Bollette, dall’1 luglio si cambia: obbligatorio il passaggio al mercato libero. Cosa conviene fare? Ecco il nostro consiglio.
Lunedì 1 luglio verrà completato il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica. Entro quella data, quindi, chi non rientra tra le categorie dei soggetti vulnerabili autorizzati a restare nel regime di maggior tutela anche dopo la scadenza, deve effettuare il passaggio al mercato libero, oppure “accontentarsi” delle tariffe fissate dal servizio a tutele graduali.
È bene chiarire, infatti, che coloro che oggi sono nel mercato tutelato non devono temere che la corrente venga staccata laddove entro il prossimo 30 giugno non avranno effettuato il suddetto passaggio. In tal caso, infatti, si viene automaticamente assegnati al servizio a tutele graduali, dove la tariffa presenta le stesse caratteristiche dell’offerta placet (ad esempio il prezzo è bloccato per un anno) ma con un costo che viene determinato dall’ente fornitore assegnato attraverso l’asta nazionale.
A tal proposito, sono gli ultimi giorni per decidere cosa fare: passare al mercato libero oppure aspettare e vedere cosa cambia una volta passati nel servizio a tutele graduali? Ecco qual è il nostro consiglio.
Come cambia il prezzo tra mercato libero e regime tutelato
Bisogna mettere in conto che passare dal regime tutelato a quello libero comporterà un aumento in bolletta. Come spiegato dal presidente di Arera, Stefano Besseghini, in una recente audizione in Parlamento, dopo la parentesi dettata dalla crisi dei costi dell’energia, le tariffe del mercato tutelato sono tornate molto al di sotto della soglia media del mercato libero.
Dal confronto, infatti, è emerso che rispetto ai 28,11 c€/kWh del mercato tutelato, in quello concorrenziale la tariffa era di 39,18 c€/kWh.
Va detto comunque che quello è il prezzo medio, individuato tenendo conto di 622 operatori attualmente presenti sul mercato. Un numero spropositato che sottolinea l’importanza di informarsi bene prima di prendere una decisione. Anche perché va ricordato che quando si valuta una promozione non bisogna tener conto del solo costo dell’energia, ma di una serie di servizi aggiuntivi che potrebbero rendere maggiormente conveniente una promozione rispetto a un’altra.
E nel Servizio a tutele graduali?
Ma c’è un’alternativa: non passare al mercato libero accettando il passaggio al servizio a tutele graduali. Qui il prezzo è composto dalla spesa per la materia energia calcolata sulla base dei valori consuntivi del Pun (Prezzo unico nazionale), includendo anche i corrispettivi per la copertura dei costi di approvvigionamento e commercializzazione.
C’è poi una seconda componente definita dall’ente fornitore al quale è stata assegnata la singola area, secondo il seguente elenco:
Come spiegato dal presidente di Arera, la stima è che con il servizio a tutele graduali ci sarà un risparmio di circa 100 euro l’anno rispetto agli attuali costi previsti dalla maggior tutela, al netto ovviamente di scossoni nella parte di tariffa determinata dai singoli operatori (al momento non prevista).
Cosa fare allora?
C’è un aspetto da sottolineare: una volta passati al servizio a tutele graduali si potrà comunque scegliere di aderire a un’offerta del mercato libero. Diversamente no: una volta passati al mercato libero non si può tornare in quello a tutele graduali.
Alla luce di ciò, e considerando anche le promesse fatte da Bessenghini rispetto alla possibilità che nel servizio a tutele graduali si pagherà persino meno rispetto al regime tutelato, quel che conviene fare è non effettuare alcun passaggio al mercato libero, almeno per il momento.
Consigliamo infatti di restare per qualche mese nel servizio a tutele graduali per scoprire quanto si paga in bolletta. Laddove il prezzo dovesse soddisfarvi allora potete restarci almeno fino a scadenza naturale (fissata ad aprile 2027). In caso contrario non è mai troppo tardi per il passaggio al mercato libero scegliendo la migliore offerta che più vi soddisfa.
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