000 l’anno a chi ha un Isee inferiore a 25.000 euro, 2.500 per chi è nella soglia compresa tra 25.001 e 40.000 euro).

Infine, l’Isee serve anche per risparmiare sulle tasse universitarie (in tal caso va richiesto l’Isee Università), o anche sulla mensa a scuola, così come pure per godere di tariffe agevolate per le RSA (con la richiesta dell’Isee socio sanitario).

Quando non conviene fare l’Isee

Di fatto, se non avete bisogno di nessuna di queste prestazioni allora è inutile richiedere l’Isee, anche perché comunque siete sempre in tempo per farlo laddove ne dovesse emergere la necessità.

Così come è inutile farlo nel caso in cui siate certi che il valore dell’attestazione è molto alto. Pensiamo ad esempio a chi ha un Isee di 50.000 euro, per i quali non ci sono bonus o agevolazioni a cui accedere. Se quindi già negli anni scorsi avete riscontrato che i vostri redditi e patrimoni vi portano ad avere un Isee molto alto, è inutile farlo ancora nel caso in cui le condizioni economiche nel frattempo non siano cambiate.

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# ISEE

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